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Politica agricola: il punto di vista dell'industria meccanica

Il comitato europeo dei costruttori Cema presenta un "position paper" sulla revisione di medio termine della Pac. Secondo l'organizzazione di settore è necessario puntare anche sull'agricoltura di precisione per aumentare la produttività e conciliare l'attività agricola con la sostenibilità ambientale

di Giovanni M. Losavio
marzo - aprile 2015 | Back

La sfida più importante che l’agricoltura del “vecchio continente” si trova ad affrontare, oggi e negli anni a venire, è legata non tanto alla crescita della produttività, quanto al più generale miglioramento delle condizioni di vita degli agricoltori. Questa la posizione del Cema, l’associazione dei costruttori europei di macchine agricole, sulla revisione di medio termine della politica agricola comunitaria. Secondo il Cema, la bassa redditività dell’agricoltura europea, caratterizzata da un reddito pro capite molto inferiore (quasi il 50%) rispetto a quello del sistema economico nel suo complesso, finisce inevitabilmente per riverberarsi non soltanto sulla capacità di spesa e di investimento degli operatori, ma anche sulla qualità della vita (intesa come welfare, benessere, lavoro e formazione) nelle campagne.

D’altro canto, come sottolinea l’associazione dei costruttori europei, tra il 1995 e il 2011 l’indice aggregato TFP (Produttività Totale dei Fattori), che rappresenta un importante indicatore circa l’efficienza del comparto agricolo poiché descrive il rapporto tra quantità prodotte e fattori produttivi utilizzati (risorse idriche, macchinari, lavoro, etc.), si è mantenuto costantemente al di sotto dei livelli di crescita auspicabili per un settore importante come appunto quello agricolo, chiamato a garantire la sicurezza alimentare globale. Infatti, se tra il 1995 e il 2002 il TFP riferito all’Europa a 15 membri ha registrato un tasso medio di incremento annuo pari all’1,6% (un valore di poco inferiore a quel +1,8% annuo  che si ritiene essere la “soglia di allarme” al di sotto della quale tale indice descrive una situazione di difficoltà per il primario), nel periodo compreso tra il 2002 e il 2011 il tasso di crescita è addirittura crollato allo 0,3% annuo.  Insomma, stando all’analisi del Cema, nelle campagne europee c’è un problema di fragilità economica e sociale strettamente legato al modo di fare agricoltura. Un problema, questo, che si misura anche con il progressivo invecchiamento degli operatori (gli under 40 rappresentano appena il 14% del totale) e che deve essere affrontato dalla revisione di medio termine collegando la crescita della produttività al miglioramento delle condizioni di vita degli agricoltori.

Per raggiungere tale obiettivo, secondo i costruttori europei di macchine agricole, è necessario razionalizzare le dinamiche produttive partendo proprio dal TFP e puntando sull’agricoltura di precisione per lo sviluppo del settore.

«Agricoltura di precisione e macchinari intelligenti – scrive il Cema nel suo position paper – aiutano gli agricoltori ad aumentare la loro produttività in maniera sostenibile. Grazie alla tecnologia satellitare e all’utilizzo dei sensori per monitorare o per catalogare le operazioni agricole, le macchine intelligenti consentono di incrementare i raccolti riducendo al contempo l’impiego dei fattori produttivi».

Le risorse finanziare per stimolare questo processo virtuoso dovrebbero essere stanziate attraverso meccanismi molto simili a quelli previsti dagli articoli 68 e 69 della PAC 2007-2013, che permettevano agli Stati membri di destinare il 10% del budget del Primo Pilastro ai progetti finalizzati al miglioramento della produttività agricola. Oggi si potrebbero invece sfruttare gli stanziamenti a valere sul Primo (per un importo compreso tra il 5% e il 10%) oppure i fondi non spesi nell’ambito del Secondo Pilastro.

È anche da questi capitoli di spesa che – secondo il Cema – potrebbe arrivare un importante contributo per ottimizzare la pratica agricola in Europa e per trasformare le nostre campagne in un polo di attrazione, per le persone come per i capitali.

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