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Formazione

Agri Digital Growth, nuovi talenti per l'agricoltura di precisione

Parte il progetto europeo per lo sviluppo delle competenze in tema di agricoltura e meccanizzazione digitale. L’iniziativa, che coinvolge CREA, FederUnacoma e partner di altri Paesi dell’Europa centrale, ha per obiettivo la formazione teorica e pratica per un uso ottimale delle tecnologie digitali applicate alla meccanizzazione agricola. Previste ad EIMA 2024 sessioni di approfondimento e divulgazione dei contenuti del progetto

di Giuseppe Saija
luglio - agosto - settembre 2024 | Back

Si chiama Agri Digital Growth il nuovo progetto al quale prende parte FederUnacoma, in un’iniziativa finanziata dal programma Interreg Central Europe. Due anni e mezzo di lavoro, nei quali, insieme ad altri partner di Paesi dell’Europa Centrale, l’industria italiana della meccanizzazione lavorerà all’identificazione dei profili critici emergenti nel settore, e alla creazione di percorsi di formazione che possano almeno in parte colmare la domanda per competenze sempre più approfondite, soprattutto nelle componenti digitali ed elettroniche.

«Insistiamo ormai da anni sul tema della formazione – afferma Alessio Bolognesi, responsabile area digitale presso la sede di Bologna – perché sia le pratiche agricole che i macchinari sono diventati decisamente più sofisticati rispetto a venti o trent’anni fa, sposando i principi dell’agricoltura di precisione che consente interventi più mirati nelle varie fasi della coltivazione e della lavorazione o trasformazione dei prodotti». «I sistemi di gestione dell’impresa agricola sono sempre più digitali – spiega Bolognesi – e si estendono ormai a fasi importanti della lavorazione, ben oltre gli aspetti della gestione economica o contabile. Insomma, anche in agricoltura abbiamo a che fare con una marea di dati: agronomici, sui volumi e sulla qualità del prodotto, meteorologici, sull’energia, sul funzionamento dei macchinari e chi più ne ha più ne metta. Di fronte a questa evoluzione dobbiamo adeguare, e anche urgentemente, l’accesso degli operatori presenti e futuri a una formazione rispondente alle esigenze tanto delle aziende produttrici di macchinari e sistemi, quanto di quelle agricole».

Il progetto, che è partito nel mese di giugno, ed è coordinato da Luca Masiero del CREA Viticoltura Enologia di Conegliano, proporrà lo sviluppo di corsi di formazione su tematiche specifiche, destinati sia a giovani specializzandi che a soggetti già inseriti nel mondo del lavoro. Le aree prescelte sono la sicurezza digitale (cybersecurity), la meccatronica, l’IOT (Internet delle cose), la gestione dati, cloud ed edge computing e lo sfruttamento dei servizi satellitari per l’agricoltura.

«Cerchiamo di rispondere a quelli che percepiamo come i bisogni delle nostre aziende – spiega la Federazione dei costruttori – e abbiamo svolto diverse indagini presso gli associati, per identificare quali fossero le aree in cui è diventato più difficile assicurarsi il giusto apporto di competenze, e la risposta ci ha orientato verso la scelta di tematiche specifiche». In termini pratici, questo significa che il progetto svilupperà corsi e strumenti di formazione agili, calibrati sulle esigenze di chi ha già una conoscenza di base e tenendo conto che alcuni dei corsisti saranno anche impegnati professionalmente. Il progetto Agri Digital Growth si inserisce coerentemente in una visione di lungo termine sposata dalla Federazione, che guarda ad un supporto complessivo alla formazione nel settore, con particolare riferimento alle necessità determinate dall’adozione dell’agricoltura di precisione.

Insieme con soggetti istituzionali e strutture universitarie, FederUnacoma sta elaborando un programma di collaborazione molto ambizioso, chiamato AFI Accademia, per fornire alle aziende associate, e anche a interlocutori esterni, un quadro ben definito di accesso a un’offerta formativa sistematicamente allineata ai bisogni delle imprese. Da questo punto di vista la Federazione considera il progetto Agri Digital Growth un bel banco di prova, anche perché richiede di impostare la formazione in un’ottica transnazionale, collaborando con gli altri partner di progetto.

Ad Agri Digital Growth, partecipano un totale di 11 partner, tra cui le Università di Maribor, in Slovenia, di Zagabria e di Budapest con istituti specializzati in viticoltura, due centri di ricerca austriaci, lo Josephinum, con competenze agronomiche, che collaborerà con l’LCM (Linz Center of Mechatronics). E ancora Plan4All, associazione di punta del settore delle tecnologie satellitari applicate in agricoltura, basata in Repubblica Ceca, ARSSA, agenzia di sviluppo della regione polacca del BielskoBiała, EIT Digital, parte dell’Istituto Europeo di Tecnologia e la Fondazione Fenice di Padova, che ha funzione di raccordo tra il progetto e la dimensione delle politiche regionali di formazione. «È questo un aspetto importante – ricorda Marcello Mongiardo, project manager del progetto – per fare in modo che i governi regionali rispondano a livello sistemico alla sfida dell’acquisizione di competenze e risorse per le imprese. In Italia la formazione professionale è di competenza delle regioni e anche per questo al progetto sono associate due delle regioni più rappresentative del settore, Veneto ed Emilia Romagna».

Agri Digital Growth sarà presente alla prossima edizione dell’EIMA, dal 6 al 10 novembre. Sarà l’occasione per lanciare pubblicamente il progetto, con una sessione che riguarda lo sviluppo di ecosistemi regionali per l’agricoltura di precisione in programma giovedì 7 novembre, e con l’annuncio, il giorno successivo, della prima Call for Talent, una competizione per gli specialisti dell’agricoltura di precisione, che dovranno rispondere a sfide concrete, formulate dai partner di progetto, per generare soluzioni innovative, applicabili nella realtà delle operazioni con cui si confrontano regolarmente le aziende agricole. Il progetto durerà due anni e mezzo, fino alla successiva edizione di EIMA, nel 2026.

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