RuralBioUp, un progetto europeo per promuovere la bioeconomia
Il progetto è stato lanciato nell’ottobre 2022 per sostenere la crescita della bioeconomia e delle filiere collegate, coinvolgendo dodici partner in nove Paesi diversi. All’Italia, dove saranno attivati tre dei nove hub regionali previsti dal progetto, è assegnato un ruolo di primo piano
Sono sempre più numerose le iniziative che l’Unione Europea finanzia per accelerare lo sviluppo di nuove forme di economia basate sui principi della sostenibilità. Il Progetto RuralBioUp “Empowering EU Rural Regions to scale-Up and adopt small-scale Bio-basedsolution” – avviato nell’ottobre del 2022 – ha lo scopo di supportare la crescita della bioeconomia e delle filiere ad essa associate nelle diverse aree rurali d’Europa in relazione alle specifiche caratteristiche territoriali che le contraddistinguono (mercati e imprese innovative, disponibilità di biomassa, tecnologie mature, ecc.).
Il progetto, finanziato dal Programma Horizon Europe Circbio, coinvolge dodici partner di nove Paesi diversi (Italia, Austria, Estonia, Francia, Irlanda, Lituania, Portogallo, Repubblica Ceca e Romania). Il coordinamento delle attività è affidato all’italiana APRE (Agenzia per la Promozione delle Ricerca Europea) che per l’Italia collabora con altre tre realtà: Itabia Italian Biomass Association, Spring il Cluster italiano della bioeconomia circolare e l’Associazione Lombarda della Chimica Verde (LGCA).
RuralBioUp in primo luogo vuole valorizzare il vasto patrimonio di conoscenze ed esperienze maturate nell’ambito di numerosi altri progetti, europei e nazionali, che negli ultimi anni sono stati finanziati con fondi pubblici. Perciò, fin dalle prime battute, tutti i partner si sono impegnati nel selezionare un gran numero di rapporti, video e banche dati inerenti la sfera d’interesse della circolar bioeconomy. Con questa dotazione di informazioni verranno messi a punto degli strumenti utili al trasferimento delle conoscenze verso l’ampia platea di stakeholder che verrà costruita durante un triennio di attività. Questi strumenti serviranno a promuovere specifiche filiere territoriali per l'impiego sostenibile di materie prime/sottoprodotti naturali e rinnovabili, riducendo l’impatto ambientale delle produzioni agricole e agro-industriali e aumentando il valore aggiunto dell’intera filiera. Pertanto, nel corso del Progetto, verranno attivate una serie di azioni volte a facilitare lo sviluppo della bioeconomia circolare attraverso la valorizzazione di biomasse – residuali o appositamente coltivate – da destinare a diversi settori promettenti, quali la bioenergia, la chimica verde, il tessile, la bioedilizia, ecc. Per lo sviluppo di ciascuna delle filiere selezionate verrà messo a punto un apposito Piano di Azione.
A tal fine – in tutti i Paesi Partner del progetto – verranno create delle reti di stakeholder dette Regional Hubs, che si comporranno di agricoltori, pubbliche amministrazioni, imprese, agenzie di innovazione, enti di ricerca, ecc. Gli Hub serviranno a stimolare un dialogo costruttivo su tematiche di comune interesse e a far circolare le informazioni che scaturiranno dalle attività del progetto come ad esempio: opportunità di impiego delle biomasse, buone pratiche, know-how tecnologico e scientifico, politiche attive, ecc. In tal modo si intende agevolare il trasferimento di esperienze ben selezionate sulla bioeconomia, sull’innovazione tecnologica e sugli indirizzi di governance per le aree rurali. In merito alla creazione di Hub Regionali, all’Italia è stato assegnato un ruolo di primaria importanza dovendone attivare ben 3 sui 9 complessivi previsti dal Progetto. Tali Hub – già costituiti nelle Marche e in Puglia, mentre sono in formazione anche in Lombardia – saranno coordinati rispettivamente da Itabia, Spring e LGCA e si stanno creando i presupposti per farli interagire al fine di stimolare il dialogo tra realtà differenti e amplificare le ricadute delle attività svolte.
In tale ottica è stata attivata da subito una stretta sinergia con dirigenti e tecnici degli Assessorati Agricoltura delle Regioni Marche e Puglia, mentre per la Lombardia il dialogo è con l’Ersaf (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste). La collaborazione con le amministrazioni regionali e con gli enti di ricerca ad esse collegati renderà certamente più incisive le azioni di coinvolgimento dei portatori d’interesse nei Regional Hub grazie alle competenze e alla credibilità maturate da strutture accreditate su temi di interesse convergente.
Dopo diverse riunioni preparatorie e di orientamento degli Hub Regionali, il primo incontro tecnico-operativo in presenza sarà quello dell’Hub Puglia che si terrà a Bari in occasione della Fiera Agrilevante (5-8 ottobre 2023). In tale ambito verranno organizzate due giornate di lavoro durante le quali gli stakeholder pugliesi potranno confrontarsi con esperti di chiara fama sui temi riguardanti: agroenergie (bioenergia e agrivoltaico); mezzi tecnici innovativi in agricoltura (biofertilizzanti e biomolecole attive); colture minori per la bioeconomia e meccanizzazione forestale. Una giornata sarà poi dedicata alla realizzazione di visite tecniche presso aziende agricole ritenute esemplari per la sostenibilità delle pratiche e per l’approccio multifunzionale alle produzioni.
Secondo le indicazioni fornite dalla Regione Puglia, un aspetto interessante riguarda la riflessione su come orientare il sistema della conoscenza e dell'innovazione in agricoltura (Agricultural Knowledge and Innovation System – AKIS). Questo potrebbe tracciare delle linee di sviluppo da proporre nella Programmazione Rurale Nazionale da cui deriveranno le azioni in ambito locale (Regione).
Secondo la programmazione europea, proprio tale sistema è il luogo di elaborazione, di scambio e di diffusione delle conoscenze e dell’innovazione in agricoltura, che rappresenta per l’appunto uno degli obiettivi principali del progetto RuraBioUp. Un ruolo importante nella costituzione dell’Hub pugliese, lo hanno avuto i protagonisti di una selezione fatta sui 48 Gruppi Operativi (GO) approvati nell’ambito della misura 16 del PSR regionale. Tale misura finanzia i promotori dell'innovazione delle tecniche produttive, incoraggiando la ricerca e la condivisione di conoscenze nel settore rurale.
L’avvio ad Agrilevante del lavoro dell’Hub Puglia, sarà un utile banco di prova per l’intero Progetto RuralBioUp. Si capirà subito se la rete degli stakeholder attivata da questo progetto può rappresentare per le amministrazioni uno strumento di ascolto del territorio, utile per capire se le strategie fino ad oggi adottate nella sfera della bioeconomia vanno nella direzione attesa e se sono state ben recepite dal settore agricolo.