Verricelli forestali: caratteristiche tecniche e applicazioni
Il verricello è un’attrezzatura indispensabile in un’azienda che opera nel settore forestale, e viene offerta sul mercato da una serie di aziende produttrici, con prezzi variabili in funzione delle caratteristiche del prodotto, ma comunque alla portata sia delle imprese forestali che di quelle agricole che fanno sporadica attività in ambito forestale
In considerazione del lavoro da esso svolto, specie se rapportato ai costi d’acquisto e di mantenimento relativamente contenuti, il verricello forestale è da considerarsi uno dei macchinari irrinunciabili nella meccanizzazione forestale, dove viene adoperato per l’esbosco. Questo strumento è indispensabile quando c’è la necessità di avvicinare al trattore del legname che è stato abbattuto su di un terreno troppo accidentato o comunque difficile da raggiungere; e si usa solitamente per concentrare in un’unica zona più tronchi sparsi garantendo, a fronte all’andirivieni del trattore, un maggiore rispetto del soprassuolo.
Sebbene di norma venga applicato all’attacco a tre punti posteriore del trattore, ne esistono versioni che prevedono una staffatura sul trattore, e in questo caso rimangono nella maggior parte dei casi collegati al trattore in maniera fissa. Il vantaggio della prima soluzione è quello di aumentare la versatilità del trattore, il vantaggio della seconda soluzione è dovuto al fatto di consentirne un montaggio con uno sbalzo inferiore rispetto al trattore stesso e quindi una maggiore stabilità del complesso che si apprezza nell’effettuazione dei tiri più gravosi.
Le tipologie di verricelli che possono essere montati sul trattore agricolo è alquanto variegata, non soltanto per quanto concerne la forza di trazione da essi esercitabile, ma anche per quanto riguarda gli accessori proposti per i diversi modelli e quindi i prezzi di acquisto. I modelli più economici hanno infatti un prezzo di circa 1.500 € (IVA esclusa) mentre i modelli radiocomandati e dotati magari di due tamburi hanno un costo che talvolta supera i 10.000 € più IVA.
I vari modelli sono in grado di esercitare degli sforzi di trazione che vanno dai 2.500 ai 12.000 kg, anche se la grande maggioranza dei modelli commercializzati si attesta tra i 4.000 e i 6.000 kg. Il loro peso va mediamente dai 200 kg circa (senza fune) per i modelli più piccoli e leggeri a tamburo singolo per arrivare agli oltre 800 kg per le versioni più pesanti, magari dotate di due tamburi.
La potenza richiesta dal trattore da collegare ad essi varia ovviamente di conseguenza, non tanto per gli assorbimenti di potenza veri e propri indotti dal verricello, ma soprattutto per questioni di stabilità. Infatti nel trattore agricolo, a maggiore potenza corrisponde mediamente una maggiore massa, dato anche un rapporto peso potenza tipico per la trattrice agricola di circa 40 kg/Cv. Proprio in funzione di questa considerazione se per un verricello capace di esercitare un “tiro” di 3.000 kg occorre almeno un trattore da 40 Cv (circa 30 kW), per uno da 6.000 kg occorre già un trattore da 80 Cv (circa 60 kW). Per modelli capaci di esercitare gli sforzi di trazione più elevati (circa 12.000 kg), occorre un trattore da 150-160 Cv (circa 110-120 kW).
Com’è fatto. Innanzitutto i verricelli forestali si differenziano da quelli tradizionali in quanto solo i primi possiedono una bocca d’esbosco e uno scudo mobile. La bocca di esbosco può essere dotata di rulli, oppure di una carrucola a bandiera, e serve per tenere sollevate le teste del carico dal terreno e tirare carichi non allineati col trattore.
La bocca di esbosco è un dispositivo a carrucole oppure dotato di una doppia coppia di rulli che permette di utilizzare una fune di traino, senza che questa subisca danni, quando viene azionata per effettuare dei tiri non perpendicolari rispetto al tamburo. Il dispositivo guidafune è invece costituito da una carrucola posto tra il tamburo e la bocca di esbosco, atto a facilitare l’avvolgimento della fune, aumentandone la durata ed evitando che, per irregolare sovrapposizione delle spire, la fune stessa si blocchi.
Lo scudo, quando viene abbassato, permette di ancorare il trattore al terreno, per effettuare con maggiore agio e sicurezza lo strascico indiretto; ma serve al contempo anche ad impedire con lo scudo che i tronchi, se mal agganciati, si infilino sotto l’assale del trattore impedendo il sollevamento delle teste. Una volta che i tronchi agganciati alla fune avranno raggiunto lo scudo, lo stesso potrà essere eventualmente sollevato da terra per effettuare lo strascico diretto.
Il verricello utilizza solitamente un tamburo su cui è avvolta la fune, anche se in alcuni casi i tamburi possono essere due. All’azionamento degli stessi provvede una trasmissione che può essere meccanica o idraulica, e il tutto è supportato da una robusta struttura portante. I modelli dotati di trasmissione idraulica sono più costosi, ma sono più semplici da usare, e soprattutto permettono di modulare a piacimento la forza e la velocità con cui effettuare la trazione. Esistono inoltre anche dei verricelli meccanici ad azionamento idraulico, in questo caso è un dispositivo oleodinamico che provvede a comandare l’innesto della frizione, questo schema costruttivo diviene inoltre indispensabile per la realizzazione di modelli radiocomandati.
La sicurezza. Indipendentemente dalle sue dimensioni un verricello forestale deve possedere obbligatoriamente una targhetta con i dati del costruttore, il modello della macchina, l'anno di fabbricazione, il numero di matricola, la coppia richiesta, la forza di trazione a tamburo vuoto e a tamburo pieno, il regime di rotazione nominale del dispositivo di azionamento, il diametro della fune, il suo carico di rottura minimo e la sua lunghezza massima ammissibile, e infine la pressione massima ammissibile per i verricelli dotati di comandi idraulici o pneumatici.
Oltre alla targhetta tutti i verricelli forestali devono obbligatoriamente essere dotati di un freno di sicurezza automatico, che eviti lo scivolamento verso valle del carico quando la frizione viene disinnestata. Le versioni più recenti prevedono l’utilizzo di un semplice quanto efficace freno a nastro, che permette anche di modulare l’effetto frenante, mentre risulta sempre meno utilizzato l’ormai desueto sistema che prevedeva l’ingranamento ad opera di un robusto dente meccanico, di una corona dentata anch’essa e solidale al tamburo.
La frizione deve inoltre essere azionata da un dispositivo “ad uomo presente”, ovvero il suo innesto deve essere reso possibile soltanto attraverso l’esercizio da parte dell’operatore di una pressione “attiva”. In mancanza della stessa, ovvero dell’operatore, la frizione viene automaticamente rilasciata e il verricello cessa di effettuare il “tiro”.
Ulteriori dotazioni obbligatorie sono un dispositivo atto a proteggere la trasmissione da eventuali sovraccarichi, la presenza di leve di comando contrassegnate in modo differente a seconda della loro funzione, l’ormai ovvia segregazione delle parti meccaniche in movimento, la protezione della bocca di esbosco e la presenza di una robusta griglia nella parte sommitale dello scudo atta a proteggere il posto di guida.
Con le ruote o senza. Sebbene la maggioranza dei verricelli forestali non preveda la presenza di ruote, alcuni modelli ne sono invece dotati. Si tratta di una soluzione costruttiva certamente penalizzante nell’effettuazione dello strascico indiretto, che diviene però alquanto vantaggiosa quando si tratta di effettuare lo strascico diretto. In questo caso infatti, una volta portati i tronchi a contatto con lo scudo del verricello è possibile utilizzare le ruote del verricello per sgravare il trattore dal sopportare il carico indotto dai tronchi ed effettuare gli spostamenti in maniera più stabile e sicura.
I tamburi. Una caratteristica molto importante per i verricelli forestali è la capacità del tamburo, che ovviamente più elevata è, meglio è. Ad ogni modo, anche per i modelli più piccoli, il tamburo dovrebbe essere in grado di ospitare almeno 80-100 metri di fune da 10 mm.
Un altro parametro importante è la velocità di avvolgimento, che in genere va da 0,5-1,5 m/s. Per ovvie ragioni tanto più la velocità è modulabile meglio è, e da questo punto di vista sebbene i modelli con trasmissione idraulica siano imbattibili, anche quelli meccanici a volte offrono due o più rapporti di trasmissione differenti. In ogni caso anche la modulazione del regime di rotazione del motore del trattore, e di conseguenza di quello della presa di potenza, permette una ulteriore possibilità di modulazione della velocità di avvolgimento della fune.