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Cesena-Rimini, un asse vincente

Si è svolta dal 23 al 25 settembre l'edizione 2015 di Macfrut, la rassegna dedicata al settore ortofrutticolo organizzata da Cesena Fiere ma realizzata, per la prima volta, presso il quartiere fieristico di Rimini. Record di visitatori e ricco programma di incontri per un evento che ha visto anche la partecipazione di FederUnacoma come partner organizzativo, per la parte relativa alla meccanizzazione

a cura della Redazione
ottobre 2015 | Back

Bilancio molto positivo per la prima edizione del Macfrut “riminese”, la fiera italiana dell’ortofrutta che si è svolta quest’anno per la prima volta nel quartiere fieristico di Rimini, e che chiude con un totale di 39 mila visitatori, numero mai raggiunto nei 32 anni di storia della kermesse organizzata da Cesena Fiera (l’ultima edizione si era chiusa a 25 mila visitatori). Ma al di là dei numeri in crescita, è la qualità degli operatori presenti a soddisfare gli organizzatori: uno su cinque risulta di nazionalità estera, a riprova del livello internazionale della rassegna, peraltro caratterizzata da un aumento di espositori e superficie. «Questo eccezionale risultato – ha detto Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera – è lo specchio di quello che possiamo fare se la filiera rimane unita». «Siamo proiettati in una dimensione sempre più internazionale – ha aggiunto Piraccini – e nel maggio prossimo saremo protagonisti al Cairo insieme alla Fiera di Madrid, per la prima edizione di Mac Fruit Attraction». Soddisfazione espressa anche da Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera, per il doppio risultato: aver saputo ospitare con successo Macfrut e insieme la prima edizione di Flora Trade. «Abbiamo gettato un seme – ha detto – per rilanciare la leadership del settore florovivaistico nel mondo». Durante la cerimonia di inaugurazione è stata sottolineata l’importanza della collaborazione tra Cesena e Rimini, che superando le possibili logiche campanilistiche, hanno contribuito in eguale misura al risultato finale. «Una collaborazione tra le due città che dimostra grande coraggio e lungimiranza – ha detto il vice ministro Andrea Olivero, nel suo intervento inaugurale – e questa è la strada che bisogna percorrere per essere concorrenziali e al passo coi tempi, ed è di grande valore anche il lavoro che da anni state compiendo nel settore dell’innovazione, dell’attenzione alla qualità e della promozione del consumo».

La rassegna – che quest’anno si è avvalsa anche della collaborazione di FederUnacoma per rafforzare la presenza della meccanica agricola come elemento chiave per l’efficienza delle filiere ortofrutticole – si è svolta peraltro nel contesto di una buona ripresa del comparto ortofrutticolo. L’export nel 2015 ha infatti segnato un +10% rispetto all’anno precedente, e i consumi delle famiglie, dopo anni di crisi, sembrano aver imboccato un percorso di crescita (+3%). Nell’export l’ortofrutta è secondo solo al settore enologico. «Sono convinto che possiamo lavorare per una piattaforma globale del settore – ha concluso Piraccini – e far crescere il prodotto italiano. Servono spinta e pragmatismo ma ce la possiamo fare».

 Focus sull’Est Europa

I mercati ortofrutticoli dell’Est Europa guardano all’Italia. Nell’area meeting di Macfrut si è tenuto il 23 settembre un incontro tra i maggiori rappresentanti dei mercati di Polonia, Ucraina, Albania e Croazia per discutere di come potenziare il settore dell’ortofrutta e investire in tecnologia e innovazione (packaging, imballaggio, confezionamento e promozione). Organizzato dalla Cei Wholesale Markets Foundation, il meeting ha visto la presenza di Krzysztof Karpa, vicepresidente del mercato di Bronisze Varsavia, uno dei mercati all’ingrosso più grandi dell’Europa Orientale. «L’anno passato è stato molto difficile – ha spiegato Karpa – ma quest’anno, nonostante la perdita delle esportazioni in Russia, quantificabile nel 25% delle mele, il 25% dei peperoni e il 30% del cavolo cinese, e una severa siccità che ha colpito la Polonia, stiamo cercando di trovare altre strade e nuovi partner». «Il Macfrut – ha continuato Karpa – è una grande vetrina sulle novità del settore, sulle innovazioni dal punto di vista tecnologico. È l’occasione per gettare le basi di accordi, stipulare contratti. I Paesi dell’Est sono per l’Italia un mercato interessante, soprattutto per quanto riguarda i prodotti di fascia medio alta. Quelli di fascia più bassa, infatti, sono già coperti dalla Spagna. Per questo motivo è importante avviare relazioni e potenziare quelle già esistenti per assecondare al meglio le richieste del mercato».

 



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