Agricoltura in Africa: l'evento di Nairobi
Nel corso di un incontro promosso dalla FAO i relatori hanno sottolineato come l'impiego di mezzi meccanici, declinato sulle specifiche caratteristiche dei territori e comunque sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico, possa ridurre la povertà e garantire la sicurezza alimentare, favorendo un necessario ricambio generazionale
Più di cento esperti in tematiche agricole e alimentari, con operatori in rappresentanza di 27 Paesi africani, si sono dati appuntamento a Nairobi (Kenya) per discutere di meccanizzazione agricola e di come essa possa contribuire a migliorare la condizione delle aziende agricole di piccole dimensioni nell’Africa-sub-sahariana. Infatti – come hanno sottolineato gli analisti nel corso dei lavori – l’utilizzo di mezzi meccanici può, grazie a una riduzione della gravosità delle operazioni, a un uso più efficiente dei fattori produttivi, e ad una maggiore sostenibilità delle lavorazioni e delle coltivazioni (anche dal punto di vista meteo-ambientale), dare un contributo fondamentale non solo all’incremento della produttività in agricoltura ma al miglioramento del reddito agricolo. Inoltre, a fronte di un progressivo invecchiamento dell’imprenditoria agricola di molti Paesi africani – Kenya compreso – la meccanizzazione può svolgere un ruolo determinante nel coinvolgere i giovani e nel renderli parte attiva del processo produttivo sia del comparto agricolo che di quello alimentare. Questi i temi affrontati in occasione dell’incontro intitolato “Consultative Meeting on a Mechanization Strategy for Africa” promosso per fare il punto sulla meccanizzazione agricola sostenibile nella regione dell’Africa sub-sahariana. Organizzato dalla FAO in collaborazione – tra gli altri – con la Banca Mondiale, l’Alliance for a Green Revolution in Africa (AGRA), l’African Conservation Tillage Network (ACT), il Meeting ha visto la partecipazione di decisori pubblici, accademici, rappresentanti delle istituzioni finanziarie, investitori privati, organizzazioni agricole e organismi nazionali, regionali e internazionali che hanno così avuto la possibilità di condividere esperienze, conoscenze e buone pratiche finalizzate ad una meccanizzazione sostenibile dell’Africa Sub-sahariana. Ma, soprattutto, di confrontarsi sulla strategie da seguire, puntando i riflettori sulle partnership tra privati e su quelle tra settore pubblico e privato. «La lotta contro la povertà, così come contro quella contro l’insicurezza alimentare, dipende dalla sostenibilità e dalla crescita del settore agricolo, il quale, a sua volta, rappresenta la base per uno sviluppo economico e sociale altrettanto sostenibile», ha commentato il rappresentante del Ministero dell’Agricoltura del Kenya, Nkanya, inaugurando la tre giorni del meeting. «La crescita del settore agricolo – ha aggiunto Robert Allport, rappresentante della FAO in Kenya – dipende in modo totale dall’innovazione». «In agricoltura l’innovazione è legata soprattutto alla meccanizzazione. Ad ogni modo – ha proseguito Allport – quando parliamo di meccanizzazione non dobbiamo pensare soltanto alle macchine ma anche agli strumenti finanziari che permettono agli agricoltori di acquistare mezzi meccanici già disponibili sul mercato. Se amplieremo i campi in cui si fa innovazione e se riusciremo a innovare l’intera catena del valore, allora potremo cambiare il modo di fare agricoltura nella regione e migliorare l’approvvigionamento alimentare degli africani». Tuttavia, come hanno sottolineato i vari relatori, la meccanizzazione agricola dell’Africa Sub-sahariana deve sapersi adattarsi alle caratteristiche dei diversi territori, poiché non esistono soluzioni universali; soluzioni cioè che possano essere applicate indifferentemente nelle regioni – spesso molto diverse tra loro – in cui gli agricoltori africani si trovano ad operare. Comunque, una volta tenuto conto delle specificità di ciascuna realtà, l’impiego di mezzi meccanici deve rispondere a criteri di sostenibilità ambientale ed economica, e deve anche considerare le nuove condizioni determinate dal cambiamento climatico.
Il meeting si è concluso con un accordo che prevede di assegnare alla FAO, in collaborazione con i suoi partner, il compito di redigere una “concept note” relativa alle strategie per incentivare la meccanizzazione sostenibile in Africa. Il documento, che dovrebbe indicare le misure da adottare individuando specifiche responsabilità e competenze, sarà sottoposto nel 2017 all’approvazione della Commissione dell’Unione Africana.