RT630, un andanatore per lavorazioni delicate
RT 630 è un andanatore a nastro realizzato dall’azienda riminese Roc. È composto da due elementi con una larghezza di lavoro variabile, compresa tra 5 e 6,3 metri, regolata attraverso un sistema di doppio bilanciere idraulico che permette al l’operatore di variare la distanza tra i due pick up. I due elementi conferiscono grande versatilità all’applicazione, poiché, grazie alla tecnologia messa a punto dalla casa romagnola, è possibile creare diverse configurazioni in funzione delle esigenze di lavoro dell’utilizzatore: pick up attaccati per scaricare un nastro a destra e uno a sinistra, oppure entrambi a destra o a sinistra, ma anche allargati per creare un’unica andana al centro. Nonostante le sue dimensioni, il modello RT 630 può essere trasportato agevolmente (ha un dispositivo di chiusura rapido ed efficiente). La differenza principale rispetto alla ranghinatura tradizionale – spiega l’azienda riminese con una nota – è rappresentata dal sistema di raccolta: RT 630 carica il prodotto per poi trasportarlo su un nastro andanatore, mentre le altre applicazioni lo trascinano sul campo fino all’andana. Una soluzione vantaggiosa, quella proposta dalla Roc, perché riduce lo sfogliamento del fieno e migliora la qualità del prodotto finale. «Con il nostro sistema – si legge nella nota tecnica dell’azienda – il prodotto viene caricato e depositato delicatamente sul nastro per essere poi trasportato e scaricato centralmente o lateralmente senza farlo deteriorare. Inoltre, le nostre prove in campo hanno evidenziato l’assenza di terreno e di sassi nell’andana». Ma l’andanatore a nastro si fa apprezzare anche per la sua capacità di ridurre al minimo le zone umide nella parte di foraggio a contatto con il terreno. Questo perché il prodotto viene sollevato completamente dal terreno per essere poi scaricato in una zona già pulita. Inoltre, il modello della Roc risulta essere vantaggioso anche da un punto di vista economico: «RT 630 – conclude infatti il costruttore – può lavorare anche il doppio delle ore di un modello tradizionale».