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Edmond Panariti: una politica per la cooperazione

L'evento di EIMA South Europe si rivolge all'intera area balcanica, ma ha il suo fulcro in Albania, un Paese che non soltanto ospita questa rassegna della meccanizzazione, ma che all'agricoltura dedica grande attenzione ponendo lo sviluppo del settore primario come una delle priorità nell'agenda di Governo. Mondo Macchina ha intervistato Edmond Panariti, Ministro dell'Agricoltura del "Paese delle aquile"

di Patrizia Menicucci
maggio - giugno 2014 | Back

Signor Ministro, qual è la situazione del comparto e quali sono le misure messe in atto per la sua crescita?

 

Negli ultimi anni, nonostante la crisi, il settore agricolo albanese ha conosciuto una fase di crescita. E anche oggi, a fronte di un potenziale che rimane molto elevato, continua a crescere. L’obiettivo del Governo è quello di promuovere lo sviluppo del comparto trasformando un’agricoltura di sussitenza in un settore economico in grado di esportare e di creare nuovi posti di lavoro. Per raggiungere questo traguardo dobbiamo dare impulso sia alla produzione delle materie prime sia all’industria agroalimentare. Più in generale, ci stiamo indirizzando verso misure tese a ridurre i costi ed a migliorare la produttività. Inoltre, il Governo sta incentivando la creazione di una rete distributiva e di centri di una raccolta all’ingrosso che migliorerà in misura considerevole l’accesso degli agricoltori al mercato e permetterà loro di raggiungere i consumatori in modo più efficace.


Il vostro esecutivo ha stabilito che, dal prossimo giugno, sussidi e assegni familiari verranno affidati alle donne: quale potrebbe essere il ruolo femminile anche nello sviluppo dell'agricoltura del Paese?

 

L’attuale politica del Governo è orientata a privilegiare le donne nella concessione di aiuti economici, tuttavia, in un settore ancora appannaggio degli uomini, molto resta da fare per valorizzare il ruolo femminile. Basti pensare che nel settore primario la forza lavoro maschile è dieci volte più numerosa di quella femminile. Eppure le donne potrebbero dare un contributo importante. Se si considera che le attività agricole sono svolte su base familiare e che le imprese agricole albanesi hanno una dimensione media inferiore a quella dell’Unione Europea con un orientamento verso colture tradizionali, il ruolo delle donne è cruciale, poiché possono sviluppare produzioni agroalimentari tipiche, ad alto valore aggiunto. Si tratta di un aspetto importante poiché strettamente legato alla diversificazione dei mercati con una maggiore resa economica. Ciò darebbe impulso anche alle attività agrituristiche, per le quali – ancora una volta – le donne svolgono una funzione essenziale

 

L'ammodernamento e il potenziamento del parco meccanico-agricolo albanese possono rappresentare la chiave di volta per la crescita del settore primario: quali sono le maggiori esigenze di meccanizzazione a livello nazionale e quali i provvedimenti in campo per sostenere tale aggiornamento?

Oggi in Albania si impiegano prevalentemente trattori di potenza media e bassa. Il governo, attraverso gli strumenti di incentivazione statali ed europei, agevola l’acquisto di tutti i tipi di macchine; tuttavia uno dei nostri obiettivi è quello di favorire l’acquisto di trattori più potenti, più adatti cioè alle lavorazioni in campo aperto. Per gli agricoltori si tratta di mezzi molto onerosi dal punto di vista economico, mezzi che possono essere acquistati solo collettivamente. Per questo, stiamo cercando di indirizzare gli imprenditori agricoli verso queste formule cooperative, diffuse peraltro anche in altri Paesi europei.


A metà giugno si tiene a Tirana la prima edizione di Eima South East Europe, dedicata a macchine e attrezzature agricole italiane per il mercato albanese: quali sono le attese per questo evento e quali le possibili forme di collaborazione con le industrie italiane del comparto?

Considerando che i prodotti italiani sono molto quotati sul mercato albanese, gli agricoltori e, più in generale, gli operatori del settore si aspettano di trovare macchine agricole di qualità elevata. Siccome manifestazioni di questo tipo vengono organizzate con cadenza regolare, il successo di Eima South East Europe dipenderà dalla capacità di rafforzare la cooperazione e migliorare le relazioni tra costruttori ed agricoltori, sia nel corso della rassegna sia ad evento finito. Il Ministero dell’Agricoltura, che ha fornito il proprio supporto per ottimizzare lo scambio di informazioni tra gli addetti ai lavori, è pronto a promuovere e ad incentivare la cooperazione nel settore.

Albania e Italia hanno un lunga tradizione di relazioni e scambi: quali possono essere  ulteriori possibili accordi fra i nostri Paesi finalizzati alla ripresa economica, alla coesione sociale e alla creazione di posti di lavoro?

 

Abbiamo un’esperienza molto positiva di cooperazione, soprattutto nel campo della salute pubblica e della sanità veterinaria, delle attrezzature e delle nuove tecnologie. E, più recentemente,anche in materia di credito agrario, un campo quest’ultimo nel quale dobbiamo incrementare la nostra collaborazione. La meccanica agraria è un altro settore dove possiamo aumentare ed orientare lo sviluppo, ed anche la qualità dei prodotti è un ambito nel quale stiamo concentrando il nostro sostegno, soprattutto per il valore aggiunto delle nostre produzioni locali, che, a sua volta, è legato allo sviluppo dell’agriturismo e dell’agricoltura familiare, attività dove l’esperienza e il know-how italiani sono molto apprezzati.

 

 

Alla fine del primo semestre 2014 verrà deciso lo status di candidato dell'Albania per l'adesione all'Unione Europea: quali sono le aspettative del suo Paese per questa adesione sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sociale e culturale?

 

Una percentuale molto elevata di albanesi considera l’adesione all’EU un fatto positivo. E’ importante precisare che la ragione principale di tale entusiasmo risiede nella convinzione che l’ingresso nella “famiglia europea” migliorerà lo stile di vita all’interno del Paese. E’ anche per questo che il termine “europianisation” è diventato di uso molto comune nella vita quotidiana degli albanesi. La parola “europianisation” descrive infatti una società con migliori opportunità economiche, ma forse – anche e soprattutto – una società più giusta, con un sistema giudiziario più efficace, con una maggiore eguaglianza e un minor divario sociale.

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