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In flessione il mercato Italia

I primi quattro mesi dell’anno segnano una consistente contrazione del mercato per tutte le tipologie di macchine agricole. Trattori e mietitrebbie calano del 21% e del 52%, le trattrici con pianale di carico del 12%; segno negativo anche per rimorchi (-4%) e sollevatori telescopici (-33%)

di Giovanni M. Losavio
maggio - giugno 2024 | Back

I primi quattro mesi del 2024 confermano il trend già osservato lo scorso anno e registrano un’ulteriore flessione delle vendite di trattrici sul mercato nazionale. I dati relativi alle immatricolazioni – elaborati da FederUnacoma (l’associazione italiana dei costruttori) sulla base delle registrazioni fornite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – indicano per i mesi tra gennaio e aprile una contrazione consistente per tutte le principali categorie di macchine agricole. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono in calo sia le trattrici, che segnano -21.2% fermandosi a 5.116 unità vendute (erano state 6.492 nel 2023), sia le mietitrebbie, che registrano un passivo del 52,3% (41 mezzi immatricolati nel 2024 contro gli 86 del 2023). Per quanto riguarda le altre tipologie di macchine, le trattrici con pianale di carico registrano una flessione del 12,3% in ragione di 179 unità (204 nel 2023), mentre i rimorchi agricoli riescono a limitare il passivo al 4,1%, con un totale di 2.429 mezzi immatricolati nel trimestre (2.534 nel 2023). Per i sollevatori telescopici – una categoria di macchine che negli ultimi anni ha vissuto una robusta crescita – la contrazione è stata più consistente: nel periodo compreso tra i mesi di gennaio e aprile il numero di unità vendute è calato del 33%, fermandosi a quota 300, vale a dire 148 in meno rispetto alle 448 del 2023. A fronte di una domanda di tecnologie per l’agricoltura che rimane potenzialmente elevata – come dimostra la crescita dell’usato (nel 2023 +8,1% sul 2022) – la stagnazione dei redditi agricoli e l’incremento dei costi di produzione, insieme con le perduranti incertezze sullo scenario geopolitico, hanno finito per disincentivare gli investimenti in macchinari agricoli. Tra i fattori che in questi mesi hanno influenzato l’andamento del mercato un peso di rilievo ha avuto anche la politica monetaria restrittiva seguita dalla Banca Centrale Europea. L’incremento dei tassi d’interesse si combina con l’aumento dei prezzi dei listini e questo rende più difficoltoso, per le imprese agricole e i contoterzisti, l’acquisto di mezzi nuovi. Nell’attuale congiuntura – sottolinea FederUnacoma – gli strumenti d’incentivazione statale, specie se a programmazione pluriennale, sono più che mai importanti per rilanciare gli acquisti di macchine di nuova generazione, e con essi il processo di digitalizzazione e ammodernamento dell’economia agricola nazionale.

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