Mondo Macchina Nr 11 Anno 2015 - page 36

| FONTI RINNOVABILI |
RENEWABLE SOURCES
|
canti all’obiettivo del 2020
confermando il primato delle
bioenergie su tutte le altre
rinnovabili anche per le stra-
tegie di più ampio respiro.
Molti Paesi europei hanno
già da tempo intrapreso un
percorso virtuoso per l’uso
energetico delle biomasse
privilegiandole rispetto alle
altre FER, tra questi si di-
stingue l’Estonia dove la
bioenergia costituisce il 91%
delle rinnovabili, la Polonia
l’89%, l’Ungheria e la Litua-
nia l’87%. Analizzando inve-
ce il dato dal punto di vista
del potenzialeenergeticodel-
la biomassa utilizzata il pri-
moPaese è laGermania (17
Mtep) seguito da Francia
(13,6 Mtep), Italia (10,5
Mtep) e Svezia (10 Mtep),
solo questi insieme raggiun-
gono il 50% dei consumi di tutte le bioenergie europee.
Il Rapporto dell’AEBIOM oltre a fornire una visione com-
pleta del settore della bioenergia attraverso un’ampia de-
scrizione delle tante componenti che lo caratterizzano (ba-
cini di approvvigionamento delle biomasse, mercati inter-
ni ed esteri dei biocombustibili solidi, liquidi e gassosi,
mappatura degli impianti di conversione energetica, ecc.)
e delle positive ricadute ambientali ad esso connesse, po-
ne l’accento anche sui posti di lavoro – diretti e indiretti –
generati fino ad oggi. Risulta evidente che, tra tutte le fon-
ti rinnovabili, la bioenergia è sicuramente quella che de-
termina il maggior numero di occupati con differenti ed ele-
vati livelli di specializzazione. Nel 2013 sono stati stimati
circa 1,15 milioni di occupati nel settore delle FER di cui
il 43% (circa 500.000 operatori) sono impiegati sul fronte
della bioenergia che ha prodotto un giro di affari stimato
in 56 miliardi di Euro. La filiera dove si è rilevato il mag-
gior numero di assunzioni è quella delle biomasse solide
(legna, cippato e pellet) che alimenta impianti estrema-
mente eterogenei in termini di taglie e di produzioni ener-
getiche (termico, elettrico e di cogenerazione), segue la fi-
liera dei biocarburanti poi quella del biogas e infine i rifiu-
ti organici (vedi tabella). Si fa presente che le stime sul-
l’occupazione, che l’AEBIOM ha tratto dal 14° Rapporto di
EurObserv’er “The State of Renewables in Europe”, po-
trebbero essere prudenziali visto che - per fare un esem-
pio – per il comparto del biogas italiano si parla di 4.200
addetti mentre da altre stime ritenute attendibili risulte-
rebbero essere circa 12.000.
I Paesi europei con il maggior numero di addetti operanti
nel settore delle rinnovabili e della bioenergia sono laGer-
mania, la Francia e l’Italia anche per effetto di efficaci po-
litiche di incentivazione che hanno portato ad una notevo-
lematurità tecnologica connessa ad una sviluppata capa-
cità progettuale di sistemi altamente adattabili a differen-
ti contesti territoriali. Tale aspetto si potrà facilmente tra-
durre in un elemento trainante della bioeconomia non so-
lo in ambito europeo, ma anche su scala globale con l’in-
ternazionalizzazione delle produzioni industriali dei Paesi
europei più virtuosi.
MatteoMonni
tremely diverse plants in terms of size and production of en-
ergy (heat, electricity and cogeneration), followed by the pro-
duction chain of biofuels, then biogas and finally the organic
waste (see table).Pleasenote that theemployment estimates,
whichAEBIOM drew from the 14th Report of EurObserv’ER
“The State of Renewables in Europe”, could be conservative
given that, for example, in the Italianbiogassectorweare talk-
ing about 4,200 employees, while other estimates of about
12,000are believed tobe reliable.
The European countries with the highest number of employ-
eesworking in the fieldof renewableenergyandbioenergyare
Germany, France and Italy, also as a result of effective incen-
tive policies that have led to a remarkable technological ma-
turity in connection with a well developed design capacity of
systems that are highly adaptable to different local contexts.
Thisaspect canbeeasily translated intoadriving forceof the
bioeconomynot only inEurope,but alsoonaglobal scale,with
the internationalizationof the industrial productionof themost
virtuous European countries.
MatteoMonni
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n. 11/2015
IOENERGIE
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