Enduro di Kverneland, un coltivatore versatile
Si chiama Enduro ed è il nuovo coltivatore ad ancore sviluppato dalla Kverneland, uno strumento di lavoro versatile in grado di eseguire diversi tipi di interventi operativi. Disponibile in due versioni Enduro ed Enduro PRO, il coltivatore è adatto sia alle lavorazioni ridotte che alla minima lavorazione. I due modelli sono caratterizzati da tre file di ancore, con larghezze di lavoro da 3 a 5 metri in configurazione portata rigida o pieghevole. Lo spazio tra le ancore, pari a 270/285 mm, e la distanza tra le file di 750 mm permettono una buona miscelazione dei residui senza il rischio di intasamenti. La profondità di lavoro è di 30 cm per la versione Enduro e 35 cm con l’Enduro PRO. I due modelli sono equipaggiati con l’ancora Triflex Auto-reset a punto di rilascio con tensione di 700 chili. Il suo design stretto e la sua forma particolare – si legge in una nota dell’azienda – riducono la forza necessaria per la trazione mantenendo comunque un’ottima penetrazione anche con i suoli più difficili. «Il vantaggio tecnico dell’ancora Triflex – ha dichiarato Guillaume Hulin, direttore dello stabilimento Kverneland di Les Landes-Genusson in Francia – è dato dalla combinazione del materiale utilizzato e dal trattamento a cui viene sottoposto. L’interno cavo permette una flessione laterale fino a 7 cm. La forma a doppia angolazione permette di penetrare, sollevare e frantumare il terreno al pari di un dissodatore nella parte più alta, e di mescolare al meglio residui colturali e terreno nella parte più bassa». Il livellamento del terreno può avvenire tramite erpice a dita o con dischiera, a seconda del tipo di dispositivo, e l’ammortizzazione è a molle classiche o con ammortizzatori di gomma, mentre il ricompattamento è garantito da un’ampia serie di rulli indicati per le diverse condizioni che l’operatore può trovare in campo.
