I giovani agricoltori, sempre più smart
Propensi all’innovazione, competenti e interconnessi. Questo il profilo dei giovani imprenditori agricoli italiani tratteggiato da un’indagine condotta da Edagricole e Nomisma in collaborazione con Bayer, presentata in rete lo scorso 4 febbraio durante l’evento «Verso un’agricoltura più giovane e smart».
I dati raccolti nel 2020 ed elaborati da Nomisma hanno riguardato in particolar modo la propensione dei giovani all’innovazione, in una survey focalizzata sulle nuove tecnologie e sulle frontiere dell’agricoltura sostenibile che ha raccolto il parere di 458 imprese. La ricerca ha messo in luce che gli imprenditori usano come fonte d’informazione principale internet (43%), ma non abbandonano la lettura delle riviste specializzate (29%) e continuano a frequentare eventi di settore (26%). Quasi la metà degli intervistati, il 45%, adotta almeno una tecnologia 4.0 e il 19% di questi ne utilizza più di una. Tra coloro che scelgono soluzioni di smart farming quelle più utilizzate risultano essere le app per la gestione della contabilità (23%), seguite dalle attrezzature a rateo variabile (14%), mentre le centraline meteo e i sistemi DSS (Decision Support System) vengono adoperati dal 14%. Gli obiettivi che si prefiggono gli agricoltori con l’utilizzo dei sistemi 4.0 sono il raggiungimento della sostenibilità ambientale, l’efficienza gestionale, il contenimento dei costi e la valorizzazione delle produzioni. Inoltre, dall’indagine emerge che il 69% del campione è pronto ad usare le Tea (biotecnologie di genoma applicate alle piante), se fossero ammesse in Italia, e il 57% di questi lo farebbe con lo scopo di migliorare la resistenza a malattie e parassiti e per incentivare la produttività delle piante.
I giovani agricoltori – è stato detto durante l’incontro – costituiscono la risorsa più efficace per realizzare l’obiettivo di un’agricoltura più smart & green in linea con gli obiettivi tracciati dall’Unione europea con il Green New Deal, con le strategie “Biodiversity 2030” e “From Farm to Fork” e con il “Next Generation Eu”. Dall’indagine emerge infatti come siano le nuove leve a diffondere il paradigma dell’agricoltura 4.0; allo stesso tempo è la stessa digital farming a innescare il necessario ricambio generazionale del comparto primario. Una doppia evoluzione favorita dalla predisposizione all’innovazione dei nativi digitali, dalla migliore connettività e dalla disponibilità di nuovi dispositivi smart, efficaci ed intuitivi.