L'Egitto, ponte verso l'Africa
Un convegno svoltosi nell'ambito di EIMA International mette a fuoco le opportunità di cooperazione fra Italia ed Egitto. La strategia commerciale si affianca a quella della ricerca, per sviluppare soluzioni sempre più adatte alle esigenze specifiche dell'agricoltura nordafricana
L’agricoltura egiziana ha un potenziale formidabile, con un fabbisogno di meccanizzazione crescente. Il Paese è tuttavia importante anche come piattaforma d’accesso all’intero mercato nordafricano. Questo emerge dall’incontro sul tema “Egitto: opportunità e cooperazione per lo sviluppo sostenibile della meccanizzazione agricola”, tenutosi nel pomeriggio di venerdì 14 novembre, nell’ambito di EIMA International. L’incontro, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal Chieam – Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari e da FederUnacoma, ha visto la partecipazione del Segretario Generale del Chieam Cosimo Lacirignola, del Direttore dell’Ufficio Cooperazione del MAE Marco Platzer, e del direttore del centro ricerche agricole del Ministero dell’Agricoltura e Bonifica egiziano, Isam Wasif. Le opportunità di cooperazione fra l’Italia e l’Egitto – questo è emerso nel corso dell’incontro – sono notevoli, poiché l’industria italiana delle macchine agricole e della componentistica presenta una grande capacità di adattamento alle esigenze dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo che presentano colture simili a quelle italiane. Il sistema di gestione dei servizi legati alla meccanizzazione vuole essere la prerogativa delle aziende italiane che intendono non solo delocalizzare ma fare effettiva rete con la ricerca locale per avviare elementi di innovazione anche in considerazione dei cambiamenti climatici che rappresentano un laboratorio interessante per il futuro in Italia. L’adattabilità delle tecnologie alle esigenze specifiche dell’agricoltura egiziana chiama dunque in causa il ruolo della ricerca, che – è stato sottolineato – costituisce insieme con la cooperazione commerciale il secondo perno della progetto italo-egiziano. L’Egitto rappresenta infatti, per le sue caratteristiche climatiche, una sorta di laboratorio per testare tecnologie, sistemi colturali e cantieri meccanizzati validi per la gran parte dei Paesi dell’Africa settentrionale, e la messa a punto di tecnologie e di sistemi mirati sulle esigenze specifiche dei territori africani rappresenta per l’industria italiana l’elemento chiave per una cooperazione efficace e duratura.