Argnani & Monti punta sui mercati esteri
Con una struttura produttiva efficiente e flessibile, che le permette di adattare la gamma alle nuove richieste del comparto agro-meccanico, la casa di Bertinoro è stata in grado di consolidare la propria presenza all'estero compensando così le difficoltà congiunturali sperimentate nel nostro Paese
In un contesto congiunturale decisamente critico per l'agromeccanica italiana – nel 2012, rende noto FederUnacoma, le immatricolazioni italiane di trattrici e mietitrebbiatrici hanno toccato il minimo storico – la Argnani & Monti di Bertinoro ha puntato sulla diversificazione commerciale, tesa da un lato a consolidare il giro d'affari nei Paesi emergenti (Brasile, Cile, Russia) ed in quelli già affermati (Germania), dall'altro a sfruttare le opportunità offerte anche dai mercati di più recente valorizzazione (Kazakistan).
Insomma, la casa romagnola ha risposto alla crisi volgendo lo sguardo oltreconfine, senza però rinunciare ad investire in Italia dove, nonostante le difficoltà che ancora pesano sullo scenario economico, continua a mantenere una presenza capillare. La strategia di apertura internazionale perseguita dalla dirigenza ha dato i suoi frutti – la quota del fatturato estero, pur essendo minoritaria (25%), è comunque in crescita, con la prospettiva di un ulteriore miglioramento nei prossimi anni – perché ha permesso di bilanciare il rischio imprenditoriale, compensando lo squilibrio sul versante interno con l'espansione vero i mercati esteri.
Sotto questo profilo, la grande attenzione alla qualità del prodotto finale e la flessibilità dei processi di fabbrica, che da sempre contraddistinguono il modo di fare impresa della Argnani & Monti, sono stati fondamentali per conseguire un vantaggio competitivo. Infatti, mentre la prima ha dato riconoscibilità ai modelli della ditta romagnola in Italia come all'estero, la seconda le ha consentito di calibrare la gamma in funzione dell'andamento dei mercati, e quindi di ri-progettarla o di ampliarla per rispondere alle nuove richieste del comparto. «All'inizio della nostra attività, nel 1965, costruivamo principalmente macchine movimento terra ed aratri – spiegano gli attuali titolari, Vincenzo Monti e Anna Maria Salvigni – poi siamo passati ai mezzi per la bonifica del terreno, apripiste e ripper.
Oggi il nostro core business è rappresentato sia dalle applicazioni per la movimentazione dei materiali sia dalle attrezzature spartineve e spargisale». Insieme all'ampliamento della gamma, che dal 1965 ad oggi è sempre stata caratterizzata da resistenza e affidabilità, la Argnani & Monti ha curato l'implementazione tecnica dei suoi modelli.
I “ritocchi” hanno interessato soprattutto i caricatori frontali, prodotto di punta dell’impresa forlivese, che hanno raggiunto un livello tale di automatismo da permettere all'operatore di gestire in modo preciso e veloce tutte le operazioni di movimentazione senza scendere dalla trattrice. Sulle applicazioni spargisale in particolare (sono di acciaio inox), i tecnici di Bertinoro hanno tenuto a battesimo una valvola selettrice elettronica con la quale l'utilizzatore può adattare la quantità di sale erogato alla velocità di lavoro. Ma il vero “fiore all'occhiello” della Argnani & Monti è un innovativo spartineve idraulico, di cui l’azienda è uno dei pochi costruttori al mondo, usato negli aeroporti per la pulizia invernale delle luci a bordo pista. Iniziata appena due anni fa, la produzione di questa macchina si è subito rivelata un successo: se d'inverno gli scali di Astana (Kazakistan), di Leningrado (Russia), di alcune città siberiane e di Kiev (Ucraina) mantengono la loro piena operatività, il merito è anche dello spartineve che, sviluppato nella lontana Romagna, sarà presto “esportato” anche nello scalo della vicina Bologna.