Mother Regulation, verso una nuova omologazione comunitaria
Operativo dal 1° gennaio 2016, il regolamento comunitario 167/2013, che unifica le normative per l'omologazione di trattrici, rimorchi e attrezzature trainate, rappresenta un elemento di semplificazione e chiarificazione di tutte le principali procedure tecnico-amministrative. Entro la fine de quest'anno le aziende dovranno adeguarsi al regolamento, mentre continua in sede comunitaria il lavoro per modificare o emendare gli atti delegati in merito ad alcune questioni specifiche
Il Regolamento UE 167/2013 – detto Mother Regulation – è il nuovo riferimento normativo per l’omologazione comunitaria delle macchine agricole, e raccoglie in un unico grande provvedimento tutte le norme europee relative all’omologazione di trattori, rimorchi e attrezzature trainate. Tale regolamento, completo con la legislazione supplementare, è applicabile per tutti i nuovi trattori agricoli a ruote dal 1° gennaio 2016. Per consentire alle aziende di adeguarsi gradualmente ai nuovi requisiti tecnici, è stato previsto dalla Commissione Europea un periodo di transizione (periodo in cui è possibile effettuare l’omologazione sia con la precedente direttiva che con il nuovo regolamento) che si concluderà il 31 dicembre 2017, così che dal 1° gennaio 2018 tutti i trattori agricoli a ruote immessi sul mercato dovranno essere conformi al nuovo regolamento europeo. Questo atto segna un punto fondamentale, perché copre in un unico atto legislativo un parco macchine molto ampio, comprendente trattori di qualsiasi tipo, rimorchi e attrezzatture trainate, da un lato garantendo allo stesso tempo continuità ed uniformità, operando in un ottica di semplificazione e chiarificazione, dall’altro garantendo ugualmente una certa autonomia, consentendo la scelta tra omologazione europea e omologazione nazionale per tutti i trattori cingolati, rimorchi e attrezzature trainate. I principali interventi hanno riguardato tematiche legate ad aspetti di sicurezza e prestazioni ambientali dei veicoli. Circa l’incremento della sicurezza c’è stato un grande lavoro sull’impianto di frenatura (con un atto delegato completamente dedicato, RVBR - Reg. 68/2015), sulla postazione di guida ed i comandi, migliorati nel segno dell’ergonomia e del confort di guida; e sulla sicurezza dell’operatore, più tutelato e salvaguardato in ogni fase del suo lavoro. Per quanto riguarda le prestazioni ambientali è stato previsto un atto delegato dedicato (REPPR - Reg. 96/2015) che a sua volta rimanda ai nuovi requisiti del Reg. 1628/2016, relativo all’omologazione per i motori a combustione interna destinati alle macchine mobili non stradali, emendato da pochi mesi, con nuovi e più stringenti requisiti in termini di emissioni. Gli altri atti delegati sono RVCR - Reg. 1322/2014 (che tratta prescrizioni diverse, tra cui RMI – Repair and Maintainance information, ROPS, spazi di manovra, PTO, manuale, batterie, etc.), RVFSR - Reg. 208/2015 (che tratta vari aspetti tra cui luci, ganci di traino, pneumatici, EMC, interior/exterior fittings, ecc.) ed infine RAR - Reg. 504/2015 (che tratta aspetti amministrativi). Prosegue parallelamente il lavoro comunitario per emendare e modificare ancora gli atti delegati, ove possibile, così da migliorare ulteriormente il nuovo disegno normativo. Tra i temi più importanti attualmente in agenda, vale la pena di citare il nodo dell’ABS per trattori con velocità massima compresa tra 40 e 60 km/h, che a partire dal 2020 dovrebbe (a legislazione vigente) essere obbligatorio. Questo requisito è stato giudicato da tutti i costruttori e i rappresentanti degli stessi estremamente penalizzante in termini di rapporto costi/benefici (investimenti aziendali di diversi milioni di euro, trattori fino a 5.000 euro più cari a fronte di un vantaggio in termini di sicurezza praticamente nullo) e quindi da emendare. La proposta di emendamento, che propone di eliminare l’obbligatorietà dell’ABS per trattori con velocità massima tra 40 e 60 km/h, mantenendola invece per tutti i trattori con velocità massima superiore a 60 km/h, verrà discussa tra maggio e settembre 2017 dalla Commissione Europea, alla quale, ad ogni modo, spetta sempre l’ultima parola in merito. Un’altra tematica di rilievo è quella relativa al già citato RMI (accesso standardizzato alle informazioni di manutenzione e riparazione), sarà infatti pubblicata a breve sulla G.U. la norma EN 16944, contenente i requisiti obbligatori (una volta armonizzata al Reg.167/2013) relativamente proprio all’implementazione dei requisiti RMI da parte dell’industria. Sono pertanto mesi di grande fermento e febbrile attività per tutte le aziende coinvolte, che devono implementare nei propri veicoli i nuovi requisiti del regolamento per arrivare al 1° gennaio 2018 con i trattori pronti per le nuove omologazioni.