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Componenti: frena il mercato dopo sei anni di crescita

Per il 2024 si profila una flessione della componentistica. La battuta d’arresto interrompe una prolungata fase di crescita iniziata nel 2018. Il nuovo anno non dovrebbe registrare significative inversioni di rotta. La cautela dei costruttori

di Giovanni M. Losavio
ottobre - novembre 2024 | Back

Gultimi sei anni, quelli compresi tra il 2018 e il 2023, sono stati per il segmento della componentistica un periodo di grande crescita, con un andamento che talvolta è andato in controtendenza rispetto a quello di altri comparti della meccanica agricola. Nel periodo considerato il valore della produzione di componenti è infatti passato da 2,7 a 4 miliardi di euro, incrementando in modo ininterrotto di anno in anno. Ovviamente il saldo di fine periodo non può che essere in attivo, ma a sorprendere sono soprattutto le dimensioni di questa crescita: +48,1% sul 2018, con un differenziale pari a ben 1,2 miliardi. Sull’aumento del valore della produzione hanno indubbiamente influito fattori quali l’inflazione e la conseguente rivalutazione dei listini – specie a partire dal 2022 quando il deterioramento del quadro geopolitico internazionale e la crisi delle commodity hanno provocato una vera ondata inflattiva – ma, per un settore fortemente votato alle esportazioni, ha influito soprattutto l’espansione della domanda mondiale di trattrici e macchinari agricoli. Basti pensare che lo scorso anno le vendite globali dell’intero comparto agromeccanico hanno migliorato ulteriormente i valori record toccati nel 2022. Rispetto ai dodici mesi precedenti, il 2023 ha infatti segnato, a livello mondiale, +2% per il segmento delle trattrici (per un controvalore complessivo pari a 57 miliardi di dollari) e per quello delle macchine operatrici e delle attrezzature (74 miliardi), mentre componenti e ricambi hanno registrato un più corposo incremento del +5% (34 miliardi). Meno significativo, invece, il contributo che il settore delle tecnologie per il giardinaggio avrebbe dato, sempre nel 2023, alla crescita della componentistica. Macchine e attrezzature per il garden – in questo caso i dati più recenti si riferiscono al solo continente europeo – hanno infatti visto un calo significativo delle vendite unitarie (-16%), che in Italia si è accompagnato ad una flessione della produzione in valore (-5% per un totale di 900 milioni).

Un 2024 caratterizzato dell’incertezza. Dopo una prolungata fase di crescita, il 2024 potrebbe segnare per la componentistica italiana una battuta d’arresto, con una contrazione di ordini e fatturato. Si tratta di una ipotesi da prendere con una certa cautela, poiché formulata sulla base delle aspettative, degli umori e dal sentiment dei costruttori, e non su approfondite analisi statistiche relative ai trend di mercato. In attesa delle rilevazioni ufficiali, tanto più laboriose e complesse considerando la straordinaria ampiezza di gamma del segmento componenti – si estende dalle centraline alle trasmissioni, dai cardani alle valvole idrauliche, sino agli ugelli e alle zappette – le aspettative dei costruttori per l’andamento a breve termine rappresentano comunque un’utile bussola per cercare quanto meno di orientarsi. Vediamolo dunque il sentiment dei componentisti italiani.

Una quota significativa delle aziende riunite nel Comacomp, l’associazione che in seno a FederUnacoma rappresenta le aziende della componentistica, prevede per l’anno in corso una consistente riduzione del fatturato, in una misura compresa tra il 20% e il 30%. Soltanto una quota minoritaria delle case costruttrici prevede che il business del 2024 possa confermarsi sugli stessi livelli dell’anno precedente, se non addirittura migliorarli. Questa sostanziale tenuta sarebbe legata più a casi particolari che riguardano specifiche situazioni aziendali (l’espansione in un nuovo mercato ad esempio) che non a vere linee di tendenza, riferibili pertanto ad altre realtà imprenditoriali. Secondo i costruttori, la flessione, conseguente ad un significativo calo degli ordini, sarebbe dovuta più alle dinamiche del settore OEM che non a quelle dell’aftermarket. Sulla contrazione degli ordini – sottolineano i costruttori del Comacomp – pesano anche le consistenti scorte di magazino presso le reti dei concessionari; un fenomeno, questo, che interessa anche gli OEM.

Un altro elemento che invita i costruttori alla prudenza è quello relativo all’andamento dei singoli mercati nazionali. Paesi che negli anni scorsi avevano realizzato ottime performance, in termini di vendite di trattrici e macchinari agricoli, come Germania e Polonia, stanno ora rallentando. Persino l’India, che sino allo scorso anno macinava record, nei primi 9 mesi del 2024 ha visto calare le vendite di trattori (circa 46 mila unità in meno rispetto al 2023). Non va meglio agli Stati Uniti che, tra gennaio e settembre registrano un “ritardo” di 15 mila unità rispetto ai mezzi venditi nello stesso periodo del 2023. Restando nel continente americano, i produttori di componenti segnalano un leggero progresso di Brasile e Argentina.

EIMA International, un volano per la componentistica. Secondo le proiezioni del Comacomp, una ripresa del mercato dovrebbe verificarsi non prima della seconda metà del 2025. Cautela e incertezza sono dunque le parole d’ordine che meglio descrivono le aspettative dei costruttori. In questo scenario, l’appuntamento con la 46ª edizione di EIMA International (dal 6 al 10 novembre prossimo) potrebbe essere un game changer per gli oltre 800 brand della componentistica, che esporranno le loro gamme più apprezzate e le ultime novità di prodotto nello specifico salone dedicato alla componentistica. Salone che, come noto, è uno dei settori di specializzazione che da sempre caratterizza e qualifica la rassegna bolognese. Essere parte di una manifestazione come l’EIMA, proprio nel momento in cui il mercato dei componenti sta attraversando una congiuntura non facile, può contribuire in maniera decisiva al rilancio del business. Soprattutto grazie alla presenza di operatori e buyer qualificati di tutto il mondo che affollano il quartier espositivo bolognese proprio per conoscere da vicino le novità e le tecnologie di ultima generazione proposte dalle industrie espositrici dei cinque continenti.

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