Irrigazione, il global warming spinge l'innovazione
La riduzione delle precipitazioni piovose, causata dai cambiamenti climatici, ha ridotto sensibilmente le disponibilità idriche di molti territori. I sistemi per l’irrigazione svolgono un ruolo fondamentale per impiegare al meglio la risorsa acqua
La sensibile riduzione delle precipitazioni piovose e nevose su vaste aree del pianeta, a causa del riscaldamento globale, rende sempre più stringente la necessità di ottimizzare l’impiego delle risorse idriche in agricoltura. Il clima dei prossimi anni – sostiene la maggior parte dei climatologi – sarà caratterizzato da un ulteriore incremento delle temperature medie, che accentuerà l’evapotraspirazione dell’acqua ed accelererà la fusione dei ghiacciai che, come noto, svolgono un ruolo fondamentale nel rinnovamento del patrimonio idrico dei territori. Questi fenomeni, associati alla diminuzione degli apporti piovosi e alla conseguente estensione delle zone aride e semiaride, sono destinati a peggiorare il bilancio idrico perfino in quei contesti che, fino ad oggi, sembravano esenti da problemi di siccità. La meccanica agricola, con lo sviluppo di tecnologie e sistemi sempre più innovativi, progettati con il preciso obiettivo di ottimizzare l’uso dell’acqua in agricoltura e di contrastare gli effetti del cambiamento climatico, può dare un contributo fondamentale in tal senso. Per suggellare la centralità di questa particolare tipologia di macchinari lo scorso 28 giugno FederUnacoma ha accolto al proprio interno una nuova realtà associativa, Assoidrotech. Presieduta da Alex Donzelli, la nuova associazione rappresenta i costruttori di macchine per l’irrigazione e si candida a svolgere un ruolo di primo piano in seno alla Federazione. Mondo Macchina ha incontrato Alex Donzelli per fare il punto sullo stato dell’arte in questo comparto così importante per le attività agricole.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un profondo e repentino cambiamento del clima in molte regioni della terra. Il forte incremento della temperatura media ha aumentato la frequenza con cui si verificano non solo gli eventi estremi quali le alluvioni ma anche i periodi siccitosi, che spesso si protraggono per lungo tempo. La meccanica agricola ha dovuto adattarsi a questo nuovo scenario …
Il global warming rappresenta indubbiamente una sfida per l’intero comparto agromeccanico, ma lo è soprattutto per i costruttori di sistemi per l’irrigazione, che oggi si trovano a dover progettare e realizzare soluzioni in grado di ottimizzare l’impiego del patrimonio idrico, a fronte di una crescente domanda di derrate alimentari. In questi ultimi anni, le aziende del settore hanno puntato soprattutto sullo sviluppo di tecnologie “on demand”, vale a dire di sistemi progettati per irrigare quando e dove serve, secondo le specifiche necessità delle coltivazioni.
In questi anni come sono cambiate le tecnologie per l’irrigazione?
Intelligenza artificiale e Internet of Things, che già oggi stanno cambiando lo stato della tecnologia, nel prossimo futuro saranno sempre più centrali per il nostro comparto. In pochi anni siamo passati dai sistemi a controllo manuale, in cui tutte le diverse operazioni di irrigazione dipendevano comunque dall’intervento umano, ai sistemi integrati. Sistemi basati sulla comunicazione, poiché possono non soltanto interfacciarsi gli uni con gli altri e “dialogare” tra loro, ma anche processare informazioni provenienti dall’ambiente circostante grazie alla connessione con stazioni meteo, reti di sensori, satelliti. Questo permette all’impianto di autoregolarsi in base alle specifiche condizioni di umidità del terreno o di stress vegetativo della coltura, modulando su di esse la quantità di acqua erogata. Negli ultimi sette anni l’irrigazione è stata protagonista di un vero salto tecnologico.
Gli scienziati sostengono che nel breve e nel medio termine non si prevede un’inversione di tendenza rispetto all’attuale trend climatico. Le temperature medie del pianeta non dovrebbero fermare la loro corsa ma, anzi, dovrebbero continuare a crescere. Questo richiede ai produttori di macchine per l’irrigazione di aggiornare costantemente il profilo tecnologico dei loro modelli, per renderli sempre più efficienti. In questo comparto l’innovazione dunque è all’ordine del giorno…
L’innovazione nel comparto dell’irrigazione è all’ordine del giorno, essendo questo comparto chiamato ad ottimizzare i consumi di una risorsa sempre più scarsa come l’acqua. Anzi, è proprio questa carenza della risorsa a rendere ancora più impellente lo sviluppo di soluzioni più avanzate. Se oggi gli standard tecnologici sono definiti dai sistemi integrati, rispetto ai quali il decisore ultimo è sempre l’uomo, comunque chiamato a gestire le informazioni provenienti dal campo, nel medio termine il testimone passerà agli impianti automatizzati in grado di funzionare a prescindere dall’intervento dell’operatore. Entro cinque anni anche in Italia potremmo vedere ali pivot o carri a naspo attivarsi da soli nel momento stesso in cui dovesse crescere il fabbisogno irriguo di una coltura. In altri Paesi, vedi Israele, questi impianti sono già in uso
Come accade per il settore agromeccanico nel suo complesso, anche il comparto delle tecnologie per l’irrigazione ha un’elevata propensione all’export. Quali sono i principali mercati di destinazione della produzione nazionale? A suo avviso è possibile parlare di una specificità dei sistemi italiani per l’irrigazione?
Le aziende italiane sono leader mondiali nella produzione di carri a naspo che vengono esportati in tutto il mondo. In questo segmento di mercato, infatti, i nostri produttori coprono più del 70% del fabbisogno globale. Le aziende statunitensi invece sono molto competitive nel settore delle ali pivot, mentre quelle israeliane hanno una forte specializzazione negli impianti goccia a goccia, indicati soprattutto nei Paesi dove le risorse idriche sono più scarse. I costruttori italiani comunque stanno acquisendo quote di mercato anche in questi altri due segmenti.
EIMA Idrotech è il Salone specializzato nei sistemi per l’irrigazione, che si svolge nell’ambito di EIMA International. Quali saranno le gamme merceologiche in mostra, e quali Paesi crede saranno maggiormente interessati a questo comparto?
Nel panorama fieristico il Salone Idrotech di EIMA International rappresenta un polo di eccellenza e un unicum, in grado di attrarre visitatori e operatori economici dai cinque continenti, soprattutto da realtà emergenti come Canada, Paesi scandinavi, Romania e dalle repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale. Del resto, in tutto il mondo non esiste un evento fieristico così specializzato nelle tecnologie per l’irrigazione e così rappresentativo di tutte le gamme disponibili, dagli impianti alla relativa componentistica fino ai software e ai computer di bordo. Un ruolo questo che è nostro obiettivo consolidare anche negli anni a venire.