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EIMA International, una sfida per la politica

La grande rassegna della meccanica agricola mobilita l'intera filiera che va dalle imprese agricole ai servizi agro-meccanici, fino alle industrie che realizzano tecnologie per il settore primario, e affronta tematiche di respiro internazionale interrogando anche il mondo politico sulle priorità e sulle migliori strategie per il settore. Un convegno sulla "agenda europea" per la meccanizzazione inaugura la rassegna, che si annuncia quanto mai ricca e dinamica

a cura della Redazione
ottobre - novembre 2016 | Back

La rassegna internazionale della meccanica agricola apre a Bologna la sua 42ma edizione offrendo lo spettacolo di un quartiere fieristico impegnato in tutta la sua superficie, potenziato con 7 padiglioni provvisori in aggiunta ai 18 che rappresentano la dotazione stabile del quartiere fieristico bolognese. Sono 1.900 le industrie costruttrici che partecipano con i propri stand, le moltissime novità di prodotto, le proprie migliori risorse in termini di marketing, forza vendita, comunicazione, e con un’agenda di contatti e incontri d’affari che si estende ai Paesi più diversi. Con i suoi operatori economici esteri (40 mila nell’edizione 2014) provenienti da 140 Paesi, con le 80 delegazioni ufficiali da 70 Paesi, e con un sistema di comunicazione capillare e multilingue l’EIMA è infatti l’evento con il maggior livello di internazionalità fra quelli di settore, un luogo strategico per mettere in connessione la migliore produzione con la domanda che proviene dalle più lontane regioni del mondo. Un evento che richiama un così folto pubblico (236 mila visitatori nell’edizione 2014), che coinvolge in modo così consistente un settore industriale (50 mila i modelli complessivamente  esposti, quasi 80 le soluzioni tecnologiche inedite premiate come “Novità” e “Segnalazioni” nell’ambito del concorso Novità Tecniche) e che presenta un calendario di oltre 100 incontri e convegni su temi salienti di economia e meccanizzazione agricola, rappresenta una sfida anche per il mondo politico. L’innovazione in agricoltura costituisce infatti una priorità per lo sviluppo equilibrato delle economie tanto dei Paesi più avanzati quanto di quelli emergenti e in via di sviluppo, ma deve essere sostenuta con politiche specifiche, commisurate alle esigenze dei diversi territori e delle comunità rurali; e deve essere accompagnata con politiche appropriate anche per quanto riguarda la programmazione industriale, le normative tecniche, la ricerca. E proprio di contenuto politico è il convegno che apre questa edizione 2016 della rassegna, promosso dalla Federazione dei costruttori italiani FederUnacoma e dal Comitato dei costruttori europei CEMA. La mattina di mercoledì 9 novembre si tiene infatti, nell’area Quadriportico al centro del quartiere fieristico, l’incontro sul tema “Macchine per l’agricoltura: una nuova agenda europea”, che mette a confronto i rappresentanti della filiera agricola ed agro-meccanica, dell’industria di settore, delle istituzioni europee e del mondo politico su quali debbano essere le priorità per il rilancio della meccanizzazione nel Continente. L’incontro, che viene moderato dal giornalista de Il Sole 24 Ore Roberto Iotti, vede la partecipazione, oltre che del Presidente del CEMA Richard Markwell e del Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni, di rappresentanti delle categorie degli utenti della meccanica agricola, segnatamente Pekka Pesonen, Segretario generale dell’associazione europea degli agricoltori COPA-COGECA, Klaus Pentzlin, Presidente dell’associazione europea dei contoterzisti CEETTAR, Alice Cerutti, Vicepresidente dell’associazione dei giovani agricoltori europei CEJA. Le istanze di queste categorie vengono presentate dinnanzi agli esponenti delle istituzioni e del mondo politico, rappresentati da Barbara Bonvissuto, della Direzione Generale “Grow” della Commissione Europea, Paolo De Castro, deputato della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ed Elisabetta Gardini, deputata della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo. Gli interventi conclusivi sono affidati ad Aldo Longo, Direttore Generale dell’Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione Europea, e a Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Un documento elaborato da CEMA e FederUnacoma elenca temi chiave che possono costituire appunto la nuova agenda europea per la meccanizzazione. Fra questi emergono l’inserimento della meccanizzazione come elemento strutturale della politica agricola comunitaria, lo sviluppo di normative ad hoc per regolamentare i requisiti tecnici delle macchine agricole, il supporto alla ricerca e all’innovazione di prodotto e di processo, il sostegno alle imprese agricole di piccole dimensioni, che rappresentano un parte significativa del tessuto produttivo agricolo e che possono assumere un ruolo fondamentale nello sviluppo di colture specializzate ad alto valore aggiunto e nelle attività multifunzionali e di presidio sul territorio per gli aspetti ecologici e ambientali.

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