Soluzioni davanguardia per trince e atomizzatori Nobili
Una delle novità più attese dello stand Nobili, ad EIMA International, è la tecnologia NMI, un sistema che allerta l'operatore al verificarsi di situazioni problematiche nel funzionamento della trincia. In grande evidenza, poi, le nuova macchine dell'azienda bolognese per la trinciatura e i trattamenti fitosanitari
NMI. È l’acronimo di Nobili Mulching Interface. Si tratta di un sistema di sensori con app per Android/IOS studiato per monitorare in tempo reale i parametri fondamentali di funzionamento di una trincia. Lo scopo è quello di allertare l’operatore nel caso di un superamento delle soglie di giri rotore, o in altre situazioni a rischio come quelle relative alla temperatura dell’olio del moltiplicatore, alle vibrazioni del rotore. In questi casi, il sistema suggerisce interventi di manutenzione tarati sullo stato generale della macchina. Tra i parametri visualizzati c’è anche il tempo totale e parziale di lavoro. La centralina ha un localizzatore GPS e memorizza tutti i casi in cui avviene il superamento delle soglie dall’inizio della vita della macchina. Con il modulo GSM è possibile inviare i dati al software gestionale dell’azienda agricola. Naturalmente, l’operatore può settare il Nobili Mulching Interface sui diversi modelli di trincia.
Geo e Antis. Sono gli ultimi nati nella gamma di atomizzatori Nobili. Geo e Antis si presentano con le nuove cisterne da 1000, 1500 e 2000 litri, sviluppate grazie alle sinergie tra tecnici e designer: la linea, accattivante e moderna, unisce l’estetica all’ergonomia e all’efficienza. Altre importanti innovazioni riguardano l’aumento dello spazio destinato alla manutenzione della pompa e il riposizionamento delle elettrovalvole dei comandi elettrici, non più a vista ma collocate sotto un cruscotto ergonomico con uno sportello apribile (così è possibile regolare la pressione).
La soluzione costruttiva adottata dall’azienda emiliana è molto vantaggiosa poiché previene possibili contaminazioni delle elettrovalvole con i fitofarmaci. Da menzionare, infine, la realizzazione di un nuovo vano cisterna con funzioni di premiscelatore, che va ad aggiungersi alle cisterne lavamani e lavaimpianto.
BV e BVR. È una nuova generazione di trince per vigneto e frutteto, con larghezze di lavoro comprese tra 1 e 2,4 m. Costruite con acciaio ad alta resistenza, BV e BVR sono dotate di mazze pesanti, di tre controcoltelli (di serie), di rullo a fondelli smontabili e possono essere equipaggiate con denti di raccolta. La gamma BV si divide nelle due linee serie 10 e serie 100 con timone con attacco centrale fisso o spostabile, meccanico o idraulico.
La versione frontale della serie 100 è la gamma BVR che si divide anch’essa in due linee; a differenziarle sono il timone e l’attacco alla trattrice.
Questa nuova generazione di trince è stata realizzata con un profilo basso arrotondato e senza sporgenze, per arrivare vicino alle piante senza problemi; l’apertura della bocca di ingresso è maggiorata per l’introduzione e la triturazione di un numero notevole di sarmenti. Il rullo di appoggio a fondelli (smontabili) è regolabile in due posizioni: una avanzata e una arretrata.
BC 6500 P. Si tratta di trince pensate per la gestione dei residui colturali a campo aperto. Sono macchine sempre più diffuse perché la trinciatura fine – quella per la quale sono state progettate – consente di risolvere non pochi problemi agronomici (la piralide nel mais, ad esempio).
La gamma BC 6500 P si caratterizza per il telaio a cassone alto (è di acciaio ad alta resistenza e di lamiera di consumo), per il doppio controcoltello e per la possibilità – in fase di lavoro – di poggiare sia su ruote che su rullo. I particolari meccanici di queste trince sono progettati per impieghi professionali che richiedono molte ore di lavoro in accoppiamento a trattori con potenze che vanno da 200 a 450 Cv (attacchi di terza e quarta categoria).
Per il trasporto su strada l’utilizzatore può ripiegare le testate dell’applicazione, mentre è opzionale il dispositivo elettronico “Folding Control”, che consente il ripiegamento solo quando i due rotori si fermano del tutto, proteggendo così le trasmissioni da danni meccanici.