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Argo Tractors: rilancio in grande stile

La Convention mondiale dell'azienda di Fabbrico, tenutasi tra la fine di settembre e i primi di ottobre a Parma e Reggio Emilia, è stata l'occasione per presentare in anteprima le nuove serie dei marchi Landini, McCormick e Valpadana, e per illustrare i risultati economici e le strategie del Gruppo. Produzione concentrata nei distretti produttivi italiani, incrementi di fatturato e investimenti in ricerca e sviluppo sono i punti cardine di una realtà industriale che punta ad acquisire uno spazio sempre maggiore nel settore trattoristico, e ad essere protagonista nel mercato internazionale

di Girolamo Rossi
ottobre/novembre 2013 | Back

Informazioni tecniche, dati di mercato, tabelle con fatturato e investimenti, ma anche temi "umanistici" come il senso della storia, il legame con il territorio, il talento e la cultura italiani. Tutto questo ha offerto la Convention mondiale di Argo Tractors – durata complessivamente cinque giorni e articolata in più incontri, rivolti specificamente a concessionari, importatori, e giornalisti, per un totale di 800 operatori provenienti da 50 Paesi – organizzata per presentare i nuovi modelli della gamma trattori, e insieme le strategie di un gruppo che rappresenta nella meccanica una delle eccellenze del Made in Italy.

La prima delle due giornate dedicate alla stampa – 2 e 3 ottobre – si è svolta nella cornice dell'Auditorium Niccolò Paganini di Parma, un ex stabilimento industriale Eridania riconvertito da Renzo Piano a mega-struttura per i concerti di musica sinfonica e operistica, e intitolato al violinista/compositore che trascorse una parte della propria vita a Parma e che qui ebbe importanti riconoscimenti.

Tecnologia e cultura hanno cadenzato il pomeriggio all'Auditorium, con un programma di interventi dedicati ai temi tecnici ed economici, intervallati da momenti di danza ispirata ai temi della forza, della dinamicità e del genio creativo. Nella sua relazione d'apertura, il Presidente di Argo Tractors, Valerio Morra, ha ricordato la storia gloriosa del marchio Landini (iniziata nel 1884), oggi capofila di un Gruppo che ha acquisito nel tempo anche i marchi McCormick e Valpadana, che conta 1.600 dipendenti, quattro stabilimenti produttivi ed una rete commerciale estesa in tutto il mondo; e ha descritto il ruolo che la holding finanziaria di famiglia ha avuto nel rilancio di questa realtà industriale.

Un rilancio all'insegna non della dislocazione produttiva ma, viceversa, dell'investimento in Italia e del rafforzamento dei tradizionali distretti: «I grandi sforzi profusi nello sviluppo degli stabilimenti francesi ed inglesi ove venivano prodotti i trattori a marchio McCormick di gamma medio alta – ha infatti spiegato Valerio Morra – non hanno prodotto gli effetti desiderati.

Si è presa così la decisione di rinunciare a questi due plant, trasferendo la fabbricazione nei siti italiani, permettendoci così di realizzare buone economie di scala e recuperare redditività». «A Fabbrico, San Martino e Luzzara – ha aggiunto il Presidente – si lavora con determinazione per portare a compimento un significativo piano di razionalizzazione delle strutture produttive, basato sul principio 'Kaizen', un modello organizzativo che partendo da una logica gestionale 'lean', con aree di pre-montaggio ben localizzate e magazzini di servizio che mettono a disposizione i materiali secondo l'impostazione 'Kanban', ci consentirà un buon recupero di efficienza». In pochi anni, a partire da 2009-2010, quando è stata messa in atto la nuova strategia del Gruppo, il fatturato è passato da 475 milioni a 500 milioni di euro, ma soprattutto è cresciuto il ricavo per addetto, che passa 214 mila euro a 316 mila stimati per l'anno in corso, e cresce la quota di investimenti in ricerca e sviluppo, che nel 2009-2010 risultava pari al 3,6% dei ricavi netti e che nel corso del 2013 raggiungerà il 5,7%.

I risultati degli investimenti del Gruppo – che hanno riguardato l'innovazione meccanica e insieme il design (che si avvale soprattutto del centro stile realizzato presso la struttura produttiva di San Martino) – sono visibili proprio nella nuova gamma di trattori presentata nella Convention, nel corso della quale Alberto Morra – consigliere d'amministrazione del Gruppo e rappresentante della nuova generazione imprenditoriale della famiglia proprietaria dell'azienda emiliana – ha sottolineato la scelta di concentrare la produzione esclusivamente sui trattori e non su altre tipologie di macchine, così da perseguire la più alta specializzazione, valorizzare il know how acquisito ed ottimizzare gli investimenti. Vediamo dunque le nuove macchine con le quali il Gruppo Argo si appresta ad aggredire il mercato: le novità per il marchio Landini riguardano le Serie 4, 6C, e 6, nonché la possente Serie 7, esposta in anteprima a Parma, nello spazio antistante l'Auditorium; novità di rilievo anche in casa McCormick, con le Serie X4, X6, e con la X7 VT, dotata di trasmissione a variazione continua; e modelli inediti anche per Valpadana, con le Serie 7000 e 9000, destinate al segmento delle colture specializzate.

Un rilancio importante dunque, con un'ampia gamma di macchine progettate con soluzioni d'avanguardia, descritte nel corso del pomeriggio all'Auditorium Paganini con schede e filmati, e poi viste più da vicino nella seconda giornata della Convention – la mattina del giorno 3 – svoltasi nell'area di Reggio Emilia con la visita allo stabilimento di Fabbrico e le prove in campo organizzate presso il fondo agricolo "La Gatta", a poca distanza dal sito produttivo. Alle novità di prodotto presentate da Argo Tractors si aggiungono quelle nel campo del marketing, con la messa a punto di strategie calibrate sulle caratteristiche specifiche dei diversi mercati – vedi in particolare quelli di Stati Uniti, Canada, Messico, Brasile, Sudafrica oltre che naturalmente quelli europei di Francia, Germania, Regno Unito, Spagna ed Italia, dove il Gruppo ha una presenza consolidata – e con la realizzazione di un'App gratuita per tablet e di una Digital Library a disposizione del pubblico e degli operatori che utilizzano le macchine dei marchi Argo.

Alta tecnologia, insomma, presenza sui mercati internazionali, una strategia di marketing e comunicazione che punta a consolidare i diversi brand e a farne emergere i tratti distintivi; sono questi i punti fermi del Gruppo Argo, che tuttavia ha nella "matrice italiana" il suo elemento di forza.

La gestione delle risorse umane, i programmi di formazione per il personale, la valorizzazione dell'intuito e dell'inventiva tipicamente italiani fanno dire al Presidente Valerio Morra: "Stiamo lavorando con i migliori talenti del settore trattoristico, e personalmente mi ritengo fortunato di poter operare in un ambiente così stimolante".

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