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Giardinaggio

Tecnologie e sistemi per la gestione del verde pubblico

Il verde urbano è considerato sempre di più come infrastruttura necessaria a migliorare la qualità della vita e ad arricchire la biodiversità dei centri abitati. In Italia la disponibilità media di verde urbano è pari a circa ai 30-40 m2 per abitante ma con significative differenze territoriali

di Pietro Piccarolo
marzo/aprile 2022 | Back

Per contrastare l’aumento della densità abitativa nelle aree metropolitane e fare fronte agli effetti del cambiamento climatico, al verde viene finalmente riconosciuto un ruolo importante. Infatti il verde urbano viene sempre più considerato, non solo come elemento ornamentale, ma anche come infrastruttura necessaria per migliorare la qualità della vita dei cittadini e per incrementare la biodiversità urbana. Per valorizzare il verde però, non basta aumentarne la superficie, ma occorre anche farne una corretta gestione.

Verde urbano e periurbano. In Italia la disponibilità di verde urbano è intorno ai 30-40 m2 per abitante, ma con differenze molto marcate, in quanto si va da realtà che dispongono di oltre 400 m2 pro capite ad altre che non raggiungono i 10 m2. Le diverse tipologie di verde possono essere così riassunte. Grandi parchi urbani. Si tratta di aree ampie (oltre 5.000 m2) caratterizzate dalla presenza estesa di prati, alberi, arbusti e siepi, aiuole, aree attrezzate, ecc. Sono collocati sia nel centro che in aree periferiche della città e vengono fruite dal pubblico, sia per trascorrere ore di svago, sia per svolgere attività sportive.  Sono infatti generalmente suddivisi in aree funzionali destinate al riposo, allo sport, alla cultura, ai servizi. Alberate urbane, si tratta di alberi disposti in filari, generalmente presenti sui due lati della strada. Fungono da elemento di congiunzione tra città e territorio. Aree boschive (boschi urbani), non riconducibili ad aree naturali protette. Verde attrezzato, costituito dai piccoli giardini di quartiere con giochi per i bambini. Aree di arredo urbano, rappresentate dalle rotatorie con presenza di vegetazione, aiuole fiorite e barriere verdi. Giardini scolastici, rappresentati dal verde presente nei complessi scolastici. Orti urbani, costituiti da terreni destinati alla coltivazione e affidati alla cura di singoli cittadini. Aree sportive pubbliche all’aperto. Verde cimiteriale. Orti botanici. Verde incolto non avente destinazione agricola. Scarpate e sponde fluviali. Negli interventi volti ad incrementare le aree a verde, specie nell’ottica della transizione ecologica, grande importanza viene data all’albero. Nella stessa politica del Green Deal e proprio per il perseguimento degli obiettivi della transizione ecologica, rientra l’ambizioso obiettivo, lanciato dalla Presidente della Commissione dell’UE, Ursula Von der Leyen, di piantare in Europa 3 miliardi di alberi entro il 2030. Tale obiettivo è stato da molti ritenuto troppo ambizioso, in quanto si tratterebbe di mettere a dimora oltre un milione di alberi al giorno e, soprattutto, di avere già a disposizione una simile quantità di piante e di individuare i siti del piantamento. Tuttavia, pur condividendo i dubbi sulla possibilità di raggiungere tale risultato entro il termine fissato, non si può non condividere l’esigenza e la necessità di aumentare le aree a verde, specie nelle città metropolitane, incrementando la forestazione urbana e periurbana. Del resto, il tema della rivoluzione verde è ben presente anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nel quale si prevede appunto la creazione di boschi urbani e periurbani piantando, principalmente nelle 14 città metropolitane, almeno 6,6 milioni di alberi. Questo significa realizzare 6.600 ettari di foreste urbane e periurbane. Un impegno che non ha precedenti.

Interventi di manutenzione. I principali interventi di manutenzione ordinaria riguardano: il taglio dell’erba dei tappeti erbosi, dei prati e delle scarpate; la concimazione e i trattamenti, quando necessari; le operazioni di sfeltratura e arieggiamento del tappeto erboso; la potatura degli alberi di alto fusto; la potatura degli arbusti e delle siepi; la potatura di rose e roseti; la potatura dei piccoli alberi (sotto i 5 m); la raccolta delle foglie. Quella del taglio dell’erba è un’operazione che ha un’incidenza molto forte non solo operativa ma anche economica in quanto le aree occupate dai tappeti erbosi sono molto estese. In un parco urbano, il tappeto erboso rappresenta il 40-50% della componente vegetale. L’operazione è eseguita normalmente con macchine rasaerba semoventi con conducente a terra e semoventi con conducente a bordo. Ad esse si possono affiancare i decespugliatori per le operazioni di rifinitura. Per la valutazione del confronto tra rasaerba con conducente a terra e rasaerba con conducente a bordo merita di essere ricordato il risultato di uno studio condotto in Francia da Plante&Citè. L’indagine è durata 4 anni e ha analizzato ben 215 coperture inerbite in diverse situazioni, per un totale di 10.000 ore di lavoro. Le macchine più utilizzate sono state i rasaerba con conducente a bordo aventi larghezza di lavoro compresa tra 80 e 275 cm. Per queste, mediamente il tempo di lavoro è stato di 0,03 min/m2/anno, contro gli 0,06 min/m2/anno dei rasaerba semoventi con conducente a terra. Sul tempo complessivo influiscono: la configurazione delle bordure; la morfologia del sito (pendenza, forma,…); l’impiego di macchine inadatte. L’operazione di rifinitura ha un’incidenza operativa che è funzione della tipologia di tappeto, ed è compresa tra il 5% e il 70% del totale. La concimazione è fatta con spandiconcimi centrifughi impiegando fertilizzanti a lenta cessione, mentre le operazioni di sfeltratura e di arieggiamento del suolo sono riservate ai tappeti con vegetazione compromessa. La componente arbustiva e quella delle erbacee perenni non prative ha importanza per il consolidamento del suolo e per la riqualificazione ambientale e paesaggistica, contribuendo ad elevare il livello di biodiversità. Le pratiche manutentive sono legate alle diverse tipologie, cioè arbusti da bacche, da fiori, da aromi. La raccolta delle foglie viene eseguita con soffiatori e aspiratori.

Tra le operazioni di manutenzione straordinaria rientrano: la potatura degli alberi ad alto fusto: l’abbattimento degli alberi; la verifica della stabilità. La potatura è eseguita con l’impiego di autoscale elevatrici o, in casi particolari, con la tecnica del tree climbing, con la quale l’operatore imbragato, con l’impiego di funi, raggiunge la chioma e si muove al suo interno in tutta sicurezza. La valutazione della resistenza alla frattura e allo schianto da vento, viene eseguita con il metodo VTA (Visual Tree Assessment) basato su analisi a tre livelli di approfondimento: ispezione visiva per identificare evidenti anomalie; ispezione visiva dettagliata e controlli strumentali (calibro, inclinometro), per valutare la pericolosità dell’albero e il rischio a carico di persone e cose; valutazione avanzata con strumenti penetrometrici (dendrodensimetro) e sonici (tomografia sonica 3D), oltre a prove di trazione controllata dell’albero (pulling test) per valutare la resistenza dell’apparato radicale allo scalzamento.

Gestione del verde pubblico. La gestione può essere esclusivamente a carico dell’ente pubblico o affidata totalmente o parzialmente a imprese di servizio. Una soluzione molto diffusa è quella che prevede la manutenzione delle aree a verde più qualificate a carico dell’ente (possono essere coinvolte le circoscrizioni per aree molto ristrette) e la restante parte affidata full service a imprese. La ragione di ciò è legata al forte investimento in macchinari, compresa la loro manutenzione, e all’alto carico di manodopera. Tenuto conto del calendario dei lavori, il rapporto operario/superficie viene infatti valutato in: 1 operaio/ha, riferito a giardini di particolare pregio; 1 operaio/4 ha, per giardini di minor pregio e a parchi con fruibilità abbastanza intensa; 1 operaio/6-8 ha nel caso del verde di parchi e boschi urbani in aree periferiche. Dal diverso impiego di manodopera può già derivare l’applicazione del concetto di gestione differenziata ed ecologica, e cioè di interventi di manutenzione a differente intensità, eseguiti in relazione all’utenza, al livello di fruibilità, alla tipologia e alla funzione dello spazio verde. Una gestione ecologica, mirata a incrementare la biodiversità. L’affidamento alle imprese di servizio viene fatto con gare di appalto che prevedono una documentazione molto dettagliata per quanto attiene l’effettuazione delle singole operazioni ed anche per le garanzie sulla professionalità e idoneità delle imprese. Per le singole operazioni di manutenzione del verde vengono riportate: la relazione tecnica, i prezzi unitari, il computo metrico estimativo, il cronoprogramma, il quadro economico. La garanzia sulla idoneità delle imprese è fornita sia dal DUGE, documento di gara unico europeo in formato elettronico, che rappresenta una autodichiarazione relativa all’idoneità in termini di competenza e di disponibilità finanziaria dell’impresa, che dal DUVRI, documento di valutazione del rischio, redatto dal committente e accettato dall’esecutore dell’opera.

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