Rasaerba, i robot di nuova generazione
La macchina da giardino totalmente automatizzata è in grado non soltanto di coprire da sola il perimetro richiesto, ma di connettersi con sistemi digitali avanzati che ne ottimizzano il lavoro. Scegliere un robot significa optare per un minore impatto sul terreno, ma anche sull’ambiente in termini di emissioni e di rumorosità
A livello europeo, nel parco macchine da giardinaggio per il taglio dell’erba nei tappeti erbosi, il ricorso ai motori elettrici è ormai divenuto pressoché pari a quello dei rasaerba con motore endotermico. In seno alle macchine elettrificate (alimentate con filo e a batteria), i robot rasaerba ne rappresentano circa il 20% e costituiscono oltre il 50% di quelle alimentate a batteria. Per il 2030 si prevede che i rasaerba con motore elettrico saranno il doppio di quelli con motore endotermico (in sensibile riduzione) e che i robot arriveranno a coprire il 30% circa dei rasaerba con motore elettrico.
La forte crescita di mercato dei robot è legata al fatto che si tratta di macchine silenziose (60-70 dB), non inquinanti e completamente autonome; alla diversificazione dell’offerta atta a soddisfare le diverse tipologie, dimensionali e orografiche, di tappeto erboso; alla loro continua evoluzione tecnologica. Tutti elementi che hanno attirato l’interesse non solo degli hobbysti e dei singoli proprietari di giardini che si sentono liberati da un lavoro gravoso e ripetitivo, ma anche dei professionisti della manutenzione delle aree verdi.
L’impegno delle case costruttrici è stato crescente e ciò ha portato ad avere un’offerta di mercato molto ampia con modelli, diversamente evoluti, adatti al taglio di superfici comprese tra i 400 e i 30.000 metri quadri. Per i differenti modelli, diverso è l’investimento richiesto, che va dai 400-600 euro ai 5.000-7.000 euro, ma che può superare anche i 10.000 euro.
Le caratteristiche comuni sono il taglio mulching e l’alimentazione effettuata con batterie al litio-ione. L’autonomia del robot con una sola batteria è intorno ai 60-90 minuti e può raggiungere le 4 ore con 3 batterie. L’apparato di taglio può essere a stella con quattro punte o a disco con lame sporgenti poste sulla circonferenza del disco stesso. Il regime della lama è intorno ai 3.000 giri al minuto ed è prevista anche la rotazione inversa. Le larghezze di taglio vanno dai 20 ai 30 cm con una sola lama, sino a 120 cm con più lame poste su bracci portalama basculanti in modo da meglio seguire il profilo del terreno. L’altezza di taglio è regolabile tra i 20 e i 60 mm, ma può raggiungere nei modelli di maggiore dimensione anche gli 80-100 mm. Le ruote motrici della macchina sono normalmente 2, ma vi sono modelli con 4 ruote motrici ed anche robot cingolati. Le pendenze entro cui possono operare sono di 30°- 35°. Nei modelli con ruote larghe e ad alta trazione e per quelli cingolati si arriva a pendenze anche di 50°.
A partire dal 1995, anno nel quale è iniziata l’introduzione sul mercato dei primi robot rasaerba, vi è stata una forte evoluzione tecnologica, per cui si parla di generazioni successive. L’evoluzione ha riguardato, sia l’estetica con scocche realizzate in materiali diversi e anche in carbonio, per renderle più leggere e più resistenti, sia le batterie al litio-ione, sempre più performanti e con tempi di ricarica ridotti, sia l’innovazione nell’operatività. Vi è un impiego sempre maggiore della sensoristica. Si va dal ricorso ai sensori ad ultrasuoni che consentono di evitare gli ostacoli, siano questi aiuole, alberi o arbusti, ai sensori che rilevano la pioggia e fanno rientrare il robot alla base, e a quelli che, rilevando l’altezza dell’erba, comandano la variazione della velocità della lama. La programmazione del lavoro della macchina in termini di altezza di taglio, tempi di lavoro, ecc., può essere fatta direttamente sullo schermo digitale del robot ed anche da smartphone e tablet. è anche previsto il riconoscimento vocale. La navigazione assistita da GPS con tecnologia satellitare consente un livello di precisione centimetrico. Alcuni modelli, grazie al cloud computing attuano il ciclo di lavoro in funzione della crescita dell’erba. È possibile non solo programmare da remoto l’attività del robot, ma anche conoscere da remoto i parametri di lavoro, quali il tempo di lavoro, la distanza percorsa, il consumo elettrico e altri parametri. La connessione è possibile non solo con il proprietario ma anche con il rivenditore al fine di garantire un’assistenza continua anche da remoto.
La soluzione più diffusa prevede la definizione delle aree di taglio con un filo perimetrale che viene fissato al terreno con delle graffe, oppure interrato, per essere poi collegato alla stazione di carico del robot. Questa deve essere posta vicino a una presa di corrente, su una superficie piana e con un’area circostante libera da ostacoli. Va detto che l’installazione è un’operazione che richiede un certo impegno ed è bene che sia fatta da un professionista. È normalmente preceduta da un’analisi del sito per definire planimetria, ostacoli, punti di presa di corrente, ecc
Attraverso specifiche App è anche possibile, sempre con tecnologia satellitare, definire il perimetro virtuale delle aree di taglio senza ricorrere alla delimitazione fisica con la stesura materiale del filo perimetrale. L’App consente di definire virtualmente aree diverse del prato e impostare programmi personalizzati di taglio per ogni singola area. In sostanza i robot rasaerba di ultima generazione sono divenuti macchine sempre più smart, grazie alla sensoristica di Internet delle Cose (IoT) e ad algoritmi basati sull’Intelligenza Artificiale (AI).
I punti di forza da mettere in conto per l’acquisto di un robot rasaerba sono diversi e non riguardano solamente quello di liberare l’operatore da un lavoro rumoroso, gravoso e ripetitivo. Il robot è una macchina non solo silenziosa ma generalmente più leggera dei rasaerba convenzionali e questo porta a una riduzione del compattamente del suolo, specie in condizioni di forte umidità del terreno. Il fatto di eseguire il taglio dell’erba regolarmente, migliora la qualità del prato e limita l’evapotraspirazione riducendo il bisogno di irrigazione. I minuscoli filamenti di erba che si depositano ad ogni taglio si mineralizzano rapidamente portando nutrimento al tappeto erboso. Le vibrazioni trasmesse al suolo allontanano il rischio del fastidioso insediamento delle talpe. A fronte di ciò vi è il maggiore investimento nell’acquisto del robot (incluso il filo perimetrale) rispetto al convenzionale rasaerba, a cui però si contrappone il minor costo di manutenzione e di esercizio oltre la bassa emissione di CO2. È stato valutato che per eseguire 150 tagli all’anno in un campo da calcio le emissioni di CO2 ammontano a circa 145 kg/anno, cioè un valore 10 volte minore di quello di un rasaerba con conducente a bordo. La scelta nell’acquisto di un rasaerba va quindi fatta con grande cognizione di causa, considerando non solo il prezzo ma anche il costo di esercizio, le prestazioni, la qualità del lavoro, l’impatto ambientale anche in termini di inquinamento acustico, e il servizio di assistenza fornito dal rivenditore.