Tonutti e Blasi: una sinergia che rafforza il made in Italy nel mondo
L'accordo tra le imprese di Carlo Tonutti (marchi Tonutti e Wolagri) e di Luigi Blasi (Bargam, Projet, Oma, Rimeco, Agricom, Protek) segna la nascita di una nuova importante realtà nel comparto agromeccanico, che si candida a giocare una ruolo di primo piano in Italia e all'estero. I due gruppi industriali – che rappresentano una realtà storica nel panorama della meccanica agricola “made in Italy” – hanno così inteso offrire al mercato una full line di prodotti, pensata per coprire un ampio ventaglio di esigenze. «Grazie alla nuova partnership – ha detto Carlo Tonutti – la nostra rete distributiva diventa ancora più capillare e ci permette di essere più incisivi nella nostra politica commerciale. Il nostro progetto di aggregazione industriale compie così un altro passo avanti, che ci consente non solo di rafforzare il posizionamento sul mercato internazionale e le nostre capacità di cross-selling, ma anche di ampliare l'ambito delle nostre attività offrendo ai nostri clienti una linea di prodotti completa e d’eccellenza». Prodotti che ora spaziano dagli atomizzatori alle impollinatrici, dagli irroratori alle falciatrici, dai semoventi ai ranghinatori, passando per le rotopresse, le vendemmiatrici, i fasciatori e la componentistica. «La partecipazione in Tonutti Wolagri, frutto di una comunità di intenti con il presidente Carlo Tonutti, porterà importanti sinergie dal punto di vista tanto industriale quanto commerciale – ha commentato Luigi Blasi – con significativi benefici sotto il profilo della ricerca e dello sviluppo di nuovi modelli e nuove tecnologie. La recessione non ci ha colto impreparati. Anzi, abbiamo sfruttato la crisi per dare impulso ai processi di crescita, destinati peraltro a continuare anche nel prossimo futuro con altre acquisizioni o aggregazioni». Ecco i numeri con i quali si presenta il nuovo gruppo: oltre 500 dipendenti impegnati nelle cinque filiali sparse in tutto il mondo, e sette unità produttive, localizzate ad Imola (Bologna), Remanzacco (Udine), Jesi (Ancona), Manduria (Taranto), Suzzara (Mantova), Memphis (USA), e Krasnokamsk (Russia), per una superficie di strutture produttive che assomma a ben 85 mila metri quadrati.