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Reportage

EIMA Agrimach, un evento strategico per lagricoltura indiana

La sesta edizione di EIMA Agrimach India si è chiusa a New Delhi con buoni risultati. Il calo del mercato nel corso dell’anno (-10% come contraccolpo del boom avutosi nel 2018) ha comportato una flessione nel numero di visitatori. Positivi gli incontri “B2B” con gli operatori economici, mentre è già in programma un “road show” FederUnacoma-ICE nel 2020 per promuovere nel Paese le tecnologie Made in Italy

a cura della Redazione
gennaio - febbraio 2020 | Back

La rassegna internazionale EIMA Agrimach di New Delhi ha chiuso la sua sesta edizione biennale con un risultato sostanzialmente positivo. Apertasi giovedì 5 dicembre scorso, la tre giorni indiana si è conclusa nel pomeriggio di sabato 7 con un totale di 34 mila visitatori, provenienti dai vari Stati dell’India e da numerosi Paesi dell’Estremo Oriente e dell’Africa fra cui Cina, Algeria, Uganda, Tanzania e Ghana.

La cerimonia inaugurale si è svolta alla presenza del Ministro dell’Agricoltura indiano Parshottam Rupala, del direttore generale del Ministero dell’Agricoltura Ashwani Kumar, del  direttore dell’Ufficio ICE in India Alessandro Liberatori, del segretario generale della FICCI Manab Majumdar, del  presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti e del  vicepresidente della Kubota G.S. Grewal. Nel suo intervento, Alessandro Malavolti ha ricordato come la meccanizzazione sia lo strumento fondamentale della politica di rilancio dell’economia primaria del Subcontinente. Il principale sostegno allo sviluppo della meccanizzazione in India – ha detto Malavolti – resta il “National Mission on Agricultural Machanization” che prevede supporto finanziario per l’acquisto di macchine ed attrezzature e la creazione di “custom hiring centers”, vale a dire centri per la fornitura di servizi conto terzi, cioè imprese attrezzate con tecnologie di nuova concezione in grado di effettuare lavorazioni agricole presso quelle aziende che non dispongono di mezzi meccanici propri”.

Oltre 400 industrie della meccanica agricola e della componentistica specializzata hanno presentato ad EIMA Agrimach la propria gamma di prodotti, selezionati per rispondere alle esigenze di un’agricoltura, quella del Subcontinente indiano, che è in fase di sviluppo e che punta a migliorare sul piano delle rese produttive ma anche della qualità e salubrità delle produzioni. L’affluenza di visitatori è risultata in calo rispetto all’edizione precedente, anche per effetto della congiuntura negativa che ha visto nell’anno in corso una flessione della domanda di macchinario agricolo in India. Le vendite di trattrici risultano infatti in calo del 10%, un fenomeno ritenuto fisiologico dagli analisti locali dopo il  “boom” di 800 mila immatricolazioni avutosi nel 2018, che ha imposto l’India come il mercato nettamente più vasto a livello mondiale. Le aziende italiane che hanno partecipato ad EIMA Agrimach possono mettere a frutto i contatti sviluppati nel corso della rassegna e in particolare negli incontri “business-to-business” organizzati da FederUnacoma ed ICE Agenzia con operatori economici provenienti da Bangladesh, Cambogia, Filippine, Indonesia, Malesia, Myanmar, Nepal, Sri Lanka, Tailandia e Vietnam.

Nella  mattina di venerdì 6 si è avuta la visita ufficiale di Gaurav Gupta, segretario generale del dipartimento commercio e industria dello Stato del Karnataka, che ha incontrato i vertici degli enti organizzatori. A Gaurav Guptail il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti ha ricordato il ruolo fondamentale che la meccanizzazione agricola ha in un Paese come l’India, illustrando in che modo le diverse tecnologie meccaniche possono supportare le  produzioni di uno Stato come appunto il Karnataka, che si trova nella parte Sud Occidentale del Paese e che si distingue per la produzione di ortofrutticoli fra cui mango, uva, pomodoro, banana e cipolla.

Grande rilievo ha avuto la presenza in fiera dell’Ambasciatore italiano a New Delhi Vincenzo de Luca. All’ambasciatore, che ha effettuato un’ampia visita nei padiglioni rivolgendo un particolare saluto alle industrie italiane che espongono ad Agrimach e che operano in India, il presidente Alassandro Malavolti  ha descritto le modalità di accesso al mercato indiano per le imprese italiane della meccanica agricola, sottolineando come l’impatto ambientale delle lavorazioni agricole – che rappresenta una criticità assoluta per tutti i Paesi emergenti – possa essere ridotto in modo drastico proprio con l’impiego di mezzi meccanici di nuova generazione.

La sostenibilità ambientale è una priorità per un Paese come l’India – ha sostenuto l’Ambasciatore de Luca – e le imprese italiane che realizzano tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale hanno per questo grandi prospettive di sviluppo in queste regioni. I sistemi evoluti per le filiere  agroalimentari sono più che mai strategici – ha aggiunto l’Ambasciatore italiano – così come le tecnologie per l’uso di fonti energetiche rinnovabili comprese le bioenergie ricavate da residui di lavorazioni agricole e agro-industriali delle quali il Subcontinente indiano ha grande disponibilità. All’incontro con l’Ambasciatore de Luca presenti anche il direttore dell’ufficio ICE di New Delhi, Alessandro Liberatori, e il direttore dell’ufficio ICE di Mumbai, Fabrizio Giustarini. Il Subcontinente indiano rappresenta insomma un’area “target” per le industrie italiane e per questo l’attività promozionale nel Paese verrà sostenuta con ulteriori iniziative. Nel corso del 2020 verrà realizzato, fra le altre iniziative, un “road show” in vari Stati del Paese per presentare le tecnologie “Made in Italy” più adatte ai diversi contesti produttivi.

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