G20 Agricoltura, focus sul trasferimento tecnologico
Rendere l’agricoltura più sostenibile e resiliente rispetto ai cambiamenti climatici, combinando tradizione e innovazione; ma anche tutelare le risorse naturali, promuovendo la crescita inclusiva e i modelli di aggregazione per rafforzare i piccoli agricoltori.
Questi i punti chiave emersi dal G20 Agricoltura, a guida italiana, che si è svolto il 17 e 18 settembre scorso a Firenze. Il summit si è chiuso con una dichiarazione congiunta in 21 punti – denominata la “Carta della sostenibilità di Firenze” – in cui è stato ribadito l’impegno per raggiungere la sicurezza alimentare, nel contesto delle tre dimensioni della sostenibilità: economica, sociale e ambientale.
Nel corso della “due giorni” fiorentina i ministri del G20 hanno ribadito la volontà di conseguire l’obiettivo fame zero, il cui raggiungimento è messo in forse anche dalle conseguenze del Covid-19. «Pur con l’aumento della produzione, un quarto della popolazione mondiale soffre ancora per l’insicurezza alimentare. Il cambiamento climatico, gli eventi meteorologici estremi, i parassiti, le malattie di animali e piante e gli shock come la pandemia – si legge nel documento – richiedono risposte coordinate ed efficaci».
In particolare, i ministri hanno deciso di non adottare alcuna misura restrittiva che possa portare a una forte volatilità dei prezzi sui mercati internazionali e quindi limitare l’accesso alle risorse alimentari. Nel corso del vertice è stata espressa la necessità di rafforzare la cooperazione tra i membri del G20 e i Paesi in via di sviluppo in tema di cibo e agricoltura per condividere le conoscenze e sostenere le capacità di produzione interna più adatte alle esigenze dei singoli territori.
Su tale argomento il Ministro italiano delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, ha ribadito l’importanza del trasferimento tecnologico e della condivisione delle conoscenze tra i Paesi più votati all’innovazione e quelli in via di sviluppo, i quali devono avere accesso a quello che nei fatti rappresenta un patrimonio comune. Un vero trasferimento tecnologico, che ha il suo cardine nella meccanizzazione agricola, è la chiave di volta per garantire incrementi produttivi nel segno della sostenibilità.