Macchine agricole "in piazza" all'Expo G7 di Siracusa
Oltre 80 macchine agricole sono state messe in mostra, dal 21 al 29 settembre, tra le vie e le piazze di Ortigia in occasione dell’Expo G7. La visita del premier Meloni allo stand FederUnacoma. Mariateresa Maschio: la meccanica agricola perno della nuova agricoltura
Entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 10 miliardi di persone, creando i presupposti per una esplosione della domanda alimentare globale, specie in quei Paesi emergenti che presentano di tassi di natalità più elevati. Per soddisfare tale domanda sarà necessario non soltanto mettere a coltivazione nuovi terreni, soprattutto in quei territori – come quelli africani – caratterizzati da un maggiore potenziale agricolo, ma anche recuperare alla coltivazione i suoli degradati e sfruttare quelli marginali. Per raggiungere tutti questi obiettivi è fondamentale investire su quei sistemi di ultima generazione, come ad esempio i robot autonomi, che permettono di incrementare le rese produttive, razionalizzando l’impiego di fattori produttivi sempre più scarsi, e di attenuare le conseguenze dei cambiamenti climatici. Questo il messaggio forte lanciato dal G7 agricoltura e dalla manifestazione denominata “Divinazione”, che si è svolta dal 21 al 29 settembre scorso, e che ha fatto da cornice al summit dei “sette grandi”. Organizzata dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, l’iniziativa è stata concepita con una grande contenitore nel quale hanno avuto spazio e rilievo tutti i temi salienti del settore primario. Protagoniste indiscusse della manifestazione sono state proprio le macchine agricole, che sullo straordinario palcoscenico di Ortigia si sono agevolmente calate nella parte di ambasciatrici dell’innovazione. D’altro canto, se la sicurezza alimentare, la sostenibilità e la produttività delle lavorazioni agricole dipendono proprio dall’impiego di sistemi di nuova generazione – commenta l’associazione dei costruttori FederUnacoma che ha organizzato la mostra dei macchinari ad Ortigia – nessuno meglio delle macchine stesse può testimoniare al grande pubblico la centralità strategica della tecnologia per il settore primario. I macchinari agricoli dunque come simbolo di progresso e sviluppo nel settore agricolo.
Trattori, mietitrebbie, rotopresse, il made in Italy si presenta al G7. Complessivamente sono stati più di 80 i mezzi meccanici che gli organizzatori di FederUnacoma hanno messo in mostra ad Ortigia con quattro suggestivi allestimenti che hanno ricreato le ambientazioni tipiche di alcuni paesaggi agricoli mediterranei. Nell’area antistante la Capitaneria di Porto, a catturare l’occhio è stata la suggestione di un campo di grano dominato dall’imponente profilo di una mietitrebbia, di un trattore e di altre macchine per le coltivazioni campo aperto. Gli spazi della Capitaneria hanno ospitato anche la riproduzione di un orto con i relativi macchinai specializzati, tra cui una trapiantatrice e un trattore con pianale di carico. L’ambientazione del Tempio di Apollo è stata invece dedicata all’olivicoltura, con l’allestimento di un oliveto di varietà autoctone siciliane. In via Minerva i filari di un vigneto e di un agrumeto hanno fatto da contorno ai mezzi di ultima generazione per la viticoltura e la frutticoltura. Riflettori accesi, in quest’area, sulle trattrici specializzate, sugli atomizzatori e sulle cimatrici, tutte eccellenze produttive dei costruttori italiani.
Il saluto di Mariateresa Maschio alla premier Meloni. Sono state proprio le macchine da vigneto e frutteto di via Minerva a fare da cornice, lo scorso 21 settembre, alla visita della premier Giorgia Meloni presso lo stand di FederUnacoma. «La meccanica agricola è un settore vincente del Made in Italy, il perno della nuova agricoltura», ha detto la presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio, salutando la premier Meloni. «La gamma di prodotti e sistemi esibita nelle specifiche aree all'interno dell’esposizione – ha aggiunto il direttore generale di FederUnacoma Simona Rapastella, alla presenza anche del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida – è la strada obbligata per proteggere la qualità delle produzioni e la biodiversità». La ricerca e l’innovazione in campo agromeccanico – questo il messaggio che la federazione dei costruttori ha affidato ai rappresentanti del Governo – serve a risolvere le questioni vitali che investono il mondo agricolo, come la scarsità di risorse idriche, la perdita di fertilità dei suoli, la necessità di rendere coltivabili anche territori impervi e marginali.