Dalla tradizione alla tavola, la raccolta della frutta in guscio
L’Italia è un importante produttore di frutta in guscio, dalle nocciole piemontesi alle mandorle siciliane. Queste produzioni valorizzano le risorse locali, rispondendo alla crescente domanda di prodotti sostenibili e di alta qualità
Grzie alla particolare vocazione del suo territorio, l’Italia è tra i primi 10 paesi al mondo per la produzione di frutta in guscio; la produzione italiana nel 2023 ha raggiunto 270.000 t, principalmente rappresentata da nocciole, mandorle, noci, castagne e pistacchi. Sebbene il consumo sia in aumento, lo stesso non si può dire per la produzione, di recente condizionata negativamente dalle avverse condizioni climatiche, il che ha reso necessario aumentare le importazioni, addirittura raddoppiate lo scorso anno. Di fatto, l'incremento del consumo è legato principalmente alla diffusione di stili di vita più salutari e ad una progressiva destagionalizzazione dell’acquisto di frutta secca.
Noci
La coltivazione del noce (Juglans regia) richiede specifiche condizioni ambientali e un’attenta gestione agronomica, al fine di massimizzare resa e qualità del prodotto. Si tratta di una coltura arborea perenne, che si adatta bene a climi temperati con inverni moderati e primavere fresche. Il noce cresce meglio su terreni ben drenati, ricchi di sostanza organica, che assicurino anche un adeguato apporto idrico durante i mesi più caldi. La messa a dimora avviene tipicamente in autunno o inverno, con sesti d’impianto ampi per permettere un corretto sviluppo delle chiome. Nonostante questa pianta possa raggiungere anche i 20-30 m di altezza, nell’allevamento intensivo gli alberi sono contenuti a pochi metri, grazie anche ad un’attenta irrigazione e a potature ricorrenti. Le cultivar più produttive sono quelle resistenti ad alcune batteriosi. La raccolta può essere effettuata con l’ausilio di agevolatori (ad esempio tramite scuotitori manuali) o meccanicamente, dove si procede, in ordine, alla pulizia della superficie di raccolta, al distacco dei frutti e al prelievo meccanico dei frutti.
In seguito alla raccolta le noci seguono un processo di selezione, pulizia, eventuale sbiancatura, asciugatura e/o sgusciatura al fine di preparare il prodotto per la messa in commercio o il trasferimento all’industria alimentare.
Nocciole
La coltivazione delle nocciole (Corylus avellana) richiede un'attenta gestione agronomica e condizioni ambientali favorevoli, prosperando tale coltura meglio in climi temperati. L’Italia è tuttora uno dei principali produttori mondiali, con importanti estensioni a nocciolo in Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia. Le piante, spesso contenute in 2-3 m d’altezza per facilitarne la gestione, vengono messe a dimora in autunno o tardo inverno, con una geometria di impianto che favorisca la miglior esposizione solare e riduzione dell’umidità all’interno della chioma. La crescita è rapida, per cui la pianta necessita di potature annuali per mantenere forma e ordine dei filari, insieme ad opportuni trattamenti fitosanitari per contrastare parassiti come l’oziorinco e la cimice.
La raccolta, prevalentemente meccanica, avviene a fine estate quando le nocciole mature cadono al suolo. Scuotitori e sistemi a spazzole rotanti o aspiratori facilitano il processo, ma per una maggior efficienza di raccolta devono operare su superfici prive di detriti e sassi. Dopo la raccolta le nocciole vengono essiccate, quindi calibrate, sgusciate e accuratamente selezionate per soddisfare i rigorosi standard dell’industria dolciaria, che è il principale mercato di riferimento.
Mandorle
Il mandorlo (Prunus dulcis) è una coltura ben adattata al clima mediterraneo, caratterizzato da estati calde e secche e inverni miti, come quelli del sud Italia e delle isole. Predilige terreni ben drenati e ricchi di sostanza organica, soffrendo il ristagno idrico, che può danneggiare le radici e favorire attacchi fungini. La messa a dimora avviene di solito in autunno o all’inizio della primavera, con distanze di impianto piuttosto ampie. Nella coltivazione intensiva si privilegiano varietà autofecondanti, riducendo quindi la necessità di impollinatori e migliorando la resa globale.
La raccolta delle mandorle avviene a fine estate, tra agosto e settembre, quando il mallo che le circonda si apre naturalmente. Nei mandorleti moderni si utilizzano scuotitori meccanici per favorire la caduta dei frutti, seguita dalla raccolta meccanica, che preleva le mandorle dal suolo e le separa dalle impurità.
Dopo la raccolta, le mandorle vengono essiccate, per evitare la proliferazione microbica e preservare le proprietà organolettiche. Infine, il prodotto subisce la rimozione del mallo e viene selezionato e classificato in base alla qualità.
Pistacchio
La coltivazione del pistacchio (Pistacia vera) richiede condizioni pedoclimatiche simili a quelle del mandorlo, preferendo climi caldi e secchi con inverni freddi, ma non troppo rigidi, per favorire la fioritura. Originario delle regioni mediterranee, il pistacchio viene piantato generalmente in autunno o all’inizio della primavera, con una disposizione studiata per ottimizzare la luce e favorire la circolazione dell’aria. La maggior parte delle varietà è autoincompatibile, richiedendo cultivar diverse per garantire una corretta impollinazione.
La raccolta si esegue in autunno, tra settembre e ottobre, quando i frutti sono maturi e il mallo si apre. Nelle coltivazioni moderne si impiegano scuotitori meccanici per provocare la caduta dei frutti, che vengono poi intercettati, allontanando poi i residui e le impurità.
Anche in questo caso è prevista un’essiccazione, seguita da selezione e confezionamento, passaggi fondamentali per mantenere alti standard qualitativi.
Castagne
La coltivazione della castagna (Castanea sativa) è simile a quella di altri frutti in guscio, richiedendo climi temperati e terreni ben drenati, ricchi di sostanza organica e con buona ritenzione idrica. Il castagno sopporta temperature basse, ma è sensibile al freddo intenso e alle gelate tardive, che possono danneggiare la produzione. La messa a dimora delle piante avviene solitamente in autunno o primavera, sempre con un’attenta disposizione per favorire la circolazione dell’aria e l’esposizione alla luce. La raccolta delle castagne si svolge in autunno, tra settembre e novembre, quando i ricci si aprono e i frutti cadono a terra. Nei castagneti moderni la raccolta meccanizzata con scuotitori e macchine raccoglitrici è ormai prassi comune, con un notevole miglioramento dell’efficienza rispetto alla raccolta manuale.
La selezione è finalizzata all’eliminazione delle impurità e dei frutti di scarsa qualità. Le castagne possono essere vendute fresche o trasformate in farina o marroni canditi, preparazioni molto richieste nell’industria alimentare e dolciaria.
Le macchine per la raccolta della frutta in guscio
Nella maggior parte dei casi, il prelievo dei frutti in guscio avviene da terra; pertanto, è importante rimuovere preventivamente in modo accurato dall’area sottostante gli alberi eventuali residui di potatura e il materiale inerte, in modo da agevolare l’intercettazione e il convogliamento dei frutti.
Il distacco dei frutti avviene di solito per scuotimento, del tronco e/o delle branche principali, a cui vengono imposte vibrazioni a frequenza relativamente alta. Le macchine scuotitrici possono essere trainate, accoppiate al trattore, oppure semoventi. I modelli trainati sono maggiormente indicati per l’operatività in sesti di impianti ampi, con adeguati spazi di manovra, mentre quelli semoventi sono in grado di muoversi agilmente anche in impianti stretti e soprattutto su terreni impervi e declivi.
Oltrechè direttamente al tronco, lo scuotimento può essere trasmesso alle branche più alte tramite un braccio meccanico in modo da poter intervenire efficacemente nel medesimo appezzamento anche su piante di diversa taglia.
Modalità di intercettazione a terra
Il prelievo del prodotto dal suolo può avvenire mediante spazzole controrotanti o con aspiratori. Nel primo caso la macchina è equipaggiata anteriormente con due robuste spazzole circolari controrotanti in materiale plastico, che convogliano in modo concentrico il prodotto verso un raccoglitore meccanico. In alcuni casi sono presenti delle palette di gomma per convogliare il materiale su un nastro trasportatore, dove viene eseguita la separazione del materiale estraneo. Più in dettaglio, una coclea opera l’eliminazione di piccole zolle di terra, mentre alcuni ventilatori allontanano i residui più leggeri, come foglie e altro materiale vegetale. Infine i frutti passano attraverso un insieme di crivelli di diverso calibro per eliminare l’ulteriore materiale inerte. In alternativa, può essere installato un apparato di aspirazione a tubi flessibili, facilmente orientabili a mano dagli operatori al seguito, che raccolgono il prodotto disposto precedentemente in cumuli o andane. Il materiale aspirato viene inviato in una camera a depressione, dove avviene la separazione delle componenti più pesanti, per poi essere lambito da un flusso d’aria generato da un ventilatore, per la rimozione delle impurità leggere. Prima dello scarico in sacchi o carrelli trainati, il prodotto passa attraverso dei vagli rotanti per una selezione finale del materiale estraneo che permette un’ulteriore selezione dividendo il prodotto dagli inerti in funzione delle differenze dimensionali.
I ventilatori per l’andanatura
Le macchine per la raccolta da terra della frutta in guscio, sia trainate che semoventi, sono generalmente dotate di potenti ventilatori, per la creazione di andane o cumuli.
I ventilatori sono di solito mossi tramite la presa di potenza del trattore; il flusso d’aria in mandata è convogliato tramite tubazioni flessibili, che se necessario possono anche essere orientate manualmente dagli operatori, per spostare convenientemente il prodotto sparso a terra.
Raccolta contestuale
Noci, mandorle, pistacchi e castagne sono frutti che possono essere raccolti in un’unica soluzione, ovvero mediante la combinazione della scuotitura e dell’intercettazione a terra. Allo scopo, questi modelli sono equipaggiati sia del braccio meccanico che ammorsa il tronco o i rami della pianta che di un sistema di raccolta integrato (rappresentato da spazzole rotanti, aspiratori o nastri trasportatori) che convoglia i frutti, separandoli da eventuali impurità. Altri modelli sono dotati di ombrelli rovesci integrati o di reti che, avvolti attorno al tronco e di diametro consono con quello della chioma, intercettano i frutti nella caduta prima che tocchino il suolo. In tal modo è notevolmente facilitata la fase di convogliamento nella tramoggia di accumulo, e al contempo viene generata una polverosità molto inferiore rispetto allo spazzolamento o all’aspirazione a terra.