Mercato Italia: bilancio a settembre ancora negativo
I dati sulle immatricolazioni nei primi nove mesi indicano un passivo per le trattrici, per le trattrici con pianale di carico e per i rimorchi. Le vendite di trattrici – ora a quota 14.353 – dovrebbero raggiungere un totale intorno alle 19 mila unità a fine dicembre, in linea con la media degli ultimi anni. Differenti gli andamenti a livello di singole regioni, con picchi negativi per Veneto, Piemonte e Lazio, e risultati invece positivi per Emilia Romagna, Lombardia e Campania
Il mercato italiano delle macchine agricole registra nei primi nove mesi dell’anno un passivo per quanto riguarda le trattrici, le trattrici con pianale di carico e i rimorchi. I dati – elaborati da FederUnacoma sulla base delle registrazioni fornite dal Ministero dei Trasporti – indicano un calo per le trattrici del 5,9% rispetto ai nove mesi del 2017 (14.353 le unità immatricolate), un calo per le trattrici con pianale di carico del 15,4% (517 unità immatricolate), e una permanenza sugli stessi volumi del 2017 per i rimorchi
(-0,2% a fronte di 7.436 unità immatricolate). Anche i sollevatori telescopici ad uso agricolo mostrano un andamento pressoché stabile, con una crescita dello 0,9% (554 unità immatricolate). Unica categoria di veicoli che registra un andamento crescente è quella delle mietitrebbiatrici, che segnano un progresso del 2,7%, comunque poco indicativo perché riferito ad un numero di unità limitato (305). L’andamento del mercato nel 2018 si conferma dunque anomalo, condizionato “a monte” dalla crescita forzata delle immatricolazioni avutasi nel 2017 (dovuta come noto alla necessità da parte delle industrie costruttrici di anticipare vendite e registrazioni prima dell’entrata in vigore della Mother Regulation), che ha prodotto come contraccolpo una flessione che perdura nel bilancio dei nove mesi e che, in previsione di una stabilizzazione del mercato nell’ultimo trimestre dell’anno, dovrebbe portare ad un consuntivo intorno alle 19 mila trattrici, un risultato sostanzialmente in linea con i livelli medi degli ultimi anni. All’interno del dato nazionale si riscontrano andamenti differenti a livello di singole regioni, con un passivo più pesante rispetto al dato medio in Veneto (-17,5%), Piemonte (-20,2%) e Lazio
(-19,5%), e con risultati in controtendenza in Emilia Romagna, che segna un attivo del 6%, in Lombardia (+4,5) e in Campania (+10,2%).