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Speciale

Cultirapid EVO, specifico per la "lavorazione minima"

a cura della Redazione
Gennaio 2014 | Back

L’azienda MA/AG si presenta all’appuntamento di Verona con un nuovo interessante prodotto, il combinato “Cultirapid EVO”. Si tratta di un attrezzo nato per la lavorazione dei terreni e la preparazione del letto di semina nell’ottica di un’agricoltura conservativa, e destinato all’impiego su terreno sodo con le tecniche della minima lavorazione. Durante la manifestazione sarà presentata la versione da 4 metri, modello CTRI 40 EVO CP con decompattatore ad ancore, omologato per la circolazione stradale. L’attrezzatura può essere trainata o semiportata ed è composta da un unico telaio a struttura monotrave su cui sono posti gli elementi lavoranti. L’impiego del nuovo telaio “modulare” con ruote centrali consente di ridurre la lunghezza complessiva dell’attrezzo a favore dell’impiego nel campo e della circolazione stradale. Il dissodamento, la lavorazione e la finitura del terreno sono affidati rispettivamente ad un decompattatore anteriore ad ancore curve di tipo “Michel”, ad una prima dischiera con dischi bombati dentati, e regolazione dell’inclinazione in differenti posizioni posta su molle compensatrici regolabili, quindi da un doppio rullo stellare/ondulato affinatore autopulente. “Cultirapid EVO” termina con un rullo a gabbia che completa l’azione di affinamento e realizza l’assestamento del terreno. La configurazione delle due dischiere, in posizione di lavoro, si presenta secondo una configurazione a rombo (brevettata da MA/AG). Questa disposizione consente un perfetto miscelamento del terreno, un piano di lavoro ottimale, ed una significativa riduzione della potenza impegnata. “Cultirapid EVO” può essere utilizzato in differenti tipologie di lavoro: su stocchi di mais trinciati ed anche su stocchi di mais e stoppie di grano o di riso in piedi, senza l’intasamento degli elementi che lo compongono. In entrambi i casi si ottiene il taglio netto dello stocco e dell’apparato radicale, e la miscelazione con i primi strati del terreno. L’elevata velocità di lavoro (7/15 km/h) permette di intervenire con maggiore tempestività e di ridurre i costi di lavorazione, con una resa oraria di 4/7 ettari. La profondità delle ancore è di 15/30 cm massimo, mentre quella delle dischiere e del gruppo stellare è di 5/15 cm. Le larghezze di lavoro variano da 4 a 6 metri per una potenza richiesta da 200 a 300 cavalli.

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