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Intervista

Componentistica, mercato in calo nel 2024

Mondo Macchina ha intervistato il presidente del Comacomp Fausto Mazzali sulle prospettive di mercato a breve e medio termine per il settore componentistica. Il 2024 si presenta come un anno ricco di sfide e incertezze per i costruttori italiani

di Giovanni M. Losavio
marzo - aprile 2024 | Back

Nel mercato della meccanica agricola – un mercato ampio e diversificato – il segmento della componentistica si distingue per la sua trasversalità e per un andamento che in lacune circostanze ha avuto caratteristiche anti-congiunturali. Dalle pompe alle scatole ingranaggi, dai cruscotti ai sensori, fino alle centraline ed ai sistemi di trasmissione, chi produce componenti soddisfa una domanda molto diversificata, generata non solo dal comparto agromeccanico, ma anche – per citarne alcuni – dal settore automotive o del movimento terra. Questa trasversalità consente alle case costruttrici di “diversificare il rischio”, compensando eventuali flessioni che dovessero verificarsi in una specifica categoria merceologica. Stime FederUnacoma indicano che nel periodo compreso tra il 2018 e il 2023 il valore della produzione di componenti made in Italy è incrementato del 40%, raggiungendo i 3,8 miliardi di euro. La crescita potrebbe però interrompersi nel corso del 2024, un anno che già in questi primi mesi presenta sfide e incognite per i costruttori italiani di componenti.

Di questi temi Mondo Macchina ha parlato con il presidente del Comacomp Fausto Mazzali, analizzando le prospettive del mercato nel breve e medio termine.

 

In questi primi mesi del 2024 il sentiment degli operatori appare improntato ad una certa cautela e non ci si attende una netta inversione di tendenza rispetto al 2023, anche se la seconda parte dell’anno potrebbe vedere un miglioramento dello scenario. Il segmento della componentistica potrebbe avere un andamento anti-congiunturale oppure potrebbe essere condizionato dall’andamento generale del mercato?

Purtroppo, i segnali che stanno giungendo da inizio anno sono molto negativi e indicano un calo consistente della domanda. Per il primo trimestre ci aspettiamo una flessione percentuale a doppia cifra rispetto allo stesso periodo del 2023 e anche per i mesi successivi il sentiment degli operatori appare improntato al pessimismo. Insomma una eventuale ripresa del settore non è ancora all’orizzonte. L’andamento della componentistica in questo 2024 non sarà anti-congiunturale, ma risulterà strettamente correlato a quello, negativo, che sta caratterizzando il mercato delle macchine e delle attrezzature agricole. Rimane la speranza di verificare, dati alla mano, quale sarà la tendenza del settore quando i costruttori inizieranno a fabbricare le nuove macchine per il 2025.

 

La variabile geopolitica, con l’apertura del secondo fronte in Medio Oriente, continua a condizionare il mercato delle materie prima, la logistica e le rotte commerciali mondiali. L’ulteriore deterioramento dello scenario internazionale rischia di compromettere le misure messe in campo dalle industrie del settore per fronteggiare l’emergenza …

Certamente l’instabilità politica internazionale è una forte aggravante per i mercati e ad oggi purtroppo mancano i desiderati segnali di distensione così necessari per favorire lo sviluppo del business. In particolare, la logistica fa segnare un grave aumento dei costi dei container e questo ovviamente ci penalizza rispetto a chi ha catene di fornitura più corte. Mentre i costi dell’energia si stanno allineando a quelli precedenti all’invasione dell’Ucraina, purtroppo l’inflazione ed il conseguente costo del denaro sono ancora particolarmente alti determinando così una penalizzazione delle nostre aziende che vedono i costi legati alla trasformazione del prodotto ancora troppo elevati per risultare competitivi.

 

Le misure anti-crisi messe in campo dai costruttori di componenti per resistere alla difficile congiuntura del biennio 2022-2023. Ma il successo delle case italiane non è dovuto soltanto alle strategie di breve periodo che ne hanno rafforzato la resilienza. è dovuto, soprattutto, ai punti di forza del made in Italy, che da sempre fa la differenza rispetto ai competitor …

Indubbiamente il Made in Italy è un marchio distintivo che facilità la possibilità di intessere nuove relazioni e le caratteristiche che ci distinguono dai concorrenti stranieri sono certamente note. Io sottolineo la capacità di innovazione delle nostre aziende la cui abilità nel modificare processi, prodotti e modelli di business è riconosciuta a livello globale. Innovazione, competenza, flessibilità e velocità nell’adattare la propria offerta alle necessità dei clienti, che si modificano in modi che sembrano sempre più urgenti, rappresentano le modalità con cui le aziende italiane sanno distinguersi e vincere sul mercato. Mi verrebbe da dire che oggi in un mondo nel quale l’unica certezza è l’incertezza, probabilmente noi italiani partiamo avvantaggiati.

 

Lo scorso 3 luglio FederUnacoma ha rinnovato le cariche istituzionali delle Federazione e degli organismi federati che ne rappresentano le articolazioni merceologiche. Anche l’associazione dei costruttori di componenti, ha rinnovato i propri organi direttivi, eleggendola alla carica di presidente. Quali sono le aree di intervento prioritarie del Comacomp nei prossimi 4 anni?

Da quando faccio parte del Consiglio Comacomp ho sempre potuto apprezzare una vivacità distintiva nelle nostre aziende in termini di internazionalizzazione. La nostra associazione partecipa attivamente a tutte le iniziative rivolte ai mercati esteri organizzate in collaborazione con Agenzia ICE e MAECI e certamente questa sarà un’attività sulla quale manterremo una forte focalizzazione. La digitalizzazione delle nostre aziende è un altro argomento di forte interesse dato che crediamo che la trasformazione digitale sia un evento ineludibile se pensiamo di voler competere a livello globale. A questo tema è strettamente legato quello dei dati la cui gestione diventa un vero e proprio know how con il quale gestire al meglio le proposte di valore. La sostenibilità e la formazione sono le altre due direttrici lunghe le quali lavorare per sensibilizzare i nostri associati su temi di rilevante attualità. Esprimo quindi un fortissimo apprezzamento per la nascita di AFI, la scuola di alta formazione di recentissima ideazione da parte di FederUnacoma.

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