Bonino, la vocazione per la meccanica agricola
Nata durante il secondo dopoguerra, l'azienda piemontese si è contraddistinta fin dagli esordi per la diversificazione produttiva, dalle macchine per la gestione delle aree verdi fino ai più recenti falcia autocaricanti trainati
Fondata nei mesi immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale, l’azienda Bonino di Sommariva del Bosco (Cuneo) ha vissuto l’epoca difficile ma dinamica ed entusiasmante della rinascita. Fasi molto vivaci per l’economia italiana, messa in ginocchio da un conflitto devastante che nel Nord aveva assunto il carattere di una guerra civile. Certo, il vero boom economico era ancora di là da venire, tuttavia le iniziative imprenditoriali di quei mesi, come appunto la nascita dell’azienda cuneese, portavano in sé la voglia e la promessa di un modo migliore. All’inizio della propria attività la Bonino Machine Agricole si focalizza sulla realizzazione di macchine per la gestione ecologica delle aree verdi e per la raccolta delle piante aromatiche e officinali. Poi, via via che si consolida sul mercato, la ditta si specializza sempre di più nel segmento delle tecnologie per l’agricoltura e per la zootecnia, un comparto in crescita sull’onda dei mutati stili alimentari degli italiani.
Grazie a questa diversificazione produttiva l’azienda vive, dal 1946 ad oggi, una crescita costante che affonda le sue radici in una solida tradizione di imprenditoria familiare; con una strategia di mercato flessibile e molto attenta a captare le nuove tendenze del settore, e per questo fortemente votata alla personalizzazione della gamma.
Infatti, che si tratti di falcia autocaricanti trainati, di carri tosaerba o di macchine agricole speciali per la raccolta di erbe aromatiche, la parola d’ordine nello stabilimento di Sommariva del Bosco è sempre la stessa: rispondere in modo rapido ed efficace alla domanda del mercato, adattandosi velocemente ai suoi cambiamenti.
Ed proprio così che la ditta piemontese è riuscita a farsi conoscere e apprezzare anche all’estero dove oggi realizza una quota pari al 95% del fatturato totale.
