Dante Macchine: innovazione, qualità, prestazioni
L'azienda di Bagnoli di Sopra (Padova), fondata negli anni '60, progetta e produce applicazioni per la lavorazione del terreno. Ampia e diversificata, la gamma copre una fascia di potenza che parte dagli 80 cavalli per arrivare ai 600 del modello più robusto. Qualità dei materiali, innovazione tecnologica, centralizzazione dei processi produttivi i punti di forza della ditta
“La buona preparazione dà un buon raccolto”. Sono le parole che accompagnano il visitatore nello stabilimento produttivo della Dante Macchine, realtà imprenditoriale padovana (la sede è a Bagnoli di Sopra, comune a metà strada tra Padova e Rovigo), attiva da oltre cinquant’anni nel segmento delle attrezzature per la lavorazione del terreno. L’azienda inizia a operare negli anni ‘60 come officina meccanica, per specializzarsi – poi – nella progettazione e nella produzione di tecnologie agromeccaniche con il marchio Dante Macchine. Oggi, la ditta veneta è gestita da Roberto e Andrea Dante. Il primo, Roberto, segue i rapporti commerciali, mentre Andrea è responsabile dell’organizzazione produttiva. «I processi di fabbrica si svolgono per lo più nello stabilimento di Bagnoli di Sopra, dove curiamo personalmente le fasi più delicate del ciclo di lavorazione. In questo modo – spiega a Mondo Macchina Andrea Dante – siamo in grado di controllare con estrema accuratezza la qualità delle materie prime e del prodotto finale. Ai fornitori esterni deleghiamo solo alcuni processi del ciclo; si tratta comunque di partner storici, con i quali abbiamo da tempo un rapporto di grande fiducia e collaborazione». Dal punto di vista della progettazione – il dipartimento R&S dell’azienda si interfaccia in tempo reale con l’ufficio tecnico – le competenze maturate sul campo e il feedback raccolto con costanza dagli utilizzatori sono i due cardini su cui l’impresa ha costruito, consolidato e migliorato la propria gamma. Sotto questo profilo, un indubbio valore aggiunto è dato dall’utilizzo di programmi 3D, che hanno ampliato il ventaglio di innovazioni tecniche studiate e realizzate dall’impresa. Innovazioni non solo di prodotto, ma di processo, che hanno reso più flessibile l’organizzazione produttiva e che hanno permesso di ottimizzare la struttura dei costi interni. Improntata alla stessa divisione del lavoro è la strategia seguita in campo commerciale. «Con i clienti più vicini sul territorio vogliamo avere e abbiamo un rapporto diretto, quasi quotidiano. Nei casi in cui la lontananza territoriale non consente queste relazioni di prossimità, penso ai mercati esteri, ci affidiamo invece a una rete di collaboratori commerciali competenti e affidabili», aggiunge Roberto Dante. Queste dunque le basi su cui la ditta veneta ha costruito il proprio successo diventando una realtà affermata e guadagnando quote di mercato non solo in Italia ma anche in Romania, Ungheria, Ucraina, Bulgaria, Russia e altri Paesi dell’Europa Orientale, con il fatturato suddiviso equamente tra produzione nazionale ed esportazioni. Un modo di fare impresa nel quale la specializzazione produttiva ha avuto un ruolo non secondario. D’altro canto, la gamma della ditta padovana si sviluppa nel segmento di mercato della macchine portate e trainate, con una richiesta di potenza alla trattrice compresa tra un minimo di 80 e un massimo di 600 Cv. Dai preparatori del letto di semina che lavorano in superficie, ai dissodatori e ai ripuntatori che arrivano fino a 70 centimetri di profondità; dai coltivatori tradizionali ai più innovativi preparatori combinati in grado di sfruttare al meglio il residuo (riducono il numero di lavorazioni), le attrezzature fabbricate dall’impresa presidiano un segmento di mercato ampio e diversificato. Come ampia e diversifica è la disponibilità di allestimenti, ciascuno dei quali studiato per un particolare tipo di terreno. Ma tutti comunque pensati per offrire agli utilizzatori prestazioni di assoluto livello, in ogni condizione di lavoro. Una buona preparazione – del resto – dà sempre un buon raccolto.