Macchine agricole, mercato globale in ripresa
I dati forniti dalle associazioni costruttori indicano incrementi di vendite in tutte le principali aree del mondo. Le trattrici crescono in Europa del 16,6% medio, con punte in Italia (+36%) e in Polonia (+43%). Mercato ancora dinamico nell’anno in corso ma con le incertezze legate al forte aumento dei costi delle materie prime e dei combustibili
Il mercato delle macchine agricole ha reagito bene alla crisi sanitaria. Dopo aver mostrato una buona tenuta nel 2020 – l’anno più critico a causa delle restrizioni alla produzione e al trasporto delle merci – nel corso del 2021 segna incrementi consistenti in tutte le principali aree del mondo.
Negli Stati Uniti prosegue la fase di crescita che ha caratterizzato in modo costante gli ultimi anni: i dati diffusi dall’associazione dei costruttori AEM indicano un totale di quasi 318 mila trattrici immatricolate nel 2021, con un incremento di oltre il 10% rispetto alle 288 mila dell’anno precedente. Sempre secondo AEM, risultano in crescita anche il mercato canadese, che a fine anno ha mostrato un vigoroso +19% con 33.400 trattrici vendute, e quello russo, con 29.300 unità e un aumento delle vendite del 6% rispetto all’anno precedente. In crescita anche il mercato indiano che supera di poco le 900 mila macchine vendute, segnando un incremento di oltre il 12%.
Interessante, come sempre, è osservare l’andamento del mercato europeo, che costituisce uno dei più maturi, per la presenza di un parco macchine già molto consistente e quindi di un tasso di assorbimento di mezzi nuovi relativamente stabilizzato, e che si segnala come uno dei più esigenti essendo il modello agricolo europeo particolarmente evoluto sul piano della produttività e della sostenibilità.
Le vendite di trattrici agricole registrano nel continente – secondo i dati diffusi dal Comitato europeo dei costruttori CEMA – un incremento medio del 16,6% rispetto al 2020, in ragione di quasi 180 mila unità immatricolate contro le 154 mila dell’anno precedente. Complessivamente si può ritenere che l’aumento delle immatricolazioni rappresenti un rimbalzo fisiologico rispetto alle difficoltà avute nel 2020, ma l’arrivo dei fondi nell’ambito del Next Generation EU e l’avvio delle nuove politiche orientate alla sostenibilità e alla transizione digitale gioca anch’esso un ruolo importante nello sviluppo del mercato, come risulta evidente in Italia dove gli incentivi fiscali per le tecnologie 4.0 hanno spinto il mercato delle trattrici ad un attivo del 36% (24.400 unità), nettamente superiore rispetto alla media europea. Guardando ai principali Paesi, Francia e Germania si confermano i mercati più consistenti ed anche i più stabili, entrambi con un numero di trattrici vicino alle 35 mila unità annue e con incrementi rispetto al 2020 intorno al 9%. La Spagna si attesta sulle 11.700 unità (+9,3%), il Regno Unito sulle 14 mila (+18%), mentre spicca in termini di incrementi la Polonia, che registra un attivo di quasi il 43% in ragione di oltre 20.200 macchine immatricolate, dove è continuato il processo di rinnovamento del parco macchine, avvalendosi soprattutto dei finanziamenti agevolati dei Programmi di Sviluppo Rurale.
Le previsioni dell’Osservatorio CEMA indicano una domanda ancora alta nell’anno in corso, anche se pesano sugli sviluppi del settore alcune variabili importanti legate ai costi di produzione. La crisi pandemica ha prodotto, come già noto, un incremento enorme dei costi per il trasporto e lo stoccaggio dei prodotti, e a questi si aggiungono quelli dovuti all’aumento alla bolletta energetica e alla crisi delle matrie prime (materiali ferrosi, metalli, plastiche e silicio) che mettono in crisi gli attuali livelli produttivi e che possono comportare un sensibile aumento dei prezzi di listino dei mezzi agricoli. Mercato dalle buone potenzialità dunque, ma da monitorare nelle variabili industriali che lo stanno condizionando.