I giardinieri dello sport: focus sui nuovi professionisti
Si chiamano graundsmen e all'estero sono già ricercati perché decisivi per migliorare la qualità delle prestazioni sportive. Una scuola nata da poco sta già formando i nuovi groundsmen italiani. Al seminario, trasmesso sulla piattaforma EDP, ha partecipato anche l'italiano responsabile del campo di gioco del Nizza calcio
Che si tratti di calcio, di tennis o di golf, da lui dipende, in buona parte, la salute degli atleti. È la figura del groundsman, che ha la responsabilità del manto erboso di un campo da gioco. "Se il campo non è in ottime condizioni, il rischio di infortuni per un atleta aumenta. E per lavorare bene, bisogna conoscere ogni centimetro del campo, ogni filo d'erba". Così ha spiegato questo delicato lavoro Francesco Dotto, presidente dell'Istituto di formazione groundsman italiano, aprendo il webinar "Groundman: nuova opportunità professionale per il giardiniere" che si è tenuto in occasione di EDP, EIMA Digital Preview. "Non dobbiamo pensare solo al rischio di un Ronaldo, per il quale un infortunio rappresenterebbe un danno patrimoniale ingente - ha aggiunto Dotto - ma anche ai bambini dell'oratorio: un bambino che si fa male nel campetto della parrocchia potrebbe avere conseguenze che si porta negli anni a venire. Ben più importanti, a mio parere, di una perdita economica".
Il groundsman, insomma è molto più che un semplice manutentore. E deve lavorare a stretto contatto con l'allenatore e il preparatore sportivo, i quali danno le indicazioni su come dev'essere il campo per il match successivo in modo da aumentare il rendimento dei giocatori. Possono chiedere – ad esempio – un campo veloce oppure più scorrevole o uno sul quale la palla rimbalzi schizzando. Richieste che possono essere soddisfatte intervenendo sul manto erboso.
Questa nuova figura professionale è nata all'estero ed è diffusa in tutta Europa, compresi i Paesi dell'Est. Ma non sono pochi gli italiani che si sono fatti apprezzare anche da club di livello internazionale. Gianni Casini, Head groundsman del Nizza calcio, ha spiegato gli aspetti più delicati del suo lavoro, per il quale ha seguito un percorso formativo decisamente impegnativo: diploma di perito agrario, laurea in Gestione del verde urbano e del paesaggio, master sulla gestione degli ulivi, diploma di superintendent alla scuola nazionale di golf di Sutri e, infine, un corso sulla manutenzione dei tappeti erbosi, concluso su un campo da golf. "Dal 2004, e per oltre cinque anni, mi sono occupato di campi da golf in Gran Bretagna, ma poi ho fatto delle esperienze interessanti sui campi da tennis prima in Germania e poi a Wimbledon. Mi piacerebbe lavorare in Italia, ma non c'è ancora la sensibilità per valorizzare questa figura, che invece sarebbe essenziale per le squadre più blasonate. Quelle che affrontano incontri internazionali, dovrebbero sapere che allenarsi su un campo tenuto bene e adeguato alle esigenze della strategia di gioco stabilita dall'allenatore, rende la squadra più competitiva".