Macchine agricole: cresce la forbice tra Italia ed Europa
I dati sulle immatricolazioni nel primo trimestre dell'anno indicano, in Italia, una flessione per tutte le tipologie di macchine, mentre nei principali Paesi europei il mercato evidenzia trend positivi. Questo aggrava il differenziale già registrato nel 2013 e negli anni precedenti, e indebolisce il sistema agricolo nazionale. L'industria italiana della meccanizzazione "tiene" grazie alle esportazioni, mentre il presidente dei costruttori, Massimo Goldoni, avvia un positivo confronto con il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per una strategia di sostegno sul mercato nazionale
Il mercato delle macchine agricole cresce nell’Europa comunitaria, sia pure in modo non omogeneo. I dati elaborati da FederUnacoma, sulla base delle statistiche diffuse dal Cema, il Comitato che riunisce le associazioni dei costruttori dei Paesi europei, indicano a fine 2013 una crescita complessiva delle vendite di trattrici pari al 2,1%, con una performance brillante per la Francia (42.600 trattrici immatricolate, con un incremento del 9,9%), una crescita per la Spagna (8.900 macchine, con un +2,9%), ed una conferma per la Germania, che dopo il balzo in avanti del 2011 (+26%) ha mantenuto nel 2012 e nel 2013 gli stessi livelli di mercato, con oltre 36.000 macchine immatricolate. In flessione risultano, invece, le vendite nel Regno Unito (13.500 trattrici, con un calo del 9,9%) e in Italia (19.017 macchine, con un calo dell’1,7% che fa seguito al passivo del 28% complessivamente accumulato fra il 2007 e il 2012.
La situazione non sembra migliorare nell’anno in corso: secondo i dati di immatricolazione elaborati da FederUnacoma sulla base delle registrazioni fornite dal Ministero dei Trasporti, il primo trimestre del 2014 vede infatti, nel Paese, una flessione per le trattrici (-2,9% rispetto allo stesso trimestre 2013), per le trattrici con pianale di carico (-11,1%), per i rimorchi (-2,1%), ed anche per le mietitrebbiatrici, unica tipologia di macchina che a fine 2013 aveva evidenziato una crescita (13,9%), e che torna in territorio negativo con un passivo del 28,9%. Il differenziale tra l’andamento del mercato italiano delle trattrici e quello dei principali Paesi Europei appare evidente, se si considera che nello stesso trimestre 2014 la Germania risulta in crescita dell’8,9%, il Regno Unito del 9,6%, la Spagna del 31,3%, mentre in calo del 24% risulta la Francia, in fase di assestamento dopo i consistenti incrementi degli ultimi anni.
«Mai come in questo momento sono i mercati esteri a spingere la produzione italiana di macchine e attrezzature agricole, che si attesta su un valore di oltre 7,7 miliardi di euro – spiega il presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni – e dobbiamo essere orgogliosi della capacità che hanno le nostre imprese di competere sui mercati di tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Australia all’Estremo oriente». I dati Istat sul commercio estero indicano, infatti, una crescita dell’export di trattrici nel 2013 pari al 3,4% in valore (oltre 1,7 miliardi di euro), e una crescita anche delle altre tipologie di macchine pari al 7% (quasi 2,9 miliardi di euro).
«Il sistema agricolo italiano si sta indebolendo molto rispetto a quello dei principali Paesi europei – osserva Goldoni – e una ripresa degli investimenti nella meccanizzazione costituisce uno dei fattori chiave per la competitività della nostra economia primaria, oltre che per una piena ripresa della meccanica di comparto. Proprio a questo fine abbiamo avviato con il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina un importante e positivo confronto sulle priorità e sulle possibili politiche per il settore».