Aeratori per tappeti erbosi
Nella manutenzione dei tappeti erbosi l'aerazione ha un'importanza particolare in quanto garantisce la circolazione dell'aria e dell'acqua favorendo l'attività microbica del terreno e quindi il buon radicamento e l'attività vegetativa del prato stesso. Fra le tecnologie meccaniche utilizzate si segnalano gli aeratori ad azione rotativa, quelli ad azione verticale e le macchione per la sabbiatura
Il terreno da tappeto erboso tende col tempo a compattarsi, per cui si vengono a creare condizioni che ostacolano la libera circolazione dell’aria e dell’acqua con ripercussioni negative sulla vita microbica e sulla vegetazione. Il compattamento oltre essere legato alla natura del terreno, viene accelerato dalla fruizione (gioco del calcio, del golf, pic-nic, ecc.) e dalla frequenza del passaggio delle macchine per la cura e manutenzione del tappeto.
L’aerazione in profondità stimola lo sviluppo dell’apparato radicale, intensifica l’attività microbica del terreno e riduce il rischio di malattie. Si tratta quindi di una operazione manutentiva indispensabile per il mantenimento del tappeto erboso.
I sistemi con cui può essere praticata l’aerazione, in funzione del mezzo impiegato, possono essere di tipo meccanico o idraulico. La soluzione più adottata è quella meccanica, mentre la bucatura con getti d’acqua ad alta pressione è riservata a particolari tappeti, quali possono essere quelli dei green dei campi da golf, o dei campi da calcio.
I mezzi impiegati per l’aerazione con organi meccanici vanno da quelli manuali, costituiti da forche a denti rigidi e anche da scarponi chiodati, alle macchine semoventi, trainate o portate da trattrice. Queste macchine operano con utensili ad azione rotativa o ad azione verticale e praticano solo fori (foratrici), oppure asportano carote di terreno (carotatrici); in alternativa praticano tagli verticali (scarificatori).
Aeratori ad azione rotativa
Si tratta di macchine di concezione molto semplice, essendo sostanzialmente costituite da un rotore su asse orizzontale sul quale sono montate le fustelle, piene per praticare il foro, o cave per effettuare oltre al foro anche l’asportazione delle carote. L’espulsione delle carote può avvenire direttamente tramite un congegno a molle, oppure durante la penetrazione successiva nel terreno. Alcune macchine portano, nella parte posteriore all’organo lavorante, una lama obliqua rispetto alla direzione di avanzamento che ha la funzione di andanare le carote facilitandone così la raccolta.
L’efficacia di un aeratore è data dal numero di fori per metro quadro e dalla profondità degli stessi. Nei modelli semoventi con conducente a terra, le larghezze di lavoro sono comprese tra i 40 e i 60 cm e l’azionamento è dato da motori generalmente endotermici con potenze di 3-4 kW. Il diametro delle fustelle è intorno a 1 cm, mentre la profondità dei fori è dell’ordine di 5-8 cm, con una densità di 100-800 fori/m2. Quando si pratica la foratura la densità è generalmente inferiore a 200 fori/m2. Nei modelli portati, le larghezze di lavoro sono generalmente comprese tra i 100 e i 300 cm, mentre la profondità dei fori è dell’ordine di 12-15 cm, con una densità normalmente inferiore ai 150 fori/m2. Questa tipologia di aeratori ad azione rotante normalmente viene impiegata quando il compattamento del terreno non è eccessivo e il loro utilizzo è essenzialmente volto a prevenire il deterioramento del tappeto erboso.
Molte di queste macchine sono polivalenti, in quanto le fustelle possono essere sostituite da coltelli, In questo caso si pratica un’operazione di scarificatura, in quanto si effettuano dei tagli verticali del terreno a profondità di 12-15 cm.
In alcuni modelli, la polivalenza consente di eseguire, sostituendo gli utensili, sia l’operazione di sfeltratura e sia l’operazione di scarificatura. Il feltro si forma a seguito dell’accumulo sul terreno di foglie, steli morti o vegeti, di radici, ecc., il cui tasso di accumulo supera quello di decomposizione. Quando il feltro è sottile risulta utile e funzionale al tappeto erboso, in quanto attenua il compattamento e riduce le escursioni termiche a carico dell’apparato radicale. Quando si ispessisce e si compatta, crea condizioni di anaerobiosi per il terreno riducendo anche la penetrazione dell’acqua.
L’organo di lavoro delle macchine sfeltratrici o ariaggiatrici, è costituito da un rotore ad asse orizzontale sul quale sono montati dei coltelli di varia forma, generalmente a Y rovesciata, che durante la rotazione effettuano tagli verticali profondi 2-3 cm e intervallati di 5-6 cm, asportando il feltro. Sostituendo sul rotore i coltelli con delle lame in grado di operare a 6-10 cm di profondità, anziché la sfeltratura si pratica una scarificatura superficiale e cioè un’operazione di aerazione del suolo.
Aeratori ad azione verticale
Negli aeratori a utensili verticali le fustelle, piene o cave, possono essere azionate da un albero a gomiti o da un sistema a pistoni. La qualità del lavoro è buona perché non si creano deformazioni del tappeto in quanto i fori sono perpendicolari alla superficie. La densità dei fori è generalmente maggiore rispetto a quella dei modelli rotativi (in genere circa 800 fori/m2) con profondità che raggiungono i 18 cm. Le versioni semoventi con conducente a terra hanno larghezze di lavoro di 50-80 cm e sono azionate da motori endotermici con potenza di 4-6 kW. I modelli portati hanno larghezze di lavoro comprese tra i 120-200 cm.
Di particolare interesse sono i modelli cosiddetti decompattatori che operano a profondità intorno ai 12 cm e sono in grado di aumentare la porosità, grazie a un’azione vibrante, senza produrre deformazione nel tappeto erboso. Le lame sono animate da vibrazioni laterali ed anche nel senso dell’avanzamento, per cui si crea un’efficace combinazione tra la penetrazione verticale e un leggero movimento orizzontale. Si tratta di macchine generalmente portate dalla trattrice. Le larghezze di lavoro raggiungono i 250 cm e oltre, con profondità di lavoro sino a 30-40 cm. Per questo si parla anche di drenaggio verticale. Assorbono dalla presa di potenza una discreta energia per cui le trattrici a cui sono accoppiate devono avere propulsori di 25-50 kW, per arrivare a superare i 60 kW se la profondità di lavoro raggiunge i 40 cm.
Sempre con riferimento al drenaggio verticale, vengono realizzati modelli i cui organi di perforazione sono delle vere e proprie trivelle. Questi sono accoppiati alla trattrice ed operano a punto fisso con avanzamento stop and go.
Sabbiatura
All’operazione di carotatura deve seguire quella di raccolta delle carote. In ogni caso, per ricoprire i fori praticati, va fatto l’intervento di sabbiatura o top dressing che consiste nel distribuire sabbia con determinata granulometria. Le macchine impiegate sono sostanzialmente dei carrelli spandisabbia, costituiti da una tramoggia a fondo scorrevole con, nella parte posteriore, un aspo rotante che provvede alla distribuzione. I carri possono essere semoventi, portati o trainati.
Non mancano modelli spandisabbia che effettuano lo spargimento per forza centrifuga. Dalla tramoggia la sabbia cade su uno o due dischi rotanti che effettuano la distribuzione. Per favorire l’uniformità e la penetrazione della sabbia nel terreno, sono state messe in commercio macchine con organi di distribuzione costituiti da spazzole rotanti su asse verticale che, oltre a spargere uniformemente la sabbia, ne favoriscono la penetrazione nel terreno.
Quando eseguire l’aerazione
La frequenza e l’intensità degli interventi di aerazione del suolo, come detto in apertura, sono condizionati dal tipo di tappeto, e quindi dalla sua fruibilità, e dalle condizioni dello stesso. I sintomi che rivelano che un tappeto erboso ha necessità di un intervento di aerazione vanno dalla scarsa percolazione dell’acqua con ristagno in superficie della stessa, alla stentata crescita dell’erba, sino alla riduzione della densità, per cui il tappeto si dirada e perde qualità. Per alcuni tappeti, in genere quelli destinati ad attività sportive, gli interventi sono calendarizzati; per altri ci si affida alle condizione di salute del tappeto.
Nei green dei campi da golf, la carotatura viene normalmente eseguita tre volte l’anno: la prima tra marzo e aprile; la seconda in luglio e la terza a settembre. Nei tee l’aerazione è effettuata solo in primavera, così come nei farway, dove è limitata ad alcune zone del campo ed è praticata a rotazione.
Nei campi da calcio la frequenza è legata alla capacità di drenaggio del terreno, che va più o meno rapidamente riducendosi, in quanto particolarmente sottoposto al compattamento per calpestamento.
Per la manutenzione ordinaria, si va da 1 a 4 interventi all’anno, anche in funzione dell’andamento meteorologico. I fori hanno una densità di 150-200 per metro quadro e una profondità di 8-10 cm.
La sabbiatura successiva all’intervento di aerazione comporta la distribuzione di un quantitativo di sabbia compreso tra 1 e 4 litri per metro quadro, sparso in modo omogeneo per far sì che possa essere assorbito nel giro di 2-4 giorni, in modo da non creare problemi ai calciatori e al gioco.
Nei tappeti ornamentali, per i quali il calpestamento è ridotto al minimo, il suolo mantiene più a lungo la sua struttura “porosa”, per cui l’intervento di aerazione viene fatto dopo qualche anno dall’impianto, normalmente in primavera, e ripetuto quando compaiono i primi sintomi di sofferenza.