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Tecnica

Una gamma di accessori che "fanno la differenza"

I moderni trattori di fascia alta sono spesso completati con una serie di utili accessori, di notevole aiuto nelle lavorazioni agricole, ma una ricca gamma di optional è oggi disponibile anche per equipaggiare trattori di fascia inferiore. Asse anteriore dotato di sospensione, computer di bordo, sistemi idraulici avanzati, dotazioni speciali per la cabina di guida sono alcuni fra gli optional più utili e diffusi

di Davide Giordano
dicembre 2013 | Back

Gli accessori rappresentano, al momento dell'acquisto di un trattore, una notevole spesa aggiuntiva, ma che viene in genere ampiamente ripagata dai vantaggi ottenuti. Gli accessori, detti anche "optional", sono dispositivi e funzioni aggiuntivi alle dotazioni standard di un trattore, che ne ampliano le potenzialità di impiego. I moderni trattori di fascia alta sono tipicamente "super-accessoriabili", offrendo all'utilizzatore la possibilità di personalizzarne le caratteristiche con una notevole capacità di dettaglio, in base ai reali fabbisogni dell'agricoltore. Questa non è prerogativa tipica dei soli trattori di alta potenza, giacché anche sui piccoli trattori specializzati da vigneto/frutteto normalmente è offerta una ricca serie di accessori. Sui grandi trattori, uno degli optional attualmente più richiesti è certamente l'asse anteriore dotato di sospensione. Montato a partire dal 1994 (anche se alcuni esempi più o meno sperimentali risalgono addirittura agli anni '50), aumenta notevolmente il comfort dell'operatore, riducendo anche i tipici rischi della marcia ad alta velocità. La sospensione anteriore riduce infatti il beccheggio e il rollio tipici dei trattori (specie quando trainano pesanti attrezzature), rendendo quindi più efficace il contatto tra le ruote e la superficie stradale. Anche se ormai ogni costruttore ha adottato soluzioni tecnologiche personalizzate, tutte queste si basano su uno o più cilindri idraulici o pneumatici, collegati ad ammortizzatori ad azoto per assorbire gli shock, che unitamente a valvole controllate da una centralina elettronica smorzano efficacemente le oscillazioni a bassa frequenza.
Normalmente tale dispositivo è disinseribile, per poter eseguire lavorazioni di precisione; inoltre è spesso prevista una regolazione in altezza dell'escursione verticale e la reattività alle sollecitazioni dinamiche. Se alla sospensione dell'asse anteriore si combina un sedile a sospensione attiva e/o la sospensione dell'intera cabina, il comfort vibrazionale è pienamente garantito.
Non solo comfort, comunque: un altro tra i più diffusi optional è il computer di bordo, che con l'interfaccia di un monitor (spesso di tipo touch-control) "dialoga" con le diverse centraline elettroniche del trattore e delle attrezzature accoppiate, tramite un protocollo di comunicazione recentemente standardizzato, l'ISO-Bus. E' quindi possibile riunire in un unico terminale la gestione di tutti i parametri di bordo, riducendo in modo significativo lo spazio occupato in cabina dalla strumentazione e semplificando il controllo generale. Tra le sfide tecnologicamente più impegnative va considerata la necessità di gestire contemporaneamente i terminali del trattore, quello della navigazione GPS e quello dell'attrezzatura.
Un altro accessorio opzionale sempre più diffuso, quasi sempre installato direttamente in fabbrica, è il sollevatore anteriore, completato spesso dalla presa di potenza. Su trattori di gamma alta è una dotazione pressoché irrinunciabile, che permette di effettuare proficuamente lavorazioni combinate, ma anche di gestire agevolmente la zavorra, potendo rapidamente e senza sforzo agganciare al relativo attacco a tre punti masse anche rilevanti.
Da semplice mezzo di traino, il trattore da tempo è diventato un'articolata centrale di potenza, in cui quella sotto forma idraulica ha assunto un'importanza primaria. Oltre all'immancabile sollevatore posteriore, un tempo gli optional disponibili erano al massimo uno o due distributori in più rispetto alla dotazione base. L'evoluzione è stata imponente, in primis per ciò che concerne la portata della pompa principale: su molti trattori è possibile aumentare il flusso idraulico disponibile, in qualche caso convogliando all'applicazione anche parte dell'olio messo in pressione dalle pompe dei servizi ausiliari. Inoltre, il numero e la posizione dei distributori è variata: un tempo il massimo previsto era quasi sempre di quattro distributori, tutti collocati posteriormente, mentre ora possono essere disponibili anche fino a otto prese idrauliche, alcune poste anche frontalmente, per poter far funzionare le operatrici collegate al sollevatore anteriore. È poi possibile regolare a piacere l'entità dei flussi sui singoli distributori, oltre a temporizzarne i modi d'intervento. Ciò permette di adattare alla perfezione la quantità d'olio alle richieste dell'attrezzo, evitando sovrapressioni e modulando al meglio la sua azione.
Anche nel campo dei trattori a carreggiata stretta l'offerta di optional è quanto mai vasta; anzi, la scelta è forse ancora maggiore rispetto ai trattori di pieno campo. Infatti, se questi ultimi eseguono lavori ormai abbastanza standardizzati, il trattore specialistico deve poter affrontare situazioni molto diverse tra loro, che richiedono personalizzazioni molto spinte. L'idraulica la fa da padrone: portate d'olio e numero di distributori rivaleggiano con trattori ben più potenti. Si possono avere fino a dodici prese a doppio effetto, per comandare a dovere tutti i movimenti idraulici di attrezzature piuttosto complesse, come cimatrici o defogliatrici. E proprio per migliorare la rapidità di controllo è stato introdotto il joystick, un'unica leva conformata ergonomicamente su cui sono raggruppati i comandi di più distributori, attivati sia grazie al suo movimento che per mezzo di pulsanti disposti su di essa. Nei modelli più recenti è disponibile anche il comando proporzionale, che permette all'utente di regolare in continuo il flusso d'olio, evitando movimenti bruschi ed esaltandone invece la progressione.
Sugli specializzati anche la cabina è spesso un optional. In realtà, oltre alla basilare funzione di sicurezza in caso di ribaltamento, di recente l'abitacolo chiuso sui mezzi da vigneto e frutteto ha avuto una grande diffusione soprattutto per l'efficace protezione che garantisce all'operatore nell'esecuzione di trattamenti fitosanitari, se caratterizzato da aperture (porte, finestrini) ad elevata tenuta, e soprattutto se dotato di un potente impianto di ventilazione (in grado di creare un'adeguata pressurizzazione interna) e dotato di filtri a carboni attivi per neutralizzare la tossicità dei prodotti irrorati nell'aria immessa. Le cabine degli specializzati hanno poi spesso forme arrotondate e sfuggenti, per evitare di agganciare e danneggiare rami o tralci pendenti.

BOX – La trasmissione, un elemento decisivo
Poiché è essenziale per la mobilità del trattore, la trasmissione (o cambio di velocità) non può essere considerata a rigor di logica un vero e proprio optional, ma semmai una variante. Infatti, su un singolo modello i costruttori spesso offrono due o più alternative, per poter adattare la macchina a svolgere al meglio funzioni diverse. Infatti, la trasmissione deve riuscire a combinare adeguatamente il regime motore (che determina anche quello della pdp), la velocità d'avanzamento e l'erogazione della potenza, in gran parte come sforzo richiesto dall'attrezzo.

Fino a pochi anni fa, alcuni costruttori esaltavano cambi da 64 marce avanti + 64 indietro; naturalmente l'agricoltore non le avrebbe mai utilizzate tutte, ma aveva un'ampia disponibilità per scegliere quella migliore per ogni lavorazione da eseguire.
Attualmente, in molti casi il numero di marce disponibili è stato considerevolmente ridotto rispetto a quei numeri, grazie all'introduzione del cambio marcia sotto-carico (il powershift), che permette di variare il rapporto di trasmissione senza premere la frizione, permettendo così di superare dei picchi di resistenza della lavorazione.
L'evoluzione più recente è la comparsa, anche su modelli di potenza relativamente limitata, di cambi a variazione continua, che trasmettono la potenza dal motore alle ruote in due parti: una tradizionale, di tipo meccanico, e una idraulica (solitamente in parallelo) totalmente modulabile. Grazie ad una sofisticata gestione elettronica, è così possibile ottimizzare con un estremo grado di dettaglio la velocità di avanzamento del trattore in relazione a quanto richiesto dall'operazione, in modo del tutto indipendente dal regime motore.

BOX – Gli pneumatici, una "variabile" delle lavorazioni
Determinare la pressione di gonfiaggio degli pneumatici più adatta per ogni impiego del trattore non è facile. L'evoluzione delle ricerca suggerisce che per aumentare le prestazioni di trazione in campo e ridurre il compattamento del terreno è bene adottare coperture a sezione larga e a bassa pressione, che si deformano al meglio e riducono la pressione al suolo; su strada invece è meglio uno pneumatico più gonfio, che si consuma meno (e fa consumare meno gasolio al trattore), perché oppone minor resistenza al rotolamento, permettendo anche un controllo più reattivo del mezzo. Modificare rapidamente la pressione passando dal campo alla strada da qualche tempo non è più impossibile, grazie al kit per il controllo continuo della pressione. Si tratta di un circuito di distribuzione di aria in pressione, prodotta da un compressore e stoccata in un serbatoio dedicato. Il cuore del dispositivo è il distributore rotante, che garantisce un corretto collegamento, sotto pressione e senza perdite, tra la macchina e lo pneumatico in movimento. Un monitor installato in cabina permette di controllare e regolare la pressione; i comuni compressori installati sui trattori permettono di aumentare in tutti gli pneumatici la pressione di 1 bar in dieci minuti circa.

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