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Una storia lunga 70 anni

di Giovanni M. Losavio
ottobre - novembre 2024 | Back

Settant’anni di ADR sono un grande traguardo e una grande soddisfazione. In questi anni di storia sono passate nel gruppo ADR migliaia di persone, ognuna delle quali ha dato il proprio contributo alla crescita e all’affermazione dell’azienda in tutto il mondo». Queste le parole con cui Flavio Radrizzani, presidente del Gruppo ADR, ha aperto le celebrazioni per il settantennale dell’azienda lombarda che si sono svolte lo scorso 14 settembre con un evento di grande richiamo presso il Garden Toscana Resort, in Maremma. L’happening, al quale hanno preso parte i collaboratori di ADR provenienti da tutti i Paesi del mondo dove sono localizzate tutte le 15 società che fanno capo al Gruppo, è solo l’ultimo di una serie di iniziative organizzate dal costruttore di Uboldo nel corso dell’anno. Tra queste, una menzione particolare merita il libro intitolato “Profumo di Ferro e Caffè”, scritto da Chiara Rosa Cavelli ed edito da Nomos Edizioni, che è stato presentato proprio presso il Garden Toscana Resrot. La pubblicazione ripercorre le fasi salienti del cammino imprenditoriale del Gruppo ADR dalla sua fondazione ad oggi, illustrando con passione e con grande dovizia di particolari gli elementi che hanno permesso all’azienda di diventare uno dei grandi player mondiali della componentistica. Era il “lontano” 1954 – si legge scorrendo tra le pagine del libro – quando Giovanni Radrizzani e Antonietta Airoldi crearono il primo nucleo dell’impresa all’interno di una piccola rimessa di 50 metri quadrati nel centro di Uboldo. All’epoca il campo di specializzazione della ditta era molto diverso dall’attuale, poiché Radrizzani e Airoldi realizzavano prevalentemente componenti e accessori per cucine a gas, per funivie e ricambi vari. Tuttavia, nonostante fossero prodotti così diversi dagli assali, i freni e di tutti quei dispositivi ipertecnologici, che costituiscono oggi il vero core business dell’impresa, già allora si potevano ravvisare quegli elementi – primi fra tutti la propensione ad innovare e a rinnovarsi – che negli anni a venire avrebbero permesso alla ditta di crescere a ritmo sostenuto. La tappa fondamentale di questo cammino imprenditoriale è indubbiamente quella che giunge a compimento nel 1977, quando la “Giovanni Radrizzani e Figli” cambia la propria ragione sociale in ADR, acronimo di “Assali, Dischi, Radrizzani”. La nascita del nuovo brand segna anche l’inizio di una nuova specializzazione con la progettazione ed la produzione di assali. Dagli anni ’80 in poi la crescita è stata pressoché continua. Oggi il Gruppo ADR conta ben 1.500 collaboratori sparsi in tutto il mondo e gamme di prodotti altamente innovativi che spaziano dagli assali ai freni, dalle sospensioni idrauliche ai sistemi di gestione sino agli accessori per le sospensioni pneumatiche e meccaniche. Per ADR questi settant’anni di attività sono stati ricchi di cambiamenti, di trasformazioni e di innovazioni, che hanno modificato radicalmente non solo la specializzazione industriale dell’azienda ma, giocoforza, anche i suoi processi produttivi, sempre più avanzati e tecnologici. Invece, ciò che in questi settant’anni non è mai cambiato è lo stretto legame con il territorio: la sede del Gruppo ADR è ancora oggi ad Uboldo a testimonianza di una continuità con l’originario progetto di Giovanni Radrizzani e Antonietta Airoldi che è ancora oggi radicata nella propensione ad innovare ed a rinnovarsi.

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