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PSR: come procedono gli impegni di spesa

I dati sull’avanzamento della spesa relativa ai Programmi di sviluppo rurale indicano, al 31 dicembre scorso, un buon livello di utilizzo. Tutte le Regioni, eccettuata la Puglia, hanno centrato l’obiettivo, evitando il disimpegno dei fondi assegnati dall’Unione Europea

di Marcello Ortenzi
gennaio - febbraio 2021 | Back

Ammontano a oltre 3 miliardi di euro i finanziamenti erogati nell'esercizio 2020 in favore del settore agricolo attraverso i Programmi di sviluppo rurale, cofinanziati dall'Unione Europea grazie al Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). Recentemente la Rete Rurale Nazionale ha pubblicato la Tabella Agea Coordinamento che riporta i dati provvisori relativi all’avanzamento della spesa (pubblica e quota Feasr) programmata ed effettivamente sostenuta dalle Regioni e dalle Province autonome al 31 dicembre 2020 e relativa situazione disimpegno automatico Feasr. Dall’esame della tabella risulta che la Puglia è l’unica regione a non aver raggiunto il target di spesa previsto al 31/12/2020. Il disimpegno è pari ad euro 95.632.500,24 di quota Feasr, corrispondente ad una spesa pubblica di euro 158.070.248,33. La Puglia ha chiuso il 2020 con un avanzamento della spesa pari al 41,74%, notevolmente inferiore sia alla media nazionale al 57,91% che a quella delle Regioni meno sviluppate al 53,54%. Riguardo alle Regioni meno sviluppate si evidenzia l’exploit della Calabria al 65,26% (notevolmente superiore sia alla media nazionale sia delle Regioni meno sviluppate) e della Campania al 55,89%. Seguono la Sicilia al 54,80% e la Basilicata al 52,51%. Anche la Sardegna presenta un buon avanzamento, il 64,74%, e il livello di spesa conseguito (124%) rispetto all’obiettivo di spesa al 31 dicembre 2020 risulta superiore alla media italiana. Il Psr Sardegna si viene così a collocare in linea con la spesa media dei programmi europei. Bolzano, il Veneto e la Val d’Aosta presentano il maggiore avanzamento, rispettivamente al 78,31%, 69,49% e 67,36. Tuttavia si evidenzia ancora la lentezza regionale nella spesa di questi fondi, che anche la Commissione Europea ha segnalato più volte. Dallo scorso bilancio la cosiddetta regola “n+3”, per cui i progetti hanno tre anni di tempo per concludersi dopo il termine indicato all’avvio dei lavori, doveva servire per dare più tempo alle amministrazioni maggiormente in difficoltà per spendere, ma sembra aver contribuito a rendere più lenta l’attuazione dei progetti, dato che le amministrazioni hanno percepito di avere più tempo a disposizione per completarli. Sottomisure utilizzabili per innovazioni anche nella meccanica agro-forestale, quali la 4.2 (Sostegno agli investimenti per la trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli), 7.2 (Sostegno agli investimenti finalizzati alla creazione, miglioramento ed espansione d’infrastrutture di piccola scala compresi investimenti nelle energie rinnovabili) e 8.6 (Sostegno agli investimenti in tecnologie silvicole e nella trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste) avrebbero bisogno di una forte accelerazione degli investimenti. Nel frattempo le Regioni hanno provveduto ad aggiungere ai fondi PSR altre risorse per fronteggiare la crisi da Covid. Ad esempio in Emilia Romagna 2,3 milioni di euro per gli agriturismi e le fattorie didattiche colpite dalla pandemia. Il pagamento sarà liquidato in forma "una tantum" a integrazione delle perdite economiche del comparto In Lombardia approvato il bilancio triennale regionale, che supporta il comparto agroalimentare con 230 milioni di euro. Fra le novità, 3 milioni per l'acquisto di macchine e macchinari a basso impatto ambientale e 4 milioni per rendere più digitali le aziende agricole. Specificatamente 141 milioni di euro andranno a spesa corrente, mentre gli altri 95 milioni saranno destinati agli investimenti tratta.

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