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Agroalimentare italiano nel segno della cooperazione

Il tema dell'alimentazione e dello sviluppo sostenibile al centro di un convegno svoltosi ad agosto nell'ambito del Meeting di Rimini. Sfide impegnative ma anche esperienze vincenti nei settori dell'agricoltura, dell'industria alimentare e della meccanica agricola, raccontate nel corso dell'incontro, al quale hanno preso parte, fra gli altri, il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e il Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni

a cura della Redazione
Luglio - Agosto - Settembre 2015 | Back

Far emergere i caratteri distintivi del sistema agroindustriale italiano, e favorire nei comparti dell’agricoltura, dell’industria alimentare e della meccanica agricola la cooperazione tra imprese. Queste le strategie per lo sviluppo del “made in Italy” messe a fuoco nel corso del convegno sul tema “Risorse, alimentazione e sviluppo sostenibile”, svoltosi il 21 agosto a Rimini, nell’ambito del Meeting dell’Amicizia.

«Nel settore della meccanica agricola – ha detto il presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni, intervenendo all’incontro, che è stato coordinato dal presidente della Compagnia delle Opere Camillo Gardini, e che ha visto come relatori anche il direttore Generale del Consorzio Grana Padano Stefano Berni, il docente di Economia del Territorio Franco Sotte, l’amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi Spa Federico Vecchioni e il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina – l’industria italiana ha una tradizione prestigiosa e un’ampiezza di gamma formidabile che la rende capace di offrire soluzioni tecnologiche per tutte le agricolture del mondo, ma questo non è più sufficiente a garantire anche in futuro uno spazio sui mercati esteri». «Molti dei Paesi emergenti – ha infatti spiegato Goldoni – si stanno facendo sempre più competitivi anche in settori tecnologici come quelli della meccanica agricola, e questo impone alle nostre imprese, per reggere la nuova concorrenza, di sviluppare sinergie e forme di collaborazione tecnica e industriale all’interno dei propri distretti produttivi».

Anche nel settore agricolo la cooperazione è divenuta un obiettivo prioritario – ha sottolineato nel proprio intervento Federico Vecchioni, parlando a nome di un’azienda come appunto Bonifiche Ferraresi che con i suoi quasi seimila ettari di superficie rappresenta la prima in Italia per estensione e che risulta l’unica azienda agricola quotata in borsa – e può essere realizzata anche tramite l’aggregazione di imprese piccole intorno a realtà aziendali fortemente strutturate, così che le imprese stesse possano acquisire maggiore forza contrattuale ed evitare anche speculazioni da parte di investitori stranieri.

Un caso d’eccellenza in termini di cooperazione è quello rappresentato dal Consorzio dei produttori del Grana Padano – che associa 136 caseifici e realizza il prodotto DOP più consumato in Europa – una realtà che può essere difesa dai surrogati e dalle imitazioni solo mediante una strategia di marketing che la renda sempre più riconoscibile agli occhi dei consumatori. Parole di apprezzamento sono state a questo riguardo espresse da Stefano Berni per l’operato del Ministro delle Politiche Agricole, che proprio recentemente ha promosso un accordo con la grande distribuzione affinché nei luoghi di vendita i prodotti italiani Doc abbiano uno spazio e una visibilità propri. La grande vetrina che l’agroalimentare italiano sta avendo grazie ad EXPO – ha sottolineato nel suo intervento il Ministro Maurizio Martina – fa emergere anche le peculiarità della nostra agricoltura, che deve essere supportata con un’organizzazione sempre migliore, ma che proprio per la sua struttura multiforme, le sue aziende di dimensioni grandi, medie e piccole, i suoi differenti assetti gestionali, rappresenta oggi un modello originale e flessibile al quale anche altri Paesi guardano con interesse. Grandi potenzialità, dunque, e prospettive positive per l’agroalimentare italiano, a condizione che non si cada in alcuni errori di valutazione – sui quali si è soffermato Franco Sotte – come quello di considerare l’agricoltura una realtà indifferenziata, trascurando il processo di polarizzazione che invece è in corso tra imprese agricole professionali e imprese non professionali, pure importanti come ponte di contatto fra l’economia primaria e la coscienza del comune cittadino. Un errore è anche quello di promuovere una visione bucolica e nostalgica dell’agricoltura – ha sostenuto Sotte – e di marginalizzare il settore perdendo di vista il livello di integrazione che questo ha con le filiere agro-idustriali. Circa il rischio che dopo l’EXPO di Milano possa progressivamente affievolirsi l’attenzione verso i temi dell’agroalimentare, il Ministro Martina ha voluto dare rassicurazioni: «Chiusa la grande kermesse dell’EXPO il 31 ottobre prossimo – ha detto – si aprirà già dal primo novembre un nuovo ‘cantiere’, per met­tere a frutto l’esperienza dell’Esposizione e investire anche in termini politici con rinnovata fiducia».

Un ruolo fondamentale resta quello della divulgazione e dell’opera di  sensibilizzazione che deve essere realizzata verso il grande pubblico. «Questa è la ragione per la quale come Federazione siamo presenti al Meeting di Rimini anche con uno spazio istituzionale – ha ricordato Goldoni – concepito per raccontare cos’è la meccanica agricola e per coinvolgere, tramite un gioco elettronico interattivo, il pubblico degli studenti e dei ragazzi più giovani».

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