no soprattutto sui territorio di collina e di montagna. Una volta infor-
mati su questi aspetti, gli agricoltori diventano la vera risorsa che
il nostro Paese ha sul territorio. La dimostrazione è che dove man-
ca l’agricoltura i problemi sono molto maggiori”.
La funzione dei consorzi di bonifica
“Noi dobbiamo gestire fondamentalmente i canali artificiali” spie-
ga Vincenzi “perché il nostro è un territorio in buona parte artifi-
ciale. È stato modificato per varie ragioni, dalle necessità alimen-
tari, quindi per potere coltivare i terreni, a quelle sanitarie, ed è il
caso della malaria che è stata debellata con le opere di bonifica.
Poi ci preoccupiamo della distribuzione delle risorse idriche alle
aziende agricole. E qui si apre il discorso sulla qualità del cibo: dal
punto di vista economico, un ettaro non irrigato produce 15 volte
in meno rispetto allo stesso terreno irrigato”. Insomma, che ci sia-
no o meno delle attività agricole, le aree rurali rappresentano un
problema di gestione che l’Italia ha sottovalutato per troppo tem-
po. Ma all’interno delle aree urbane i problemi sembrano ancora
più gravi e pesanti. Secondo il rapporto “Ecosistema rischio”, ap-
pena presentato da Legambiente, nel periodo 2010-2014 frane e
alluvioni hanno provocato ben 145 vittime, e oltre 44 mila persone
hanno dovuto abbandonare la propria abitazione. Eventi che han-
no riguardato 625 Comuni italiani. L’indagine è stata realizzata at-
traverso dei questionari inviati nel 2015 agli oltre 8 mila Comuni
italiani. Ma solo 1.444 hanno risposto e di questi ne sono stati uti-
lizzati 1.399 perché gli altri 45 risultavano incompleti. Da questa
base di dati, comunque molto parziale, risulta che il pericolo di fra-
“while the extra plan, developed from the local knowledge of the
territory, concerns interventions that should be done by the State.
However, we also train farmers on how they can achieve a prof-
itable activity and, at the same time, intervene on land protec-
tion. I can make just one example: tillage transverse to the slope,
rather than longitudinal, is enough to contribute to the contain-
ment of water in soil. These precautions may of course be ap-
plied primarily on the hill and the mountain territory. Once in-
formed on these aspects, farmers become the real resource
owned by our country. The proof is that where there is no agri-
culture, problems are much greater”.
The function of land reclamation consortia
“Basically, we have to manage artificial canals” explains Vincenzi
“because our territory is mainly artificial. It has been modified
for various reasons, from food to sanitary needs, as in the case
of malaria, which was eradicated through land reclamation works.
We also manage the distribution of water supplies to farms. This
fact has a consequence on food quality: from the economic point
of view, a non-irrigated hectare produces 15 times less than a
well-watered soil”.
With or without agricultural activities, rural areas represent a man-
agement issue that Italy has underestimated for too long. In ur-
ban areas, the problems seem even more serious. According to
the “Ecosistema rischio” report (Ecosystem at risk), recently pub-
lished by Legambiente, in the years 2012-2014, landslides and
floods caused 145 victims and over 44,000 people had to aban-
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n. 7-9/2016
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