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Tecnica

Il progresso tecnico delle forbici da potatura

Manuale, idraulica, pneumatica e da qualche tempo anche elettronica. I modelli professionali delle forbici e delle cesoie da potatura usate nei frutteti e nei vigneti si avvalgono sempre più spesso di performanti batterie agli ioni di Litio che, grazie ad un’elettronica di controllo dedicata, ottimizzano il consumo di corrente, raggiungendo in tal modo l’autonomia ideale, ovvero un’intera giornata di lavoro

di Domenico Pessina
ottobre 2021 | Back

I principali obiettivi della potatura della vite riguardano il mantenimento nel tempo di una determinata forma di allevamento, ma anche rendere possibile un’opportuna meccanizzazione della coltura, assicurare la costanza nel tempo del potenziale produttivo e favorire le migliore qualità del prodotto, sia come sanità che come contenuto in zuccheri, acidi organici, sali minerali, tannini, polifenoli, ecc. Per un’efficace potatura bisogna tenere conto della fase del ciclo vitale della pianta, delle interazioni pianta-ambiente e pianta-portinnesto, della vigoria e della fertilità delle gemme.

In tal senso, senza dubbio la potatura secca (o invernale) assume un’importanza maggiore rispetto a quella verde (o estiva). La soluzione tuttora maggiormente adottata prevede un primo intervento grossolano e uno successivo di rifinitura. Se il primo è sempre più di frequente eseguito in modo integralmente meccanico, il secondo è ancora svolto quasi sempre manualmente, da parte di operatori specializzati mediante forbici specifiche (talvolta definite anche “cesoie”).

Nelle versioni manuali, le forbici prevedono 3 soluzioni leggermente differenti per ciò che concerne l’esecuzione del taglio; infatti, mentre una lama (o il battente o la lama di riscontro) è solidamente collegata al telaio della forbice, la lama vera e propria compie un movimento ad arco a chiudere, in modo da recidere il tralcio o il ramo che è stato impegnato. Il comando dell’operazione consiste di solito in un grilletto azionato dall’operatore, mentre un meccanismo a corredo (molla o simili) provvede al movimento opposto, di apertura della lama, in preparazione alla successiva routine di taglio.

Più modernamente, al movimento dell’organo lavorante provvede una fonte di energia esterna, riducendo in modo drastico sia il tempo di esecuzione di ciascun taglio che soprattutto il carico fisico dell’operatore; in tal modo diventa possibile recidere senza sforzo tralci o rami con diametro sino a 40-45 mm. La fonte di energia esterna che permette il funzionamento delle forbici è rappresentata da olio o aria, messi in pressione rispettivamente da una pompa o da un compressore, oppure più di recente dall’elettricità erogata da una batteria.

 

Le forbici elettroniche

Il rapido incremento della cosiddetta “densità energetica” delle recenti batterie al litio (ovvero l’aumento della loro capacità di accumulo, contestuale alla riduzione di peso e volume) ha favorito una notevole diffusione delle forbici elettroniche, in cui il movimento della lama è effettuato grazie ad un piccolo motore elettrico (di solito di tipo brushless) alimentato da una batteria e controllato elettronicamente.

Rispetto alle forbici manuali, quelle elettroniche sono quasi esclusivamente del tipo a lama passante con controlama, hanno un peso superiore (anche se gli ultimi modelli sono sorprendentemente leggeri, anche meno di 700 g), ma in compenso evidenziano una serie di importanti vantaggi, sia prestazionali che di sicurezza. Innanzitutto, possono recidere velocemente rami e tralci sino a circa 40-45 mm di diametro senza alcuno sforzo, riducendo quindi enormemente sia il tempo di lavoro che il carico fisico. Inoltre, sempre per la massima efficienza d’uso, quasi tutti i modelli dispongono di 4 modalità operative, che prevedono combinazioni differenti di velocità e ampiezza del movimento della lama.

Utile in tal senso si rivela soprattutto il taglio progressivo, ovvero quando la lama si muove a chiudere finché l’operatore tiene premuto il grilletto, invertendo automaticamente il senso quando invece viene rilasciato. Questa funzione rappresenta un significativo passo avanti per la sicurezza dell’attrezzo, soprattutto per la limitazione della gravità dell’infortunio in caso di contatto accidentale della lama con le dita dell’operatore. Infatti, se dopo aver dato l’input per il taglio, la lama compisse interamente il movimento, il rischio facilmente immaginabile sarebbe quello della completa amputazione della parte intrappolata, mentre con il cosiddetto “comando a uomo presente” la sensazione di intenso dolore provocata dall’inizio del taglio istintivamente farebbe interrompere la pressione sul grilletto, consentendo in tal modo l’immediata inversione del movimento della lama. Ovvero, potrebbe essere presumibile un taglio dei tessuti, ma almeno una non compromissione della parte ossea dell’arto interessato.

Le forbici elettroniche sono inoltre solitamente corredate da un display, in grado di mostrare una serie di funzioni, tra cui lo stato di carica della batteria e il numero di tagli effettuati.

Sul mercato sono disponibili modelli a diverso livello prestazionale (e di costo), che si differenziano però sostanzialmente per l’autonomia di lavoro, e di conseguenza per le dimensioni e il peso della batteria. In particolare, i modelli semiprofessionali e per hobbisti evoluti hanno la batteria integrata (in modo estraibile, similmente a molti utensili ad uso manuale) nel corpo della forbice, mentre quelli professionali hanno di solito una batteria esterna, di capacità decisamente maggiore, che quindi permette contestualmente un significativo aumento della capacità di taglio della forbice e della sua autonomia operativa. In quest’ultimo caso, la batteria è portata a spalla in uno zainetto fornito ad hoc, e ovviamente collegata alla forbice con un cavo di alimentazione.

I modelli professionali

Proprio per queste due caratteristiche, le forbici con zainetto al seguito sono la tipologia preferita dai potatori professionali, soprattutto perché l’autonomia operativa può raggiungere l’intera giornata di lavoro. Non sorprende quindi che alcuni produttori leader di mercato delle macchine per la viticoltura abbiano sviluppato modelli di forbici estremamente evolute in tal senso.

La francese Pellenc offre i modelli Vinion e Prunion. Quest’ultimo si distingue per alcune particolarità, tra cui la lama di taglio in acciaio “Pradines”, rivestita in xylan (un polimero che migliora a secco le proprietà antiaderenti e di scorrimento), il grilletto ottico, un’impugnatura ergonomica e adatta sia a destrimani che mancini, un’apertura della lama sino a 67 mm per tagli di rami sino a 45 mm di diametro.

La svizzera Felco propone una vasta gamma di forbici e cesoie per potatura, tra cui spicca il modello 822, che evidenzia un design ergonomico e una presa confortevole, morbida al tatto e antiscivolo, grazie anche all’accurato bilanciamento dell’utensile. Il power pack può essere comodamente indossato in 5 posizioni diverse, per adattarsi a tutte le corporature. La lubrificazione viene effettuata con l’apposita pompa in dotazione, senza smontare la testa di taglio.

è disponibile anche un’app dedicata su smartphone o tablet, che visualizza i dati chiave dell’attrezzo, come ad esempio il livello di carica della batteria e il numero e la dimensione dei tagli effettuati, e permette inoltre di personalizzare le impostazioni, per ottimizzare l’efficienza di lavoro.

Per scopi professionali, la Zanon di Campodarsego (PD) produce il modello Tiger SV 38, dotata di lama con profilo di taglio ricoperto al nitruro di titanio e controlama con affilatura doppia. La forbice è inclusa in un kit a valigetta, che comprende ovviamente una batteria Li-Ion, modello Drive 300.S, che grazie all’elettronica incorporata riconosce l’attrezzo collegato, essendo in tal modo possibile sfruttarla per una serie di utensili diversi. Il display digitale retroilluminato consente un’agevole lettura delle funzioni operative, degli allarmi di errore e del suo livello di carica durante l’uso. è inoltre dotata di un’interfaccia CAN-BUS per l’attivazione di funzioni di comunicazione e diagnostica. Sempre a livello professionale con batterie a zaino, la Brumi di Catania offre il modello Pruner-Pro da 1300 W di potenza massima, per tagli a diametro regolabile sino a 40 mm, anche ad azionamento rapido, che si avvale di un doppio display delle condizioni d’uso, sia sulla forbice che sul pacco batterie.

Il potatore elettronico

Si tratta di un attrezzo utile per lavorare in abbinamento alle forbici, per recidere rami e branche (specie di alberi da frutto) oltre i 45-50 mm fino a ben 250 mm circa. Sono offerti numerosi modelli con funzionamento a batteria, sia con presa manuale diretta, oppure su asta di prolunga. Gli organi lavoranti sono rappresentati da una sega a catena, oppure da una lama dentata dotata di moto alternativo.

La Zanon di Campodarsego offre numerosi modelli. Tra quelli con sega a catena, si distingue il Rino due, equipaggiato con barra da 10” e passo da ¼”, mossa da un potente motore da 1200 W, e provvisto di freno elettronico e tensionatore automatico della catena. La lubrificazione della catena è effettuata tramite una pompa meccanica che pesca olio contenuto in un serbatoio con indicatore di livello.

In alternativa, la gamma Marlin a sega alternativa è provvista di masse controbilancianti, che riducono notevolmente le vibrazioni durante i tagli. Il corpo potante può assumere diversi orientamenti, per riuscire a raggiungere agevolmente il ramo da recidere anche in una chioma particolarmente fitta. Analogamente, la Campagnola di Zola Predosa (BO) ha in catalogo diversi modelli di potatori con sega a catena, tra cui l’agile T-Cat, ideale per piccoli interventi di rifinitura, che in poco più di un chilogrammo (batteria inclusa) si avvale di un motore brushless da 300 W, ha un grilletto dedicato alla regolazione della velocità della catena, un interruttore di sicurezza integrato nell’impugnatura antiscivolo e la protezione della barra al contraccolpo.


La batteria

Per le forbici di potatura elettroniche, si tratta di un componente fondamentale. Analogamente del resto a tutte le batterie, i requisiti principali riguardano l’autonomia e la leggerezza, due caratteristiche che possono essere ottimizzate incrementando la cosiddetta “densità di energia”.

La Pellenc prevede due tipi di batterie agli ioni di Litio. La 150P, da agganciare al cinturone, con una massa di soli 850 g assicura una potenza massima di 1730 W, per un’autonomia sino a 9 ore di funzionamento e 800 cicli di ricarica. Per esigenze superiori, è disponibile il modello 250 da zainetto, che in soli 1700 g garantisce fino a 12 ore di autonomia, 1000 cicli ricarica, ma soprattutto consente l’impiego combinato della forbice e del potatore (con sega a catena o a denti a moto alternato), in questo caso per un’autonomia sino a 9 ore.

Per la ricarica delle batterie in luoghi isolati, sempre Pellenc offre Solerion, un pacchetto composto da un pannello fotovoltaico di 2 m² circa da 280 W di picco, che genera una corrente max di 5,2 A a 50,2 V di tensione. Il pannello è supportato da un telaio che lo posiziona con l’inclinazione ottimale, ed è integrato dall’elettronica di controllo MPPT (Maximum Power Point Tracking), per ottenere costantemente la massima potenza dal pannello fotovoltaico, in modo da modulare al meglio la corrente di carica della batteria collegata.


La manutenzione

Trattandosi di forbici, è ovviamente essenziale che la lama mantenga costantemente il miglior filo tagliente.

Per le sue forbici da potatura, la svizzera Felco propone uno specifico affilatoio multifunzione, con cui è possibile eseguire l’affilatura, l’arrotatura e la regolazione dell’utensile, che si avvale di inserti al carburo di tungsteno.

Tra le numerose gamme di attrezzi prodotti dal gruppo Bahco, c’è anche una linea di utensili per potatura, che tra gli accessori prevede diverse pietre naturali e sintetiche per affilatura, ma anche un affilatoio a due taglienti al carburo di tungsteno, che garantisce un elevato livello di sicurezza del suo uso, grazie a due protezioni laterali ad ansa che impediscono lo scivolamento delle dita sul tagliente della lama.

Per la pulizia della forbice da potatura, e segnatamente della lama, su cui potrebbero esserci depositati residui di resina e altro materiale vegetale adesivo, sono dedicati specifici prodotti chimici, spesso disponibili in forma spray.

Sempre Felco offre un preparato biodegradabile, senza PTFE né silicone, privo di solvente COV, con un elevato potere schiumogeno, in modo da ridurre la quantità di detergente necessaria.

Infine, le parti soggette ad attrito (ad es. il bullone della testa di taglio) devono essere convenientemente lubrificate, di solito con grasso di origine sintetica a base di zinco dialchilditiofosfato.



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