Soluzioni innovative per i telescopici della Magni
Cabina senza cruscotto, sistema di stabilizzazione intelligente, attacchi rapidi leggeri e sicuri. Sono alcune delle tecnologie che la Magni Telescopic Handlers ha tenuto a battesimo sulla sua gamma di sollevatori RTH
Si chiama RTH ed è una linea di sollevatori telescopici rotativi composta da sette modelli che, per il loro elevato contenuto di tecnologie, rappresentano il fiore all'occhiello della Magni Telescopic Handlers di Castelfranco Emilia (Modena). D'altro canto, l'impresa modenese, pur avendo iniziato ad operare soltanto di recente (nel 2013), ha alle spalle la competenza e l'inventiva di Riccardo Magni che nel segmento della movimentazione dei materiali può vantare una partnership ultraventennale con la Manitou. La fine della joint venture con il gruppo francese, datata 2009, ha segnato per il fondatore della Magni la conclusione di un'esperienza professionale, ma non del suo percorso di imprenditore. Riccardo Magni ha deciso infatti di mettere a frutto le proprie intuizioni tecniche – per conto della ditta francese ha ideato più di quaranta brevetti – e di creare insieme ai suoi figli una nuova realtà imprenditoriale; una realtà dinamica, votata alla ricerca e all'innovazione. I sollevatori telescopici RTH, così come le altre gamme sviluppate nello stabilimento di Castelfranco Emilia (i telescopici “heavy duty HTH” ed i mezzi speciali), riflettono appieno con la loro architettura costruttiva altamente tecnologica la “vision” di Riccardo Magni.
Nella cabina scompare il cruscotto
Ciò che subito colpisce chi dovesse sedersi per la prima volta sul posto guida degli RTH è la sostituzione del cruscotto con un'ampia superficie vetrata alla base della quale si trova la colonna dello sterzo (è mobile per agevolare i movimenti dell'operatore e per ottimizzare l'assetto di guida). I dispositivi di controllo sono concentrati su un monitor touch screen di cristallo, il cui lay out grafico è stato messo a punto in collaborazione con una squadra di disegnatori specializzati in questo tipo di interfacce e con una società del gruppo Magni esperta di software applicativi. Il concept che ha ispirato la progettazione della nuova plancia di comando è quello di permettere all'operatore di gestire le funzioni della macchina sia attraverso il touch screen sia con un apposito joystick di controllo, derivato da soluzioni già in uso nel settore automotive. La gestione della torretta, del braccio e delle applicazioni è invece affidata a due joystick multifunzione Suaer Danfoss. Omologata FOPS/ROPS, la cabina degli RTH è a tenuta stagna, pressurizzata da un sistema di ventilazione (240 mc/ora) conforme alla normativa ISO 10263.
Stabilizzatori e attacchi rapidi “high tech”
Altrettanto innovativo è il sistema di stabilizzazione (brevettato dalla Magni) che, grazie all'unione del dispositivo pivotante con quello sfilante, assicura alla macchina una maggiore stabilità e, di conseguenza, prestazioni di sollevamento superiori. Inoltre, la meccanica del sistema interagisce con un software programmato per monitorare costantemente la lunghezza di sfilo di tutti gli stabilizzatori, calcolandone la portata in modo puntuale. Così, nel caso in cui la stabilizzazione non dovesse essere uniforme sui quattro piedi del sollevatore, l'elettronica di bordo adatta il diagramma di carico alla situazione reale. In evidenza sugli RTH anche il sistema di attacchi rapidi (è un brevetto dell'azienda emiliana) che, rispetto a quelli tradizionali, sono decisamente più leggeri. Questa particolare soluzione costruttiva ha il vantaggio di ridurre il peso sul braccio, aumentando così la portata della macchina, ma soprattutto di rendere ancora più sicure le operazioni di aggancio, specie con le applicazioni più “sensibili” quali cestelli o Jib. Infatti, persino nel caso in cui l'operatore dovesse dimenticare di assicurare gli accessori con il dispositivo di arresto meccanico o di blocco idraulico, il sistema brevettato Magni non consente di sganciare le attrezzature – neanche in modo fortuito – se non nel momento in cui esse toccano terra.
Altezza e capacità di sollevamento
Motorizzati con propulsori JCB Ecomax Tier 4 I, o in alternativa con motori Daimler Mercedes Benz Euro 3b, i sette modelli RTH (4.18, 5.18, 5.21, 5.23, 5.26, 5.30, 6.24) offrono una capacità e un'altezza di sollevamento comprese – rispettivamente – tra le quattro tonnellate con i 17,50 metri del 4.18, e le sei tonnellate con i 23,55 metri del 6.24.J.