Euway, un progetto per tutelare la risorsa acqua
Presentato a Bologna da Agia/Cia un percorso formativo per comunicare agli agricoltori le buone pratiche irrigue. Il nodo dell’utilizzo delle acque reflue
Secondo il Rapporto delle Nazioni unite il mondo potrebbe affrontare una carenza idrica del 40% entro il 2030, per il riscaldamento globale e l'aumento dei consumi. Lo stesso rapporto evidenzia che circa 4 miliardi di persone già vivono in condizioni di grave scarsità d’acqua per almeno un mese all'anno, a causa dello stress idrico, ed è probabile che i cambiamenti climatici in atto provochino variazioni nella disponibilità stagionale durante tutto l'anno e in diversi luoghi.
L'uso globale dell'acqua è aumentato di 6 volte negli ultimi 100 anni e continua a crescere costantemente a un tasso di circa l'1% annuo, per l'aumento della popolazione e il cambiamento dei modelli di produzione e consumo di risorse. Un incremento che difficilmente sarà possibile compensare con l’aumento della quantità di acqua utilizzata per l'irrigazione, che attualmente rappresenta il 69% di tutti i prelievi di acqua dolce.
Appare chiaro come si sia ormai passati da una crisi saltuaria a una problematica cronica. A livello mondiale oggigiorno la siccità colpisce già 1,5 miliardi di persone, con stime delle Nazioni Unite che prevedono che nel 2030 il 47% della popolazione vivrà in condizioni di carenza idrica. Entro il 2050, se lo scenario attuale rimanesse invariato, 240 milioni di persone non avranno accesso all’acqua potabile e 1,4 miliardi ai servizi di igiene di base. In questo contesto l’agricoltura è per diversi motivi protagonista. Le perdite di rendimento indotte dalla siccità si susseguono e sempre più frequentemente ci si interroga sulla sostenibilità di alcune colture e di attività agricole. Un dato interessante relativo al nostro Paese evidenzia che in Italia il settore agricolo assorbe il 60% dell'intera domanda di acqua del Paese, seguito dal settore industriale ed energetico con il 25% e dagli usi civili per il 15%. EIMA International ha affrontato tutti questi temi in due convegni. Il primo, promosso da FederUnacoma/Assoidrotech si è incentrato sul tema “Risorse idriche, emergenza globale”, avendo come relatori Attilio Toscano, dell’Università di Bologna e Jacopo Fratus De Balestrini, in rappresentanza di Assoidrotech. Il secondo ha avuto per tema “L’acqua, una risorsa da tutelare tra sostenibilità e opportunità”. Organizzato da Agia/Cia il convegno ha visto la partecipazione di Enrico Calentini, presidente nazionale di Agia/Cia, Angiolo Martinelli, dirigente Uso sostenibile delle risorse idriche del Ministero della transizione ecologica, Roberto Bernabini, vicedirettore generale del Consorzio di bonifica della Romagna, Stefano Francia, presidente dell’associazione Agricoltura è vita/Cia e, collegata dalla COP27 in Egitto, Federica Matteoli della Fao. Nell’occasione è stato presentato il progetto Euway (Efficient Use of Water among Agricultural Youth), finanziato dall’Unione europea e che coinvolge 5 Paesi (Italia, Belgio, Germania, Irlanda e Spagna). Il progetto si pone l’obiettivo entro il 2024 di arrivare a buone pratiche di utilizzo delle risorse idriche, con una piattaforma tecnica dedicata e un’attenzione particolare rivolta alla formazione dei giovani agricoltori. Sullo sfondo aleggia l’opportunità dell’utilizzo delle acque reflue depurate a uso irriguo. Entro giugno 2023 – ha ricordato Martinelli – uscirà il Decreto attuativo del Regolamento Ue 741/2020 che disciplinerà nuovamente l’intera materia. Un argomento spinoso poiché l’impiego di queste acque può essere realizzato adeguatamente solo con investimenti corposi in grado di portare l’acqua a quella qualità necessaria per gli usi agricoli, così come già succede in Paesi quali Israele e Cipro.