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Reportage

EIMA 2014: edizione fenomenale

Numeri straordinari per l'esposizione di EIMA International, che chiude la sua 41ma edizione con 235 mila visitatori. In crescita la quota di operatori esteri, per un evento che si consacra come punto di riferimento per la meccanizzazione a livello mondiale. Tecnologia, economia ma anche cooperazione ed agricoltura sociale i temi emersi nel contesto della rassegna. La meccanica agricola – ricorda il presidente dei costruttori Massimo Goldoni – è una delle più belle espressioni della nostra civiltà

a cura della Redazione
Dicembre 2014 | Back

La rassegna internazionale della meccanizzazione agricola si conclude con un risultato storico. Il numero dei visitatori, che nella scorsa edizione aveva raggiunto la quota di 196 mila, che costituiva il record per la rassegna bolognese, segna quota 235.000, con un incremento del 20% che va al di là di ogni previsione.  Dalle prime ore di mercoledì 12 sino alla sera di domenica 16 l’affluenza al quartiere fieristico è stata incessante, con una presenza molto nutrita di operatori esteri. I dati statistici diffusi da FederUnacoma, la federazione dei costruttori italiani organizzatrice della rassegna, indicano una crescita molto consistente degli operatori economici provenienti dai Paesi esteri, che raggiungono le 38.700 unità, pari ad un incremento del 21% rispetto all’edizione 2012. Con visitatori provenienti da 124 Paesi, con 1.800 industrie costruttrici delle quali 650 estere, con 60 delegazioni estere ufficiali e con 700 giornalisti accreditati provenienti da 40 Paesi, EIMA International si consacra come un evento di rilevanza mondiale. Nei cinque giorni di svolgimento, sono stati oltre 150 i convegni e gli incontri ospitati  sui temi della meccanica, dell’agronomia e della politica agricola. Spazio anche ai temi sociali, della cooperazione, e dell’etica economica, con il convegno sul tema “Agricoltura e legalità” dedicato alle cooperative sociali agricole che operano sui terreni confiscati alla malavita organizzata, e con la testimonianza di Cécile Kyenge che nella sua qualità di europarlamentare del PD, ha scelto la vetrina di EIMA International per ricordare il ruolo fondamentale che l’agricoltura ha per la creazione di sistemi economici equilibrati, sia nei Paesi in via di sviluppo sia in quelli più avanzati. «In questi giorni abbiamo visto una folla enorme – ha commentato il presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni – composta da persone incredibilmente attente e motivate a conoscere anche nei dettagli tecnici la sconfinata merceologia di macchine e attrezzature presenti in questa rassegna». «Le macchine agricole – ha concluso Goldoni – sono frutto di un ingegno e di un talento costruttivo molto speciali, e sono una delle espressioni più belle della nostra civiltà».

Il Ministro Martina: “investire nella meccanizzazione”

 

«Qui c’è un pezzo di Italia manifatturiera che incrocia il settore primario in un equilibrio che ci invidiano in tutto il mondo. Io credo molto moltissimo nell’interazione tra filiere, in un nuovo rapporto tra meccanica agricola e sviluppo del settore primario». Lo ha detto il Ministro alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, intervenuto ad un convegno sul tema dei giovani in agricoltura organizzato ad EIMA International dall’Informatore Agrario in collaborazione con FederUnacoma, Nomisma e Cattolica Assicurazioni. A fronte di segnali positivi che provengono dall’estero, il Ministro ha espresso la propria preoccupazione per la fase complessa che sta attualmente attraversando il mercato interno; proprio per questo è necessario prevedere strumenti adeguati che permettano di portare a soluzione i nodi problematici del comparto. «Io penso in particolare che il compito stia nell’ingaggiare le banche ad un rapporto più virtuoso, più diretto, più coraggioso soprattutto verso questo settore – ha detto Martina –; noi dobbiamo favorire il più possibile gli investimenti in macchinari. E così come c’è stata la Sabatini per la manifattura classica, dobbiamo pensare a strumenti che aiutino e incentivino il rinnovo dei macchinari anche sul versante agricolo». E tra gli strumenti individuati dal Ministro ci sono i Piani di Sviluppo Rurale (PSR) che potrebbero essere ripensati per agevolare e sostenere la modernizzazione di macchinari e tecnologie agricole. Su questo si è aperto un tavolo di confronto tra Ministero e Regioni; ancora non è stato raggiunto un punto di convergenza ottimale ma, come ha precisato Marina, la strada è aperta e la discussione deve andare avanti.

 

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