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Lemken, il bilancio conferma i livelli 2015

La casa tedesca chiude il 2016 mantenendosi, con un fatturato di 325 milioni di euro, sugli stessi livelli del 2015. Molto positivo l'andamento sui mercati dell'Europa orientale, mentre Germania e Francia hanno segnato il passo. Nel 2017 debuttano nuove tecnologie, tra cui la seminatrice monoseme Azurit

di Giovanni M. Losavio
marzo - aprile 2017 | Back

Nonostante un 2016 caratterizzato da non poche turbolenze nel comparto agromeccanico, la tedesca Lemken, specializzata nella fabbricazione di tecnologie per la lavorazione del terreno, si è consolidata sul mercato confermando, con un fatturato di 325 milioni di euro, i livelli raggiunti nel 2015. Una capacità di tenuta, quella mostrata dalla scuderia tedesca, che è il frutto di una forte penetrazione nei mercati dell’Europa Centro-orientale – Ungheria, Romania e Bulgaria – dove l’impresa della Renania Settentrionale (la sede è ad Alpen, non lontano dalla città di Essen), ha visto crescere considerevolmente il proprio giro d’affari. Trend decisamente positivo anche in Russia, ma, soprattutto, in Ucraina, dove le vendite sono addirittura raddoppiate. Non altrettanto positiva, invece, è la linea di tendenza che ha caratterizzato i mercati tradizionali. Infatti, mentre il “Vecchio Continente” continua a rappresentare nel suo complesso il principale interlocutore commerciale della Lemken (l’Europa Occidentale assorbe poco meno di un terzo delle vendite totali del marchio tedesco), paesi come la Germania (26% delle vendite) e la Francia sono stati segnati nel 2015 da una congiuntura piuttosto sfavorevole. Fa eccezione, in Europa, la Gran Bretagna, che, malgrado i contraccolpi della Brexit, ha mostrato una buona responsività alle macchine firmate Lemken. Complessivamente nel 2016 le esportazioni hanno raggiunto i 241 milioni di euro, con una leggera crescita sul 2015  resa possibile soprattutto dal boom dell’Europa orientale (33% delle vendite ). Nel periodo considerato, l’export ha raggiunto una quota pari al 74% del volume della produzione. Produzione che lo scorso anno ha raggiunto la cifra ragguardevole di ben 12.800 macchine e che nel 2017 potrebbe incrementare ancora, grazie ad alcune importanti novità, soprattutto nel comparto delle semina. Lemken ha infatti annunciato da un lato un potenziamento della gamma di seminatrici pneumatiche Solitair 25, dall’altro l’esordio sul mercato del modello Azurit, la prima seminatrice monoseme realizzata nello stabilimento di Alpen, che sarà inizialmente commercializzata in una versione da 6 metri. Novità non mancheranno poi nel comparto dell’agro-elettronica con il lancio, a partire proprio dal 2017, dei terminali di ultima generazione CCI-50 dotati di display da 5.6 pollici, che andranno ad equipaggiare tutte le attrezzature ISOBUS compatibili. «L’anno appena trascorso – ha detto l’amministratore delegato Lemken, Anthony van der Ley, commentando i dati del 2016 – dimostra ancora una volta quanto sia difficile prevedere con esattezza le linee di tendenza del comparto». «Siamo molto soddisfatti per essere riusciti a portare a termine, a fine anno, un programma di lavoro ambizioso come il nostro e questo – ha aggiunto Van der Ley – è stato possibile grazie allo straordinario impegno e alla flessibilità dei nostri collaboratori. Tra l’altro, vorrei ricordare come i nostri investimenti in tecnologie produttive e logistica ci abbiano permesso di utilizzare in modo ottimale le nostre attuali capacità di produzione». Nel 2016, infatti, la ditta di Alpen ha completato la costruzione di nuovi edifici, tra cui un dipartimento di prefabbricazione e la Lemken AgroFam, una struttura destinata alla formazione – in aula e in campo – tanto dei commerciali Lemken quanto degli utilizzatori finali delle tecnologie progettate dalla casa tedesca. «Questi investimenti, per complessivi 16 milioni di euro, sono parte della nostra strategia di lungo periodo perché ci consentono di rafforzare un processo di modernizzazione già in corso. Siamo un’impresa familiare – ha aggiunto van der Ley –  pertanto ci muoviamo con coerenza e cautela. Una coerenza e una cautela che ci torneranno utili non appena il reddito agricolo tornerà a crescere e, di conseguenza, tornerà a crescere anche il mercato delle tecnologie per l’agricoltura».

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