Incidenti col trattore, un problema "generazionale"
Nel contesto di EIMA International sono stati diffusi i dati sugli incidenti con le macchine agricole. Il ribaltamento del mezzo risulta la prima causa di mortalità, e la categoria dei conducenti con età superiore ai sessant'anni quella nettamente più esposta al rischio
Il ribaltamento è la causa principale di incidenti mortali con il trattore, seguita dall’investimento/schiacciamento. Lo ha reso noto l’Inail che, in occasione di EIMA International 2014, la rassegna mondiale delle tecnologie per l’agricoltura, ha diffuso di concerto con FederUnacoma le statistiche relative agli infortuni con le trattrici, riferite agli ultimi cinque anni. Le rilevazioni – precisa l’Istituto – comprendono gli infortuni che avvengono ai lavoratori per i quali ricorre la tutela assicurativa dell’Inail; ai lavoratori autonomi abituali, coloro che svolgono attività a titolo hobbistico; ai lavoratori autonomi che, pur potendosi considerare a tutti gli effetti coltivatori diretti, svolgono un’altra attività che è prevalente rispetto a quella agricola.
Dai dati dell’Istituto emerge infatti come nell’arco del quinquennio 2009-2013 il ribaltamento sia responsabile di più del 70% degli incidenti mortali; decisamente inferiore il peso dell’investimento/schiacciamento, che rappresenta circa il 10% del totale degli eventi.
Altre tipologie d’incidente, vedi caduta dal trattore o accensione da terra, sono presenti con incidenza percentuale inferiore. Nel periodo considerato, l’incidenza del ribaltamento è andata diminuendo (dall’84% del 2009 al 73% del 2013, con un minimo del 63% nel 2011); mentre quella dell’investimento/schiacciamento risulta aumentata dal 6,8% di inizio periodo all’11,5% dell’anno passato. Nel complesso, le rilevazioni Inail hanno disegnato uno scenario nel quale, dopo un quadriennio in calo costante – dal 2009 al 2012 gli infortuni mortali con la trattrice sono passati da 146 a 113 – il 2013 ha visto un leggero incremento degli eventi mortali (121), comunque inferiori rispetto al dato di inizio periodo (-17,1%). In occasione di EIMA International è stato possibile, sempre sulla base dei dati dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, tracciare un profilo delle categorie più esposte, un’analisi dalla quale emerge come il principale fattore di rischio sia rappresentato dall’età del conducente.
Infatti, nel periodo considerato i giovani di età compresa fra i 18 e i 34 anni rappresentano la categoria meno soggetta ad incidenti mortali (appena il 7% nel quinquennio).
All’estremo opposto si colloca la classe degli “over 66” nella quale, tra il 2009 e il 2013, l’incidenza degli infortuni mortali risulta pari addirittura al 47%. Se si considera che la categoria dei conducenti con età compresa fra i 50 e i 65 anni rappresenta un ulteriore 26% degli incidenti, si evince come, nei cinque anni presi in esame, più di due incidenti su tre vede coinvolti operatori sopra i 50 anni. «Il contrasto agli infortuni sul lavoro in un settore di produzione di eccellenza nel nostro Paese – ricorda la senatrice Maria Grazia Gatti, membro della Commissione Agricoltura – è stato già da tempo individuato in due ambiti di intervento principali: da una parte, l’abilitazione all’uso delle macchine agricole con una formazione e un aggiornamento costanti degli operatori, dall’altra la revisione del parco macchine esistente che preveda l’individuazione delle carenze dal punto di vista della sicurezza e adeguati interventi sulle macchine». A commento dei dati Inail, lo stesso presidente di FederUnacoma, Massimo Goldoni, ha rilevato come la revisione dei mezzi e il rilascio del patentino possano contribuire alla riduzione dei rischi, e ha auspicato che le nuove disposizioni legislative in materia trovino presto attuazione.