Marketing digitale e agrinfluencer al centro di EIMA 2022
Le tecniche e i linguaggi della comunicazione digitale, quelli tipici dei social network, stanno conquistando uno spazio sempre più importante anche nel settore agricolo e in quello agromeccanico. Ad EIMA International esperti e content creator si sono confrontati sul tema
La 45ª edizione dei EIMA International ha aperto una importante finestra sulle nuove frontiere del marketing digitale, che si sta affermando anche nel mondo dell’agricoltura e nel settore della meccanica agricola. I social network, infatti, stanno diventando sempre di più strumento di connessione tra produttori di macchine e attrezzature, distributori, aziende agricole.
«Siamo partiti dieci anni fa con i social e con alcune piattaforme digitali che prevedono collaborazione con i dealer. Nonostante il digital marketing sia ancora poco utilizzato nel nostro settore, i risultati si vedono – ha sostenuto Lorenzo Selvatici, ai vertici di Selvatici Srl, intervenendo all’incontro “Digital marketing per costruttori e distributori”». Di fronte a coltivatori sempre più connessi, da tempo avvezzi a misurarsi con gli strumenti digitali per controllare le coltivazioni, il digital marketing sta aprendosi nuovi spazi anche tra i costruttori di trattori. La pandemia ha accelerato l’e-commerce e anche in Italia l’universo digitale ha ampliato i propri confini, come spiega Roberto Bignami, consulente aziendale di 1To1 Direct. «Oggi, a fronte di una popolazione che sfiora i 60 milioni di abitanti, abbiamo 77 milioni di telefoni cellulari e 70 milioni di email disponibili. Inoltre – ha osservato Bignami – i principali canali social continuano ad aumentare i propri iscritti. Per questo è così importante oggi disporre di un sito aziendale moderno, di una attività social costantemente aggiornata, di liste mail pulite». Il punto di partenza è un buon sito internet, che deve possedere alcune caratteristiche. Deve per esempio garantire la massima prestazione in termini di velocità. «Ma deve anche assicurare la migliore user experience ed essere ottimizzato per i motori di ricerca», ha spiegato Ivan Fila, amministratore dell’agenzia di comunicazione e marketing Smilenet. Ma la vera punta di diamante del marketing digitale è rappresentata indubbiamente dai social network.
«Se io fossi un’azienda di macchine agricole comincerei a prendere in considerazione un investimento, oltre che sui media tradizionali, anche sugli influencer e sui canali che li ospitano, Tik Tok in primis», ha sottolineato Matteo Pogliani, responsabile digitale Open-Box e fondatore dell’Osservatorio Nazionale di Influencer Marketing, chiudendo l’incontro a EIMA International dedicato a “Agrinfluencer e comunicazione agromeccanica: quadro europeo, aspettative e prospettive”. Iniziativa, questa, che ha visto la presentazione dei risultati dell’Agrimachinery Creators Report 2022 e che ha portato a Bologna i più importanti agrinfluencer nazionali ed europei. L’indagine fotografa un comparto della comunicazione tematica in notevole espansione e ormai in grado di intercettare l’interesse dei principali brand della meccanizzazione agricola. Quattro le tipologie di creator individuate dal rapporto: gli agricoltori/allevatori, caratterizzati da spontaneità e alta credibilità poiché “in grado di raccontare ciò che fanno”; gli esperti, personaggi storicamente nel settore caratterizzati da alte competenze tecniche, non agricoltori; i fotografi/videomaker, che spingono sui contenuti visual e sull’estetica del messaggio; gli appassionati, guidati dall’emozione, dalla passione, spesso “ripostatori” di contenuti di altri. “Il fenomeno degli agrinfluencer – ha aggiunto Pogliani – si è ormai affermato in tutta Europa, ma si possono identificare alcuni Paesi chiave. Prima di tutto la Germania, dove è concentrato oltre il 40% dei creator, il Regno Unito (14,4%), e quindi l’Olanda e l’Italia (7,2%). Il 66% dei creator è attivo su almeno due canali e il 46,9% addirittura su tre. Una caratteristica davvero rilevante”. I canali presi in considerazione sono Instagram, Tik Tok, Youtube, Facebook. Ognuno con caratteristiche peculiari. «Instagram – ha evidenziato Pogliani - è il canale di riferimento per creator e influencer. Su di esso si concentra quasi l’80% della presenza totale. La diffusione europea è di 4,8 milioni di follower per il settore, e i follower medi per creator sono 52 mila. Tik Tok è la vera grande sorpresa, con le performance di crescita più rilevanti.
Conta 4,1 milioni di follower complessivi, e ormai non sono infrequenti contenuti agromeccanici che raggiungono le 250 mila visualizzazioni». Secondo Pogliani, Youtube è lo strumento più complesso per un nuovo creator, e funziona più come un motore di ricerca che come un vero social. Ha però il vantaggio di permettere una vita media più lunga dei contenuti pubblicati, con 5 milioni di subscriver e un valore di 58.500 sull’interazione media. “Facebook – ha concluso Pogliani – non è un canale obsoleto, come qualcuno sostiene, ma di certo non risulta molto frequentato dai creator dell’agromeccanica. Chi ha la posizione la mantiene, difficilmente ne viene creata una nuova”.