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Sviluppo della meccanizzazione: la mappa completa degli incentivi

Il PSR risulta di gran lunga la misura più consistente per finanziare l'acquisto di macchinari agricoli, tuttavia un'attenta disamina, condotta Regione per Regione, rivela l'esistenza di numerosi altri strumenti che, nel finanziare interventi per il miglioramento dell'efficienza produttiva ed energetica delle imprese, prevedono fondi anche per l'acquisto di mezzi meccanici per l'agricoltura e la forestazione

di Marcello Ortenzi
marzo - aprile 2017 | Back

Il mercato nazionale delle macchine agricole, forestali e per la filiera bioenergetica appare insoddisfacente nel bilancio 2016, mostrando un andamento migliorativo solo nella parte finale dell’anno, dovuto in parte all'incremento delle richieste di finanziamenti legati al PSR 2014-2020 in alcune importanti regioni, in parte alle politiche di marketing messe in atto dalle case costruttrici e dalle reti di vendita, nonché dalla spinta di un evento come l’EIMA che ha registrato quest’anno un record di visitatori e di operatori economici. Il PSR ha due tipologie di Misure che finanziano in modo diretto le operazioni di acquisto di macchine e attrezzature eseguite dalle aziende agricole: la Misura 4, Sottomisura 4.1 “Sostegno agli investimenti nelle aziende agricole” e la Sottomisura 8.6 che sostiene gli investimenti per le tecnologie silvicole e per la trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste, tra le quali rientrano naturalmente anche le macchine e le attrezzature. Tuttavia, l’andamento delle immatricolazioni nelle singole regioni seguita a presentarsi differenziato, con i mercati di alcune importanti Regioni in controtendenza, vedi gli incrementi di immatricolazioni di trattrici in Lombardia e in altre regioni del Nord, e con i consistenti decrementi, invece, in Regioni del Sud come la Campania e la Puglia. D'altra parte, il principale incentivo nazionale in vigore per incrementare le vendite di macchine, quello predisposto dall'Inail, dovrà attendere fino alla fine di aprile prima che possa avviarsi (dopo la proroga dei termini per la presentazione delle domande). In attesa dei fondi PSR le imprese agricole e industriali hanno a disposizione anche gli aiuti forniti da iniziative regionali e locali che, sebbene non offrano importi elevati, tuttavia possono aiutare gli imprenditori a rinnovare i mezzi meccanici acquisendo tecnologie di nuova generazione. Ci sono infatti opportunità differenziate nelle regioni, non sempre conosciute e quindi non sempre utilizzate dalle imprese, che meritano invece un approfondimento. Camere di commercio e organizzazioni imprenditoriali sono riferimenti per conoscere questi ulteriori canali di aiuti regionali per l'acquisto dei mezzi meccanici. Il Programma Operativo Regionale 2014/2020, che utilizza il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, appare il principale strumento “extra-PSR” che le Regioni hanno a disposizione per sostenere crescita e occupazione , in armonia con la Strategia Europa 2020. Alcuni degli assi del programma danno la possibilità di investire risorse in macchine e attrezzature, che siano agricole, forestali ed energetiche. L'Asse 1, dedicato alla ricerca e innovazione, prevede progetti diretti ad ampliare la gamma dei prodotti e servizi o la loro significativa ridefinizione tecnologica e funzionale in senso innovativo. Investimenti nell'agrifood, nella chimica verde e nell’energia hanno a disposizioni contributi a fondo perduto. Anche l'Asse 3 è d’interesse in questa prospettiva perché focalizzato sull'aumento di competitività delle imprese, con azioni per lo sviluppo di prodotti eservizi. Sono le micro, piccole e medie imprese,società di capitali, che in genere sono oggetto di aiuti nell’asse. La tabella allegata offre un panorama per Regione delle azioni più interessanti a favore delle diverse imprese.

 

Le opportunità locali nel nord Italia

Ma ci sono anche iniziative tipicamente regionali e locali, non particolarmente numerose ma comunque utili e differenziate per obiettivi e tipo di sostegno, iniziative che si riflettono anche sul mercato dei macchinari. La Lombardia ha a disposizione il Programma di Sviluppo Regionale, attivo anche in agricoltura, da cui è possibile impegnare risorse proprio per l'acquisto di macchine e attrezzature. Le aree montane lombarde hanno ispirato la legge regionale 31/2008 che prevede interventi di sostegno al settore agricolo e agli investimenti connessi. La montagna lombarda è stata interessata anche da un'iniziativa di promozione dell'attività di ricerca e sperimentazione per lo sviluppo imprenditoriale giovanile del territorio montano, dopo un accordo sottoscritto alla fine del 2016 tra Regione e Unimont, l'università della montagna. Un'altra misura è legata al bando "Al via", un sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese manifatturiere la cui linea di sviluppo prevede spese per l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti, ecc. Degna di nota l'azione proposta dalla Camera di Commercio di Varese che ha disposto contributi a fondo perduto a sostegno delle micro, piccole e medie imprese agricole della provincia, per spese relative all’acquisto di macchine, impianti (comprese parti di impianto) e attrezzature nuove, impianti di riscaldamento serre e sistemi di risparmio energetico. Il Piemonte ha rivitalizzato una legge regionale – la "34/2008 Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro" – per garantire un finanziamento agevolato alle imprese di nuova costituzione e ai neo imprenditori autonomi operanti in tutti i settori, a eccezione di quello agricolo. Investimenti nell'industria delle macchine possono essere anch'essi oggetto della misura. Il Piano Verde 2016 piemontese concede contributi sugli interessi dei prestiti in agricoltura, beneficiari dell’iniziativa sono gli imprenditori agricoli singoli. Obiettivo dell’intervento è la concessione di prestiti di conduzione, della durata massima di un anno, utili a fronteggiare i costi dei mezzi tecnici utilizzati nei cicli produttivi. La provincia di Biella presenta poi il "Patto per il Biellese", un fondo provinciale di garanzia per i privati e le PMI, che permette alle imprese di finanziare innovazioni di prodotto con controgaranzia fino al 90% della garanzia emessa dal Confidi.

L'Emilia Romagna ha usufruito nel 2016 dei fondi per gli investimenti produttivi delle imprese nell’area colpita dal sisma, disposti nell'anno precedente a favore delle attività agricole, POR FESR 2007 – 2013 (asse 2 – attività II. 2.1). Tali iniziative si presume continueranno successivamente fino al ripristino delle capacità produttive del tessuto agricolo. La Cassa di Risparmio di Ravenna propone finanziamenti a supporto degli investimenti alle imprese agricole per impianti, attrezzature e macchinari divario genere, con mutuo chirografario o ipotecario di durata fino a 20 anni.

Gli impianti a biomassa legnosa sono oggetto di contributo da parte del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di aiuti per le imprese che operano nei boschi, prima trasformazione del legno, aziende agricole, ecc.. Ammessi interventi di acquisto e di messa in opera di caldaie a biomassa legnosa di potenza termica nominale maggiore di 35 kW e inferiore a 100 kW, al servizio diretto dei bisogni del richiedente. Il contributo è concesso in misura pari all’80% della spesa ammissibile per i soggetti pubblici o pari al 50% per soggetti diversi.

Il Veneto ha istituito il Fondo Unico per lo sviluppo del sistema produttivo. Possono essere acquistati impianti produttivi, macchinari, attrezzature da parte delle piccole e medie imprese e loro consorzi con un meccanismo di agevolazione basato su una doppia provvista: una quota pubblica a tasso zero e un'altra privata (banca o società di leasing) ad un tasso non superiore al tasso di convenzione.

I Progetti Integrati Territoriali sono una possibilità interessante che presenta la Regione Toscana. Sono progetti che prevedono l’aggregazione di soggetti pubblici e privati nell’ambito di un Accordo Territoriale, finalizzato alla soluzione di specifiche problematiche locali e all’attuazione di strategie mirate alla mitigazione dei cambiamenti climatici o all’adattamento rispetto agli stessi. Le operazioni 4.1.5 (incentivi per il ricorso alle energie rinnovabili nelle aziende agricole) e 6.4.2 (energia derivante da fonti rinnovabili nelle aziende agricole) possono favorire l’acquisto di macchinari energetici, con importo minimo di spesa complessiva ammissibile per ciascun PIT pari a 500 mila euro. Quasi tutte le regioni dispongono di fondi per favorire la nascita e crescita di “start up”. La Liguria, con l'iniziativa "Start & Growth", usufruendo del Fondo Sociale Europeo, incentiva la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione di prodotti agricoli, ecc. Il bando è aperto anche alle imprese già avviate che abbiano al massimo due anni di vita e che, appena create, potrebbero avere difficoltà a sopravvivere. La regione Umbria dispone della legge regionale 23/3/1995 n. 12 relativa ad "Agevolazioni per favorire l'occupazione giovanile con il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali". Le società individuali e cooperative previste hanno spese agevolate per acquisto di macchinari, attrezzature, impianti, ecc.. Finanziamento per anticipazione fino a un massimo del 75% degli investimenti senza acquisizione di garanzie. Anche la Provincia di Bolzano è interessata a favorire la valorizzazione e la creazione di imprese innovative ad alto contenuto tecnologico con il bando start-up. Il bando è indirizzato alle piccole imprese con meno di cinque anni di vita, oppure ai ricercatori che intendono costituire entro tre mesi un'impresa in forma di società di capitali. I contributi sono compresi fra i 50 mila e i 200 mila euro, con una quota di finanziamento pubblico pari al capitale versato dai soci nell'impresa. Finanziabili le energie rinnovabili, il risparmio energetico, le tecnologie agroalimentari, le tecnologie alpine, la meccatronica ei nuovi materiali. La provincia ha disposto anche la concessione di contributi per investimenti per la costruzione e l’ampliamento di impianti di produzione di biogas a favore di tutte le imprese interessate. L'ammontare massimo dei contributi che saranno concessi per gli interventi è pari al 45% dei costi ammissibili.

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