Concept CNH, verso l'economia circolare
L’anno è iniziato con un accordo tra Coldiretti ed ENI per creare la prima rete di rifornimento di biometano agricolo “dal campo alla pompa”, per raggiungere una produzione di 8 miliardi di metri cubi di gas entro il 2030 e aiutare l’ambiente. Tutto nell’ambito dell’economia circolare che l’Unione Europea sta favorendo in vario modo. New Holland Agriculture è inserita da tempo nel settore delle macchine a metano e biometano e alla fine del 2018 il suo “Concept” trattore a metano, ha ricevuto il “Good Design Award” da una giuria internazionale composta da designer professionisti e importanti specialisti del settore, per il design rivoluzionario e l’innovativa tecnologia di trazione green. Il riconoscimento è stato assegnato grazie al modello rivoluzionario completamente integrato, studiato dai tecnici di CNH, dove il cofano, i parafanghi anteriori e posteriori e il serbatoio del carburante creano una linea filante ed elegante. I vetri consentono una visibilità panoramica a 360 gradi, con un aumento della superficie vetrata del 20% rispetto a un trattore standard. Il tettuccio con cupola di vetro e con ricevitore integrato per il Precision Land Management consente una visione panoramica, una novità assoluta per un mezzo agricolo. Il trattore Concept a metano si avvale poi di un rivoluzionario motopropulsore che utilizza tecnologia di combustione all’avanguardia, specificatamente messa a punto per le applicazioni agricole. Il propulsore NEF 6 cilindri a metano genera la stessa potenza e coppia del suo equivalente a gasolio, con un risparmio del 30% sui costi di esercizio e una riduzione del 50% del livello di rumore durante la marcia. Nelle condizioni reali di lavoro sul campo, il trattore T6.180 genera come minimo il 10% di emissioni di CO2 in meno, con una riduzione complessiva delle emissioni dell’80% rispetto a un trattore diesel convenzionale. I tecnici di CNH sono riusciti a fornire a questo trattore un’alimentazione che combina carburanti alternativi e tecnologie agricole d’avanguardia, con sotto il cofano un motore che, pur sviluppando gli stessi valori di coppia e potenza di un propulsore diesel si alimenta, attraverso un circolo virtuoso a ciclo chiuso, di energia autoprodotta e di scarti agricoli e rifiuti naturali. Gli agricoltori possono così ridurre il consumo di combustibili fossili e sfruttare i propri scarti verdi che diventano una risorsa energetica.